giovedì 15 marzo 2012

Corruzione, n'drangheta e discariche di amianto di Cappella Cantone

Comunicato stampa
Cremona, 10 marzo 2012

Oggetto: corruzione, n'drangheta e discariche di amianto di Cappella Cantone
(Cremona) e non solo: intrecci criminosi fra malavita organizzata e politica stanno venendo al pettine. Noi avevamo visto giusto e lo avevamo detto, scritto e denunciato da tempo. QUANDO FORMIGONI?

Dopo gli arresti di Nicoli Cristiani, ex assessore e vice presidente della Consiglio regionale della Lombardia, di Ponzoni, ex assessore e membro dell'ufficio di presidenza dello stesso Consiglio regionale, entrambi del PdL, e di un dirigente dell'ARPA Lombardia, ente di emanazione della giunta regionale; dopo l'iscrizione nel registro degli indagati del leghista Boni, presidente dello stesso Consiglio regionale e di altri dirigenti della Regione Lombardia, diviene più che mai attuale la riproposizione di alcune questioni al signor Formigoni e alla sua giunta che noi facemmo negli anni scorsi e alle quali non si è mai voluto e potuto rispondere:

1) il 26 giugno 2011 scrivevamo : “… la Giunta Regionale approva provvedimenti ad personam, anzi “ad cavatorum”, come la delibera n.1594 del
20/11/2011 (la famosa delibera che L'Espresso scopre solo ora e che, pare, non sia mai stata pubblicata sul bollettino ufficiale della Regione Lombardia). Questo atto, che contiene forti elementi di illegalità, è un supporto su misura per Cavenord (ora di proprietà della Locatelli) che lo ha ripetutamente sollecitato. Con questo provvedimento la Giunta regionale ha di fatto esautorato la provincia sul piano cave, esercitando un atto di indirizzo verso quest’ultima su argomenti di competenza delle singole provincie. Questa deliberazione costituisce una clamorosa forzatura sul piano normativo e legislativo da parte della giunta Formigoni , alla faccia del federalismo tanto propugnato dalla Lega. E’ stata approvata in corso d’opera, pensando di creare un nuovo quadro normativo senza più ostacoli per la realizzazione della discarica, anzi delle discariche, nelle ex-cave.
Traducendo: per coprire atti esplicitamente fuori dalle norme, si approvano delibere per annullare la illegalità !”

2) il 30 novembre 2011 scrivevamo: “...La ‘fantasia al potere’. Il caso dell’ARPA di Cremona.
A metà novembre dell’anno scorso tutti noi, quelli contrari alla discarica di amianto di Cappella Cantone, avevamo cantato vittoria. Le misurazioni dell’altezza della falda acquifera fatte dall’ARPA di Cremona avevano stabilito che non venivano rispettati i famosi due metri di altezza fra il fondo della discarica e la falda per cui la Regione Lombardia aveva scritto a Cavenord che se non modificava il suo progetto entro dieci giorni questo sarebbe stato respinto. Evviva! Passano dieci giorni, passa un mese, due mesi. Tutto tace. Si scopre poi, PER CASO, solo perché un sindaco ha sollecitato la Regione, che sono state presentate in tempo utile (?) le modifiche, che queste consistono nell’aggiungere uno strato di m 1,40 di materiale isolante e che l’ARPA prosegue tranquillamente le misurazioni della falda “facendo finta” che esista questo strato aggiuntivo di terreno.
Domanda alla giunta: perché non è stato subito reso noto che le modifiche erano state presentate? La normativa sulla trasparenza lo prevede. Che esistano falde affioranti in quella zona lo sanno tutti senza scomodare i tecnici. Basta un semplice temporale per allagare l’ex cava Retorto e i torrenti e le rogge della zona facilmente esondano. Lo abbiamo documentato con foto più di una volta, nel settembre 2007 e nel febbraio 2009. Nel giugno 2010 si è verificato addirittura un ulteriore innalzamento della falda. Infatti dopo circa due mesi di forte siccità, in meno di sei ore di pioggia consecutiva l’area si è quasi completamente allagata. Ma per i tecnici dell’ARPA non è un problema...”
3) il 6 dicembre 2011 abbiamo posto domande dirette a Formigoni, tra cui
queste:
- COME POTEVA Nicoli Cristiani, vice presidente del Consiglio regionale, che non fa parte della giunta e quindi non titolato a prendere alcuna decisione, a garantire con certezza che alcuni atti autorizzativi sarebbero stati comunque approvati negli uffici e ambiti competenti? Chi copriva e garantiva Nicoli Cristiani in giunta? Quale era, o meglio, chi era il trait-d’union ?

