lunedì 10 settembre 2012

SICUREZZA SUL LAVORO: KNOW YOUR RIGHTS ! “LETTERE DAL FRONTE” DEL 10/09/12



INDICE

DA SAMBA: VECCHIE NOTIZIE “DAL FRONTE” - 5

Gino Carpentiero ginocarpe@teletu.it
STRESS O RISCHIO ORGANIZZATIVO?

Fabio Gambone fabio74_1@libero.it
FRANCIA - INCIDENTE IN CENTRALE NUCLEARE DI FESSENHEIM

Fabio Gambone fabio74_1@libero.it
TORNEO RUGBY NO TAV 30 SETTEMBRE FIRENZE

Gino Carpentiero ginocarpe@teletu.it
GIUSTIZIA INCOMPIUTA: SOLVAY, TUMORI SENZA RESPONSABILI

Riccardo Antonini erreemmea@libero.it
FESTA ANTIFASCISTA A RONCHI (MARINA DI MASSA)

Senzapatria anarres56@tiscali.it
TARANTO: PROVE TECNICHE DI AUTOGESTIONE DAL BASSO

Fabio Gambone fabio74_1@libero.it
GKN, QUANDO LA LOTTA PAGA

Unione Sindacale di Base Perugia perugia@usb.it
ENNESIMO EPISODIO DI MALA SICUREZZA SUL LAVORO

Scintilla Onlus scintilla.onlus@gmail.com
UNA POESIA DI MIGUEL HERNÁNDEZ

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Da: Aldo Mancuso aldo.mancuso@asf.toscana.it
Data: 24/08/2012 9.13
A:
Ogg: DA SAMBA: VECCHIE NOTIZIE “DAL FRONTE” - 5

PREMESSA
Ricevo da Aldo Mancuso alcune notizie dal fronte di guerra degli omicidi sul lavoro.
Sono notizie pubblicate da SAMBA, Associazione Salute Sicurezza Ambiente di Firenze.
Da una prima lettura sembrano notizie recenti (l’enorme ipocrisia dei politici) e anche l’analisi è attualissima (la connivenza dei partiti e dei sindacati col potere economico).
Leggendole con più attenzione ci si accorge invece che sono notizie che risalgono al 1999 o addirittura prima. La storia si sta ripetendo praticamente immutata, a dimostrazione che la guerra condotta da imprenditori e dalla gran parte delle istituzioni (compresi partiti e sindacati) contro la salute e la sicurezza dei lavoratori e dei cittadini, in nome del profitto economico e del potere, va avanti ininterrotta da sempre.
Altre vecchie notizie dal “fronte” sono state pubblicate nelle mie precedenti nuove “Lettere dal fronte”.
Marco Spezia

