In cantieri e fabbriche gli infortuni crescono solo per gli stranieri
Così titola un quotidiano nelle pagine milanesi di oggi riportando i dati da un'elaborazione su dati Inail 2009 e 2010 fatti dalla Camera di commercio di Milano.
L' Inail ha rilevato nell'ultimo anno un aumento del 2,2 per cento in Lombardia degli incidenti sul lavoro (sono passati dai 24.541 del 2009 ai
25.072 del 2010) che riguardano gli addetti stranieri, con una punta del 6,2 per cento a Milano (da 8.856 a 9.408). Dati in controtendenza (infortuni totali in regione 134.085 nel 2009, 133.243 nel 2010-dati Inail) rispetto al numero complessivo di infortuni in Regione.
Secondo un'indagine di regione Lombardia e Ismu maggiormente a rischio sono i lavoratori dell'edilizia (32 per cento degli infortuni), dell'industria ("! per cento) e specializzati (8 per cento).
Il 17 per cento è dovuto alle cadute da ponteggi, il 19 per cento dall'uso di attrezzature da lavoro, il 12 per cento da rovesciamento di macchinari.
Il lavoro nero, l'assenza di un minimo di dotazione antinfortunistica (caschi, guanti, imbragature..), il mancato rispetto delle norme da parte dell'azienda e di mancanza di formazione sulla salute e sicurezza le cause principali.
Ma pur nel sommerso (quanti sono gli infortuni non denunciati?), pur nell'emorragia di posti di lavoro nell'edilizia e nell'industria gli infortuni "solo per gli stranieri" crescono
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