Slai COBAS per il sindacato di classeSede regionale: Dalmine Viale Marconi ,1 24044 (Bergamo)Cell. 335/5244902 Fax 035/19968666 cobasdalmine@infinito.it
10-11-2012
Lo Slai Cobas s.c. Dalmine aderisce
alla manifestazione degli operai Ilva di Taranto
perchè sappiamo la situazione di
sfruttamento e ricatti che si vive nelle fabbriche, in particolare quelle
siderurgiche le più usuranti e pericolose per le condizioni di
lavoro,
ma in particolare perchè da tempo siamo
in prima fila per lottare contro tale situazione imposte dal padrone che pensa
solo ai profitti, mentre per gli operai è sempre più necessario ricostruire la
forza collettiva del sindacato di classe per affrontare la guerra, pena ridursi
a schiavi.
In questo senso con gli operai
dell'Ilva di Taranto siamo legati da tempo, non solo per le sorti delle
privatizzazioni attuate dai sinistri governi Prodi che hanno svenduto la
siderurgia pubblica ai privati Taranto a Riva e Dalmine a Rocca, facendone
pagare i costi alla collettività ma in particolare agli operai che hanno perso
diritti, salario e sicurezza armonizzando in peggio accordi migliorativi
conquistati con le lotte e rapporti di forza favorevoli in cui in fabbrica le
ragioni degli operai pesavano anche sul versante sicurezza e salute (basta
pensare che alla Dalmine esisteva prima degli Rls una commissione sicurezza
degli operai che arrivava a stabilire tra l'altro anche l'influenza
dell'ergonomia delle postazioni di lavoro e delle attività da svolgere, mentre
ora gli operai rinunciano ai giorni di infortunio per paura di ritorsioni
aziendali e la sindacalizzaione si è ridotta al 40%.).
Ma anche perchè ci hanno dato l'esempio
e aperto la strada nella lotta per la salute e sicurezza, sia per il
riconoscimento dell'amianto ai fini pensionistici, una situazione tenuta
all'oscuro dai confederali alla Dalmine mentre vi erano le prime morti di operai
esposti e solo grazie al fatto che allIlva gli operai si erano organizzati con
lo Slai Cobas Taranto, questa lotta per un diritto negato è diventata una
campagna nazionale "bastamianto contro la nocività del capitale ", mostrando
agli operai il vero volto del sistema democratico di sfruttamento in cui
padroni-governo-stato-enti-istituzioni sono state messe sotto accusa perchè
conniventi e contro gli operai.
Sia per la lotta quotidiana sulla
sicurezza con l'azione quotidiana per applicare la parola d'ordine "basta morti
sul lavoro per i profitti dei padroni" , attraverso, mobilitazioni, esposti,
denunce e trasformando i processi in parte della lotta perchè i padroni
finiscano in galera,
e la promozione del ns sindacato dello
strumento adeguato per condurre questa battaglia quello della rete per la
sicurezza che ha portato a manifestazioni nazionali dalla Thyssen all'ILva e a
Roma contro l'operato dei governi sul testo unico, e mettendo al centro la
necessità di un movimento permanente sulla sicurezza in quanto problema politico
e sociale che necessità di una rivoluzione del sistema che deve essere fondato
sul lavoro e non sul profitto: "si lavora per vivere non per morire",
anticipando la
strada per la soluzione della
questione ILva prima che scoppiasse in questi mesi.
E' chiaro che la soluzione significa
lottare fino in fondo in questa direzione, perchè si affermi nelle realtà delle
fabbriche e nel territorio,
secondo noi non ci sono altre vie per i
lavoratori, serve lotta,organizzazione, autonomia.
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