IL SAPORE DEI SOLDI: CAMPI ELETTROMAGNETICI, SALUTE E PRESIDENTI
Non vorremmo mai occuparci del rapporto tra soldi ed impegno politico: è certamente sgradevole accusare uomini e donne della sinistra di "impegnarsi" solo perché ispirati dall'interesse personale, dal gusto della carriera, della sistemazione e dell'inevitabile guadagno che ne consegue (siamo o non siamo in pieno regime meritocratico ?). Tra l'altro, si rischia grosso, si rischia di passare per invidiosi privi di argomenti, per ciò non sta bene parlar male del "popolo" della sinistra toccando il tasto dei guadagni, dei soldi e delle conseguenze funeste the provoca nell'animo umano, quantunque di sinistra, il desiderio di averne di più. Però è anche vero che a tutto c'e un limite: come sopportare lo spettacolo di “animali politici” verdi e ambientalisti sempre più o occupati in spericolate manovre di conversione al realismo politico? Come restare impassibili di fronte al flusso inarrestabile dei ripensamenti che dischiude le porte per incarichi sempre più allettanti ? Passi l’avallo all'Alta Velocità; passi il sostegno alle maggioranze che decidono scempi ambientali di ogni tipo; ma la “perla” di Chicco Testa presidente ENEL è obiettivamente troppo forte. Non possiamo perciò ignorarla.
Il prode presidente è intervenuto a un dibattito pubblico alla Fiera di Scandicci con “sparate” di un tale “realismo” da fare impallidire quello sovietico, quello bulgaro e persino quello della celebre corazzata Potiomkin.
Per difendere la scelta ENEL di costruire un elettrodotto da 380 kV in barba a tutte le norme di tutela paesaggistica ha minimizzato (nello stile dei migliori navigatori della balena bianca) i rischi di esposizione ai campi elettromagnetici condendoli di un'analogia irresistibile con i rischi derivanti da esposizione a forni a microonde, televisori, sveglie e rasoi elettrici ecc.
Da perfetto cuoco istituzionale che difende la solita ricetta mercantile del profitto ad ogni costo e del conseguente obbligo di tirchieria sulle spese, ha ridicolizzato le soluzioni costose (tipo l'interramento) tacciandole di inutilità (non servono contra il rischio magnetico) e di pazzia solipsistica (non li fa nessuno al mondo). Ma il prode Testa ha dato il meglio di se avventurandosi in un terreno infido e spietato, quello dei costi-benefici. "Abbiate pazienza - ha detta con torto paterno - ma cosa sono tre, dico tre, leucemie infantile all' anno a fronte del costo sovrumano necessario per prevenirli? Vogliamo guardare le cose da un punto di vista obiettivo e considerare, ad esempio, quante cose utili si possono fare per la salute dei cittadini con i soldi che si risparmiano “salvandoli” da destinazioni scellerate quali quelle per la tutela delle popolazioni dal rischio di esposizione ai campi elettromagnetici?" Bisogna riconoscere che con questa affermazione (e con il peso della sua storia personale di ambientalista combattente indefesso) egli ha conquistato tutti: la platea attenta e i girovaghi, i presenti a gli assenti, gli abitanti del pianeta e quelli del resto dell'universo. Non si è sentita una sola voce che, perplessa, chiedesse “ma da quando in qua i bilanci costi-benefici sulla pelle dei cittadini lo fa un soggetto ‘totalmente indipendente e disinteressato’ qual è l’azienda ENEL prossima SPA?” Ma in effetti bisogna realisticamente riconoscere che nessuno pub offrire migliori garanzie di tutela della salute della popolazioni se non le aziende che si muovono sul mercato in cerca di sano profitto e concorrenti da sbaragliare. E d'altronde chi se non i nuovi condottieri può portarci alla vittoria permanente sulla penuria, sullo spreco, sul rischio di rimanere al buio?
E’ la stessa situazione che abbiamo dovuto affrontare quando si presentò la bufala della Fusione Fredda, sembrava gridare il prode Chicco. Anche in quella situazione i soliti accidiosi volevano far credere che la bocciatura della “finta” scoperta e la decisione unanime di non investire fondi per verificarla dipendesse dal calcolo spudorato delle grandi aziende elettriche che divorano ogni anno profitti favolosi, profitti che sarebbero duramente messi in discussione dalla scoperta di una fonte energetica così cretina, poco costosa e facilmente riproducibile. Ma noi non ci caschiamo, noi veniamo da lontano e andiamo lontano, sembrava dire il presidente dell’ ENEL... E così è andato via, trionfante, dopo aver convinto tutti delle sue sagge e buone ragioni: un altro passo della sua luminosa carriera è stato fatto; un'altra conquista per l’ambientalismo nostrano.

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From: Gino Carpentiero ginocarpe@teletu.it
To:
Sent: Wednesday, September 05, 2012 11:54 PM
Subject: STRESS O RISCHIO ORGANIZZATIVO?

