giovedì 23 febbraio 2012

Maxi risarcimento di Pirelli per vittime amianto



Centinaia di migliaia di euro ai familiari degli operai morti.

Risarcimenti milionari sono in arrivo da parte di Pirelli ai familiari degli operai morti per mesotelioma dopo aver respirato, secondo l'accusa, amianto negli stabilimenti milanesi. Il 23 febbraio, nell'udienza del processo a 11 ex dirigenti imputati per omicidio colposo e lesioni colpose in relazione a una ventina di decessi, è stato spiegato che sei trattative con le famiglie sono andate a buon fine e sei sono ancora in corso. Da quanto si è saputo, il risarcimento per nucleo familiare è nell'ordine di centinaia di migliaia di euro e varia a seconda dei casi.
Nel processo, davanti al giudice Guido Piffer della sesta sezione penale del Tribunale di Milano, sono imputati con l'aggravante della violazione delle normative sulla sicurezza i componenti del Cda e gli amministratori che si sono succeduti dal '79 all'88, come Luciano Isola che è stato consigliere dal 1980 al 1986.
Il pubblico ministero di Milano, Maurizio Ascione, ha contestato agli imputati 24 casi tra dipendenti morti di mesotelioma pleurico (una ventina in totale) e altri malati di tumore. Tutti operai che hanno lavorato tra la fine degli anni '70 e la fine degli anni '80 negli stabilimenti milanesi di viale Sarca e via Ripamonti e che, secondo l'accusa, hanno subito negli anni «esposizioni massicce e ripetute» alle fibre di amianto, senza «l'adozione di adeguati sistemi di aspirazione o protezione individuale» e senza alcun sistema di «raccoglimento polveri».
PROSSIMA UDIENZA IL 19 APRILE. Trattative aperte per eventuali risarcimenti anche con l'Inail, Asl di Milano e Regione Lombardia. I soldi alle famiglie non sono ancora materialmente arrivati e per questo le caratteristiche delle trattative sono riservate e ancora confidenziali. Proprio «per esigenze legate alle trattative in corso per la definizione dei profili civilistici» il giudice Piffer ha rinviato il processo a distanza di due mesi. Prossima udienza il 19 aprile.
PRESENTE IL LEGALE DELL'AIEA. All'udienza si è presentato anche il legale della 'Associazione italiana esposti amianto' (Aiea) con in mano il dispositivo della sentenza del processo Eternit di Torino che, nei giorni scorsi, ha portato alla condanna a sedici anni di carcere per il magnate svizzero Stephan Schmidheiny e il barone belga Louis De Cartier.L'avvocato dell'associazione ha spiegato di voler depositare la storica sentenza Eternit agli atti del processo a carico degli ex amministratori della Pirelli.

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