giovedì 29 novembre 2012

Processo d'appello Thyssen. E' scontro sulle parti civili


Via al dibattimento bis per la strage nell'acciaieria di Torino di cinque anni fa: i familiari si presentano con i ricordini degli operai deceduti. Il difensore degli imputati: "Parti civili fuori, hanno già ottenuto il risarcimento". La controreplica: "Decida la Corte"

di SARAH MARTINENGHI/


Si è aperto questa mattina il processo d'assise d'appello per il rogo della Thyssen: nella maxi aula 6 del tribunale sono presenti i familiari e alcuni colleghi delle sette vittime dell'incendio che mostrano ai giudici le foto degli operai. Manca tuttavia il pubblico che aveva caratterizzato il processo di primo grado. A sostenere l'accusa i pm Raffaele Guariniello, Laura Longo e Francesca Traverso.

VIDEO:Il ritorno in aula
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L'udienza si è aperta con la dichiarazione di contumacia degli imputati, e l'appello delle parti civili.  L'avvocato della difesa Ezio Audisio contesta la loro presenza: il legale ha spiegato che la thyssen ha risarcito le parti offese, e che c'è stata una trattativa in base alla quale le parti si sono accordate per rinunciare all'appello. In aula anche il deputato Antonio Boccuzzi, unico superstite della strafe della notte tra il 5 e il 6 dicembre a Torino: ha revocato la costituzione di parte civile.

La difesa della Thyssen ha spiegato alla corte che  è stato dato alle parti offese un risarcimento "tombale", che cioè a prescindere dall'esito di questo processo gli imputati non chiederanno indietro i soldi anche se venissero assolti. L'accordo prevedeva la rinuncia a qualsiasi altra pretesa. Per questo la Thyssen chiede l'esclusione di tutte le parti civili I giudici si riserveranno di decidere con la prossima udienza fissata il 30 novembre.

"Sulla nostra partecipazione al processo d'appello decida la Corte": lo ha detto l'avvocato Sergio Bonetto, uno dei legali dei 48 ex colleghi delle vittime del rogo alla Thyssenkrupp di Torino che, insieme ai sindacati, non hanno ritirato la costituzione di parte civile anche se sono già stati risarciti dall'azienda.

"Nel rispetto di quanto stabilito con la Thyssenkrupp - spiega - noi non abbiamo presentato l'appello sulla parte della sentenza di primo grado che ci riguardava direttamente. Ma non intendiamo lasciare il processo di nostra iniziativa, perchè non c'è una pronuncia definitiva e le nostre posizioni così come il riconoscimento dei nostri diritti, prima della Cassazione potrebbero cambiare".

(28 novembre 2012)


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