Vi giro una mia nota al dibattito aperto da Aldo Mancuso (con Marco Spezia, tecnico della prevenzione e Rolando Dubini avvocato a Milano)
Sono ovviamente d'accordo con l'interpretazione normativa di cui al messaggio di Aldo Mancuso, che vede autorevole conferma, a parte quella di Marco Spezia, anche quella dell'Avvocato Rolando Dubini del Foro di Milano.
Volevo ricordare che il primo che espose con chiarezza tale concetto fu nel 2002 (Letio magistralis tenuta a Milano nell'Aula Magna della Clinica del Lavoro di Milano) il Procuratore Aggiunto della Repubblica di Torino Dottor Raffaele Guariniello.
Purtroppo il Legislatore italiano non perde mai occasione di intorbidare le acque: come eliminò un “tutti” e un “anche” nella prima versione del D.Lgs.626/94 e così venne sanzionato a livello europeo, nel 2008 ha trovato il modo (sotto la spinta di Confindustria e dell'ABI) di sostituire la versione in cui si parlava di “fattori di rischio psicosociale” con quella in cui si cita “solo” lo stress.
Ma il partito trasversale che si è ritrovato su tale posizione ha dimenticato, per ignoranza, malafede o, penso, per ambedue le motivazioni, che:
1) Il “tutti” non si può abrogare, anche se dà fastidio (pagare un'altra multa in Europa a spese dei contribuenti non è il caso) e quindi anche i rischi non apertamente citati nel D.Lgs.81/08 devono essere valutati.
2) Lo stress lavoro correlato (o distress, che è lo stress negativo, essendo invece l'eustress la tensione positiva del “fare”) rimane comunque sempre la conseguenza di incongruenze o di vera e propria malattia dell'organizzazione del lavoro, per cui è la diretta conseguenza di una serie di situazioni che possono verificarsi in un luogo di lavoro (il mobbing, le molestie sessuali sul luogo di lavoro, la violenza fisica di estranei, il lavoro sulla catena di montaggio, gli orari di lavoro eccessivamente protratti, i turni di lavoro non ergonomici, il microclima in condizioni estreme, il lavoro solitario in zone poco o per niente frequentate, il lavoro che espone a pericoli gravi ecc.).
Il messaggio che invece è stato fatto passare (lo disse apertamente in un convegno il Dr. Fantini del Ministero del Lavoro) è che il DVR stress esclude per esempio il mobbing.
Nonostante tutto grazie alla Circolare Ministeriale del novembre 2010 i soliti noti sono riusciti a dilatare arbitrariamente i tempi del DVR sullo stress (con procedura di infrazione contro l’Italia grazie alla denuncia di Marco Bazzoni)
Ultimi due aspetti:
A) Esiste un documento europeo dell'aprile del 2007, che riguarda la violenza in senso lato (morale, sessuale, ecc.) e che dà una serie di linee guida da recepire da parte degli stati nazionali, che in Italia, grazie ancora ai soliti noti (quella che ormai si può definire la troika dello sfascio: politici, banchieri, industriali) non è stato mai recepito.
B) L'OSHA europea (Agenzia Europea sulla Salute e Sicurezza sul lavoro di Bilbao) sta dedicando il 2012 ai fattori psicosociali e all' invecchiamento attivo dei lavoratori (come salvaguardare, ma nello stesso tempo valorizzare i lavoratori anziani negli ultimi anni prima del pensionamento, per evitare loro oltre ai guai fisici anche la depressione): di tutto questo in Italia non si parla minimamente.
 Purtroppo la deriva più inquietante di questo Paese non è quella di natura economica (spread, PIL, ecc.) ma è quella morale.
Ma che paese è quello che calpesta sistematicamente la dignità di chi lavora e di chi E’ DEPRIVATO DAL LAVORO?
I padri Costituenti, e anche un grande industriale quale fu Adriano Olivetti, che stanziava per il benessere dei lavoratori tutto il profitto che l’attività industriale gli procurava, non possono che rivoltarsi nella tomba!

Gino Carpentiero
sezione Pietro Mirabelli di Medicina Democratica
Firenze

----- Original Message -----
From: Marco Spezia
To: Aldo Mancuso
Sent: Saturday, September 01, 2012 6:28 PM
Subject: Re: STRESS O RISCHIO ORGANIZZATIVO?