- COME MAI FORMIGONI e la sua giunta hanno approvato a più riprese delibere tendenti a rendere possibile la realizzazione della discarica, rimuovendo alcuni ostacoli legali, come quello che prevedeva una distanza minima di 5 km tra una discarica e l’altra o i vincoli del piano cave? Ricordiamo che la normativa, in vigore precedentemente, avrebbe impedito che partissero addirittura i primi atti autorizzativi.

- PERCHE’ MARCELLO RAIMONDI ( assessore regionale all’ambiente ) fu “contattato” da Luigi Brambilla, consulente aziendale della ditta Locatelli, affinché si attivasse al fine di accelerare l’iter della discarica di Cappella Cantone pur non essendo il suo assessorato direttamente competente per la materia? L’interessamento di Raimondi, che emerge dai verbali della Magistratura, avviene attraverso “interventi” su alcuni dirigenti e funzionari del suo assessorato e tramite una lettera inviata a Tadi, sindaco di Cappella Cantone e al vice-sindaco dello stesso paese che è il vero uomo forte e decisivo del consiglio comunale.
In sintesi qual è, o meglio, CHI E' il trait d'union fra Nicoli Cristiani e la giunta Formigoni, al cui interno c'è un assessore di Cremona? Infatti come poteva Nicoli Cristiani, non essendo in giunta, garantire a Locatelli che tutte le autorizzazioni sarebbero state concesse con celerità? E' chiaro che quando sarà reso noto questo nome (o questi nomi) molta più chiarezza sarà fatta su tutta la vicenda e finalmente i cittadini saranno informati di uno dei più gravi episodi di corruzione degli ultimi 30 anni, rispetto ai quali tangentopoli rischia di impallidire. Nei prossimi mesi l'inchiesta in corso rischia di smontare poteri forti trasversali ai partiti politici e Compagnia, che hanno condizionato l'economia lombarda, e non solo, in questi ultimi 30 anni.
4) il 13 gennaio 2012 abbiamo ribadito quanto segue: “...Che ci fosse un intreccio pericoloso, esteso e ramificato in Lombardia tra malaffare e politica noi lo sosteniamo fin dall'inizio della vicenda della discarica di Cappella Cantone, e l'abbiamo concretizzato con un esposto alla Magistratura. Oltre a voler autorizzare a tutti i costi discariche di amianto in luoghi non idonei (Brescia e provincia, Ferrera Erbognone (Pavia), Cava Manara (Pavia) ecc...) ci sono state speculazioni illegittime fatte da privati e coperte dalla politica per nascondere progetti di discarica dietro i progetti di cava come a Telgate e altri fatti che sono in stretta connessione con la vicenda specifica di corruzione legati alla discarica di Cappella Cantone...”
Per tutte queste ragioni e per altre argomentazioni contenute nel nostro dossier, consegnato alla Magistratura, noi ribadiamo che, per motivi di igiene politica, Formigoni e la sua giunta se ne devono andare subito.
Possibile che il sig. Formigoni non sapesse nulla dell'operato dei suoi più stretti collaboratori? Se così fosse o sarebbe incapace, o sarebbe colpevolmente distratto. In entrambi i casi non è più in grado di svolgere la sua funzione, DEVE ANDARSENE!
In conclusione, la partita che si giocherà d'ora in avanti può diventare ancora più complessa di quella che si è dipanata finora. Per fermare i disonesti, i furbi e quelli che fanno affari sulla nostra pelle occorrerà l'attenzione e la mobilitazione di tutti i cittadini lombardi per impedire la realizzazione di tutte le discariche di amianto, in corso di approvazione o già approvate. Così si potrà arrivare ad una pianificazione trasparente e realmente partecipativa per lo smaltimento dell'amianto che prenda in seria considerazione il riciclo dell'amianto. In tal senso ribadiamo che per i futuri impianti di smaltimento dell'amianto va contrastata l'iniziativa lasciata ai privati, privilegiando il controllo e la gestione pubblica.

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