Sabato 10 Marzo 2012
Suicida per lavoro. Muratore perde il posto e si da fuoco nel parco
di Matteo Giuli
TORINO - Perdere il lavoro può significare la perdita di tutto compresa la propria vita.
E così l'esistenza può trasformarsi in un'agonia terribile che induce a gesti folli come quello di oggi il cui protagonista è un uomo torinese di 59 anni che si è suicidato in una maniera atroce. La vittima si chiamava Gaetano Menale e faceva il muratore. Sono stati i figli a dover fare il riconoscimento del corpo completamente carbonizzato. Il,loro papà - hanno raccontanto agli inquirenti - da qualche giorno era in preda della disperazione perchè l'impresa edile per cui lavorava l'aveva lasciato a casa. Insomma per lui il lavoro perso era una condizione inacettabile. La paura di non poter mantenere la sua famiglia l'aveva gettato in una forte depressione che ha portato Gaetano ad un gesto estremo pur di farla finita con la cruda realtà che aveva consumato le sue speranze.
Così Gaetano questo pomeriggio si è recato con la sua bicicletta al parco della Colletta a Torino. Poi si è cosparso il corpo con un liquido infiammabile e in mezzo ad un cespuglio si è dato fuoco, quasi volesse scomparire senza che nessuno si accorgesse della sua presenza. Alcuni passanti però hanno notato l'uomo avvolto dalle fiamme e hanno chiamato subito i soccorsi anche se per Gaetano non c'è stato nulla da fare. Una storia davvero triste che lascia l'amaro in bocca. In Italia ancora una volta una tragedia sul lavoro che non c'è e sulla mancanza di politiche che possano far fronte a situazioni estreme come questa.
Gaetano lascia una moglie e tre figli.
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