Caro Aldo,
concordo perfettamente, anche in forza di quanto disposto dal D.Lgs.81/08.
L’ articolo 28, comma 1, definisce l’ oggetto della valutazione dei rischi:
La valutazione di cui all'articolo 17, comma 1, lettera a), [...] deve riguardare tutti i rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori, ivi compresi quelli riguardanti gruppi di lavoratori esposti a rischi particolari, tra cui anche quelli collegati allo stress lavoro-correlato [...] e quelli riguardanti le lavoratrici in stato di gravidanza [...] nonché quelli connessi alle differenze di genere, all'età, alla provenienza da altri Paesi e quelli connessi alla specifica tipologia contrattuale attraverso cui viene resa la prestazione di lavoro”.
Ciò significa che la valutazione dei rischi deve riguardare tutti i rischi per la salute. Tra questi vengono specificati anche quelli legati allo stress lavoro-correlato, ma il termine “tra cui anche quelli collegati” non significa davvero che devono essere valutati solo i rischi da stress. Il concetto di “salute” (di cui appunto il datore deve valutare tutti i rischi) è definito dall’ articolo 2 comma 1, lettera o) come “stato di completo benessere fisico, mentale e sociale, non consistente solo in un'assenza di malattia o d'infermità”.
Pertanto quello che tu definisci come “Rischio Lavorativo Psico Sociale Organizzativo (il rischio di farsi male in testa per le aggressioni, le umiliazioni, le discriminazioni, le persecuzioni, i diritti negati, lo sfruttamento, l'emarginazione ... che il dipendente subisce sul lavoro) è a tutti gli effetti un rischio per la salute (come sopra definita) e come tale deve essere valutato dal datore di lavoro che, in caso di presenza di rischio, deve inoltre definire i necessari interventi di prevenzione e protezione e organizzativi e procedurali.
Marco

----- Original Message -----
From: Rolando Dubini
To: Aldo Mancuso
Sent: Saturday, November 27, 2010 10:56 AM
Subject: Re: STRESS O RISCHIO ORGANIZZATIVO?

Esatto, il datore di lavoro deve valutare non solo lo stress lavoro correlato, ma l’insieme dei rischi psicosociali.
Rolando Dubini

----- Original Message -----
From: Aldo Mancuso
To: Rolando Dubini, Marco Spezia
Sent: Saturday, November 20, 2010 9:49 AM
Subject: STRESS O RISCHIO ORGANIZZATIVO?

La guerra contro i diritti dei dipendenti, continua: il favoloso “Stress” al posto del “Rischio Lavorativo Psico Sociale Organizzativo” (cioè “il rischio di farsi male in testa per le aggressioni, le umiliazioni, le discriminazioni, le persecuzioni, i diritti negati, lo sfruttamento, l'emarginazione ... che il dipendente subisce sul lavoro”).
Ciao, Aldo

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From: Fabio Gambone fabio74_1@libero.it
To:
Sent: Thursday, September 06, 2012 5:48 PM
Subject: FRANCIA - INCIDENTE IN CENTRALE NUCLEARE DI FESSENHEIM

Francia - Incidente in centrale nucleare di Fessenheim

Subito i portavoce di EDF hanno minimizzato l'evento e rassicurato sulla natura chimica e non radioattiva dell'incidente, tacendo sul fatto che da Nimes a Tricastin, ogni anno, nonostante gli sforzi dei padroni del nucleare per ridimensionare, disinformare e censurare, continuano a verificarsi episodi che coinvolgono operai e ambiente circostante.
Fonte: ASCA

Strasburgo, 5 settembre
Un incidente e' avvenuto presso la centrale nucleare EDF di Fessenheim, la più vecchia della Francia, situata nella parte orientale del paese. Lo riferiscono i vigili del fuoco, aggiungendo che due persone hanno riportato lesioni di lieve entità.
“Non c'e' un incendio”, ha precisato poi la prefettura sulla base delle informazioni disponibili.
“C'è stato un rilascio di vapore di perossido di idrogeno prodotto dopo l'iniezione in una vasca di perossido di idrogeno che ha reagito con l'acqua” ha detto un portavoce della società.
Il portavoce ha poi precisato che le due persone ferite hanno riportato ustioni alle mani perché i guanti che indossavano hanno preso fuoco. L'uomo ha comunque aggiunto che “non si tratta di un incendio, è un piccolo problema” che si e' verificato “negli edifici ausiliari della zona nucleare, ma non nell'edificio del reattore”.
I vigili del fuoco di Haut-Rhin sono intervenuti sul posto con cinquanta uomini.
Quello di Fessenheim, è considerato il decano degli impianti nucleari attualmente operanti in Francia ed è in funzione dal 1977. L'impianto, gestito da EDF ha due reattori nucleari con una capacità di 900 megawatt ciascuno.
Il presidente francese Francois Hollande si è impegnato a chiudere il sito entro il 2017.

