venerdì 18 gennaio 2013
Amianto, il giudice Riverso denuncia: «Perché nessun processo a Ravenna?»
«C'è un problema di giustizia carente sulle malattie professionali»
di Andrea Alberizia
Roberto Riverso «L'amianto è la causa principale per le morti sul lavoro, è superiore agli infortuni. Ravenna è una delle zone con rischi maggiori per il mesotelioma eppure si contano zero processi penali». C'è rabbia ma c'è anche voglia di battersi nelle parole di Roberto Riverso, giudice del lavoro del tribunale di Ravenna da tempo impegnato sul fronte della guerra alle malattie professionali correlate all'esposizione all'amianto.
«A volte sento parlare addirittura di eccesso di giustizialismo. È il contrario. C'è un problema politico di giustizia carente sulle malattie professionali». Una questione che riguarda il territorio ravennate come tutto il resto d'Italia: «Dal 1900 si sa che l'amianto provoca asbestosi, dagli anni quaranta si sa che è responsabile del tumore polmonare, dal 1965 che provoca mesotelioma. La questione amianto mette sotto accusa un'intera classe dirigente: già prima del 1992, quando venne messo al bando l'utilizzo, c'erano norme che regolavano l'utilizzo del minerale. Ma il cartello dell'amianto ha
sempre fatto pressioni perché le regole non si applicassero». E quindi a monte di tutto un deficit informativo che ha tenuto nell'ignoranza dei rischi chi quotidianamente lavorava a contatto con questi materiali: «Le imprese
informate lasciavano i lavoratori all'oscuro di tutto. Ci sono immagini di operai che impastavano il cemento amianto con le mani. Operai che pranzavano in pausa pranzo accanto ai sacchi dell'amianto». Allora prepariamoci al picco delle malattie correlate da attendersi tra il 2015 e il 2020 quando saranno passati una quarantina d'anni, il periodo latenza, dagli anni ottanta con il boom dell'utilizzo.
15 - 01 - 2013
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