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From: Fabio Gambone fabio74_1@libero.it
To:
Sent: Thursday, September 06, 2012 8:58 PM
Subject: TORNEO RUGBY NO TAV 30 SETTEMBRE FIRENZE

In solidarietà con tutte e tutti i NO TAV colpiti dalla repressione in Val Susa come a Firenze.

Programma rugby per la valle:
SABATO 29 SETTEMBRE
Serata di accoglienza al CPA Fi-Sud
ore 19.00 aperitivo (iniziative e materiale di controinformazione)
ore 21.00 cena popolare
ore 22.30 concerto di solidarietà
DOMENICA 30 SETTEMBRE
ore 8.30 Ritrovo al CPA FI-SUD
ore 9.30 inizio del torneo di rugby
ore 14.00 terzo tempo al Centro Popolare Autogestito FI-SUD

L'incasso delle serate andrà a sostenere le spese legali dei No TAV colpiti dalla repressione.
Iscrizione al torneo 15 euro comprensiva di T-Shirt “Rugbisti a sostegno della valle” e terzo tempo.
Per i non partecipanti cena e pranzo a prezzi popolari.
Per info telefonare a 388 95 37 974 fascia oraria 17-20

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From: Gino Carpentiero ginocarpe@teletu.it
To:
Sent: Thursday, September 06, 2012 10:49 PM

Subject: GIUSTIZIA INCOMPIUTA: SOLVAY, TUMORI SENZA RESPONSABILI


Da Estense.com
6 settembre 2012

SENZA PAROLE
GC

 

SOLVAY, TUMORI SENZA RESPONSABILI

Dal processo è emerso che l’azienda fece il possibile per la sicurezza.

Di sicuro c’è solo che due operai soffrono di una malattia mortale. Di sicuro c’è che per 30 anni hanno lavorato negli stabilimenti ferraresi della Solvay in via Marconi. Ma il perché Cipro Mazzoni e Michele Mantoan soffriranno di epatocarcinoma negli ultimi anni della loro vita non è stato accertato.
Chi era stato chiamato dalla procura di Ferrara a rispondere di quella che l’accusa riteneva una patologia correlata all’esposizione a CVM (Cloruro di Vinile Monomero) è stato assolto lo scorso 30 aprile dal giudice Diego Mattellini con formula piena (vai all’articolo http://www.estense.com/?p=215888). Ora dalle motivazioni della sentenza, depositate in cancelleria, si legge la ragione per cui quei tumori non hanno un responsabile.
In sostanza, per cinque dei sei manager (Cyryll Van Lierde, August Arthur Gosselin, Michael Gerard Davis, William Arthur Banes e Pierre Vigneron) imputati di lesioni gravi colpose e omissione dolosa di protezioni sul lavoro, l’istruttoria dibattimentale non è riuscita a dimostrare che, nel periodo in cui sono stati componenti del consiglio d’amministrazione Solvic-Solvay (dal 1969 al 1974), avessero deleghe specifiche o competenze in materia di igiene ambientale e sicurezza sul lavoro.
Di conseguenza, secondo il tribunale, non è dimostrato che avessero poteri tali da operare scelte aziendali “finalizzate all’adozione di misure idonee a impedire che le maestranze fossero esposte alle esalazioni di CVM”. In questo frangente una posizione a parte riveste Claude Yves Marcel Loutrel, presidente del CDA e amministratore delegato. Per lui secondo il tribunale si potrebbe “astrattamente pervenire a considerazioni diverse”. Ma anche nel suo caso – come spiega in seguito Mattellini – viene a mancare il nesso di causalità.
Per il pubblico ministero Ombretta Volta, che aveva chiesto la condanna a tre anni e mezzo, tutti e sei erano colpevoli della sorte di Michele Mantoan, operaio dal 1969 al 1999 con le mansioni di pulitore di autoclavi dal 1969 al 1973 e di conduttore autoclavi dal 1974 al 1978, e di Cipro Mazzoni, in servizio presso la Solvic Industria Materie Plastiche dal 1962 al 1991 addetto alle autoclavi dal 1962 al 1988. A entrambi anni dopo (per il primo nel 2002 e per il secondo nel 2005) verrà diagnosticato un epatocarcinoma.
Manca invece il nesso di causalità tra CVM e tumore. Per il giudice infatti, pur ammettendo che “siano stati a contatto con la sostanza” da cui si estraeva il PVC “e ne abbiano inalato i vapori”, “il dato quantitativo di tali inalazioni non può ritenersi comunque adeguatamente ed oggettivamente dimostrato”.
A impedire un preciso collegamento, poi, subentra il fatto che “gli epatocarcinomi riscontrati su Mantoan e Mazzoni costituiscono patologie” che possono avere molte cause. E tra queste, come sostenuto dalla difesa che evidentemente è riuscita a convincere il tribunale, la steatoepatite non alcoolica, la cosiddetta Nash (malattia del fegato che può degenerare se associata a diabete o sovrappeso fino a provocare un epatocarcinoma).
A sostegno di questa tesi assolutoria stanno anche le ricerche di due importanti agenzie internazionali che studiano le patologie epatiche (l’American Association for the Study of Liver Diseases e la Asian-Pacific Association for the Study of the Liver).
Non ha convinto invece la ricerca portata in dibattimento dalla pubblica accusa, incentrata su una monografia pubblicata nel 2007 dall’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (Iarc) di Lione, secondo la quale sarebbe possibile una relazione causale tra CVM e epatocarcinoma.
Quella ricerca, come riporta lo stesso preambolo, aveva “esclusivamente valenza epidemiologica” ed era “caratterizzata da scopi essenzialmente precauzionali”. Non abbastanza insomma per suffragare una responsabilità penale.
Anche perché “nessuno tra i quattro più autorevoli enti internazionali di ricerca sulle malattie epatiche (Easl-Associazione europea per la studio del fegato; Aasld-Associazione americana per lo studio delle malattie del fegato; APASL-Associazione pacifico-asiatica per lo studio del fegato; Jasl-Associazione giapponese per lo studio del fegato) mai, all’esito degli studi effettuati, ha ritenuto di inserire l’esposizione al CVM tra i fattori di rischio per l’insorgenza di epatocarcinomi; mai da tali enti sono promanati raccomandazioni e/o protocolli di sorveglianza da adottare a tutela dei lavoratori esposti”.
Per quanto riguarda invece l’omissione dolosa di protezioni, manca secondo il giudice la volontà di quell’omissione. Lo proverebbe il fatto che “l’azienda nel corso degli anni, sia sulla base delle emergenze scientifiche che progressivamente rendevano noti elementi di pericolo, sia sulla base delle sollecitazioni che talora promanavano dalle associazioni sindacali di settore, abbia attuato un progressivo percorso teso - mediante l’adozione di accorgimenti tecnici e mediante l’informazione dei rischi nei confronti delle maestranze – ad ovviare agli inconvenienti che volta per volta venivano evidenziati, a prevenire situazioni di pericolo per gli operai, in definitiva a rendere più sicuro l’ambiente di lavoro”.
Cade anche l’ipotesi del “patto di segretezza” che avrebbero stretto le grandi multinazionali della chimica per occultare i risultati degli studi sulle conseguenze del CVM. Un “argomento suggestivo” per il giudice, che “non ha trovato il benché minimo riscontro”. Anzi: “deve ritenersi dimostrato che Solvay si è fatta carico di effettuare le opportune innovazioni impiantistico/produttive idonee a garantire al miglior livello le condizioni di sicurezza all’interno quantomeno della propria unità produttiva di Ferrara” e “a garantire gli opportuni studi e ricerche sperimentali finalizzati alla verifica di eventuali potenzialità nocive del CVM” (gli studi dei professori Viola e Maltoni).

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From: Riccardo Antonini erreemmea@libero.it
To:
Sent: Saturday, September 08, 2012 7:42 AM
Subject: FESTA ANTIFASCISTA A RONCHI (MARINA DI MASSA)

Dal 13 al 16 settembre alla Ex Colonia Comasca, in via Lecci ai Ronchi (MS)
Festa Antifascista
organizzata da Assemblea Antifascista Antirazzista di Massa Carrara, Collettivo Autonomo Studentesco e Centro di Documentazione “Gino Menconi” di Massa
PROGRAMMA MUSICALE E DEI DIBATTITI
GIOVEDI’ 13 SETTEMBRE
Ore 18: Assemblea Antifascista di apertura della festa “Essere Antifascisti oggi”
Ore 22: Concerto: Gang
VENERDI’ 14 SETTEMBRE
Ore 22: Concerto: Kaos + "Dalla Tana" + Cono d'ombra
SABATO 15 SETTEMBRE
Ore 18: Spazi Sociali e Prospettive di Occupazione “Riappropriarsi di ciò che è nostro”
Ore 22: Concerto: Luddite Riot + Malasuerte FI*SUD + BandaK100
DOMENICA 16 SETTEMBRE
Ore 21: “Lavoro e immigrazione: scenari di conflitto, prospettive di lotta” 
Ore 23: DjSet di chiusura.

Dalle ore 19.30 sono aperti la cucina e il bar
Saranno presenti stand delle varie realtà politiche e associative e un mercatino artigianale.
Tutte le sere sono previste attività ludiche e "Face painting" per bambini.
Possibilità di campeggiare.

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From: Senzapatria anarres56@tiscali.it
To:
Sent: Sunday, September 09, 2012 7:30 AM

Subject: TARANTO: PROVE TECNICHE DI AUTOGESTIONE DAL BASSO


Taranto: prove tecniche di autogestione dal basso

4 settembre 2012

Il Comitato Cittadini e lavoratori liberi e pensanti
è lieto di comunicarvi che ha dato vita a quattro gruppi di lavoro aperti che si occuperanno di studiare, progettare e proporre all’assemblea idee, risultati e obiettivi da realizzare. Due gruppi sono già attivi da oggi e per questi richiediamo la vostra disponibilità, partecipazione e competenza:
SALUTE E AMBIENTE
Prevalentemente necessitiamo dell’apporto delle seguenti figure:
oncologi, pediatri, chimici, geologi, dottori in agraria, esperti in zootecnia, biologi, ingegneri,
veterinari, ma anche semplici cittadini ferrati su determinati argomenti;
REDDITO E LAVORO
Prevalentemente necessitiamo dell’apporto delle seguenti figure:
esperti in economia, commercialisti, avvocati, consulenti del lavoro, imprenditori, esperti in materia sindacale, esperti in green economy, ma anche semplici cittadini ferrati su determinati argomenti;
Gli altri due gruppi di lavoro che saranno attivati a giorni sono:
COMUNICAZIONE;
DEMOCRAZIA PARTECIPATA.
Chi fosse interessato può inviarci un messaggio privato alla pagina fan di Facebookindicando il nome del gruppo di lavoro a cui si intende aderire, nome, cognome, indirizzo e-mail, (recapito telefonico facoltativo);
Il tre ruote è di nuovo in moto, ci seguite?

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From: Fabio Gambone fabio74_1@libero.it
To:
Sent: Saturday, September 08, 2012 9:25 AM
Subject: GKN, QUANDO LA LOTTA PAGA

GKN, quando la lotta paga
Martedì alla GKN di Campi Bisenzio viene licenziato un lavoratore a seguito di due richiami scritti in seguito ad un periodo difficile della propria vita personale, nonostante il tentativo della Rsu di mediare la situazione, e la risposta dei colleghi non si fa attendere: abbandono immediato delle postazioni di lavoro e sciopero ad oltranza con presidio dello stabilimento finché il provvedimento disciplinare estremo non verrà ritirato.
Questo è sintomatico della arroganza padronale, indifferente alle problematiche di persone che non sono macchine, e magari “sperimentale” in vista della cassa integrazione ordinaria richiesta da pochi giorni.
Dopo 30 ore di blocco a cui partecipano tutti i lavoratori, il licenziamento viene ritirato, con una riassunzione a termine su cui ovviamente i lavoratori saranno ben vigili.
Questo per dimostrare che la lotta dura e collettiva paga, e vogliamo sperare che tale episodio sia di esempio per tutti coloro che quotidianamente combattono sul posto di lavoro nell'attuale periodo di crisi capitalistica in cui si vorrebbe far pagare tutto alla classe operaia.
A loro va il nostro applauso e la totale e incondizionata solidarietà.

Partito dei Carc
Sezione di Firenze

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From: Unione Sindacale di Base Perugia perugia@usb.it
To:
Sent: Saturday, September 08, 2012 5:57 PM
Subject: ENNESIMO EPISODIO DI MALA SICUREZZA SUL LAVORO

A seguire, vi giro annuncio che abbiamo fatto, in merito ad un evento drammatico accaduto un mese fa, e che solo oggi è trapelato, tramite passa parola tra i lavoratori portandoci a conoscenza di quanto a seguire.
Oltre all' informazione fatta girare (perché non è mai troppo tardi di fronte a quanto accaduto), pensate possiamo comunque organizzare qualcosa a sollecitare ancor di più la sensibilità dei lavoratori?
Un cordiale saluto a tutti.
Max

Sede provinciale di Perugia, via del Lavoro 29, tel/fax 075 505 74 04
ANNUNCIO IMPORTANTE
All'attenzione dei Lavoratori tutti:
Oggi ci troviamo ad annunciarvi un fatto accaduto circa un mese addietro, venuto a conoscenza nostra solo oggi, dove un nostro collega Emicom Service, impegnato in un'attività presso uno dei nostri clienti, ha trovato la morte.
Ci addolora la cosa, e siamo consapevoli che a volte di certe notizie se pur tristi, se ne debba fare propaganda, per rivendicare (in questo caso) episodi di mala sicurezza sul lavoro.
Probabilmente ne avrete appreso di tale fatto tramite i giornali Aziendali, probabilmente, non ne avrete saputo nulla fino ad oggi.
Un' altro fatto che ci rattrista, riguarda la scarsa informazione rivolta a tutti i lavoratori, da parte delle organizzazioni Sindacali Aziendali quali FIOM, CISL, UILM, che pare invece abbiamo taciuto sul fatto, visto che a far trapelare l' accaduto è stato il solito passa parola tra i colleghi, che supera i confini Regionali, anticipando la burocrazia del caso, e accomuna tutti di fronte tali
episodi.
Lungi da noi il voler usare un evento simile per fare campagne accusatorie, abbiamo solo voluto evidenziare (come sempre facciamo), dei difetti che andrebbero corretti, ma che non si
prendono in considerazione, venendo lasciati soli di fronte al muro dell'omertà.
Lasciandovi riflettere sull'accaduto, vi invitiamo a non sottovalutare nessun tipo di attività che vi esponga al minimo rischio, in merito alla vostra sicurezza, a farlo presente ai vostri preposti, e a condividere ogni tipo d'informazione tra di voi, per far sì che vengano prese le giuste precauzioni di fronte alla possibilità di analoghe situazioni.
Vi porgiamo i nostri più cordiali saluti, augurandovi un buon lavoro.

R.S.A LAVORO PRIVATO USB
Perugia, 5 Settembre 2012

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From: Scintilla Onlus scintilla.onlus@gmail.com
To:
Sent: Sunday, September 09, 2012 8:00 AM
Subject: UNA POESIA DI MIGUEL HERNÁNDEZ

Cari compagni e amici,
inviamo una poesia del poeta e drammaturgo comunista spagnolo Miguel Hernández.
Amato in patria, ma di fatto sconosciuto in Italia, Hernández muore in una prigione franchista nel marzo del 1942, a soli 31 anni.
Apprezzata in particolare da Neruda, la sua opera esprime, con aspro vigore lirico, profonda testimonianza sociale e un forte sentimento della dignità umana.
Vi invitiamo inoltre a visitare il nostro sito, aggiornato con tantissimo materiale interessante.


VENTO DEL POPOLO

Ancora voglion macchiare
la mia patria di sangue operaio
quelli che parlan di libertà
ed hanno le mani nere.
Quelli che voglion dividere
la madre dai propri figli
e voglion ricostruire
la croce portata da Cristo.

Voglion nascondere l'infamia
che hanno addosso da secoli,
però il colore di assassini
non lo cancelleranno dalla faccia.
E già son stati a migliaia
quelli che hanno dato il sangue
e in torrenti impetuosi
hanno moltiplicato i pani.

Adesso voglio vivere
insieme a mio figlio e mio fratello
la primavera che tutti
costruiamo giorno per giorno.
Non mi spaventano le minacce,
padroni della miseria:
la stella della speranza
continuerà ad esser nostra.

I venti del popolo mi chiamano,
i venti del popolo mi spingono,
mi strappano il cuore a pezzi,
si avventano alla mia gola.
Così canterà il poeta
quando la morte mi porterà
per i sentieri del popolo
da adesso, e per sempre.

Miguel Hernández

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