giovedì 29 novembre 2012

Carlo Soricelli sull'invito per il Convegno a Taranto


Grazie per l'invito, ma anche l'impegno con l'Osservatorio, oltre che per i carichi familiari m'impediscono di partecipare alla vostra iniziativa che condivido. Però è determinante sottolineare che tra pochi mesi ci saranno le elezioni politiche ed è FONDAMENTALE non delegare più a nessun partito la rappresentanza del mondo del lavoro. Io ho già 63 anni e ho combattuto diverse battaglie quando lavoravo da metalmeccanico, ma la cosa più deleteria è la frammentazione che c'è nel mondo del lavoro. Occorre fin da ora impegnarsi per portare nel prossimo parlamento tantissimi lavoratori contrattando con le forze che si ritiene più vicine questa richiesta fondamentale, se non si riesce ad avere un partito che superi la soglia di sbarramento e questo anche scendendo a compromessi politici. E' scandaloso che nell'attuale parlamento ci siano 140 avvocati, una sessantina di giornalisti, medici, professionisti, politici di professione, industriali ecc.....mentre del lavoro dipendente solo alcuni...e questi tutti a mantenere i propri privilegi e fare leggi contro il mondo del lavoro e i pensionati. Basta, i lavoratori non devono più  fare gli "utili idioti", ho militato in diversi partiti sempre della sinistra, ma tutti, dico tutti, hanno difeso solo le loro poltrone. E' questa la vera battaglia, senza una forte rappresentanza di lavoratori in parlamento, come si vede anche da quello che sta succedendo in questi giorni, non si conclude niente. se solo si capisse la formidabile forza che i lavoratori hanno se non si dividono in mille rivoli.  E' questo un aspetto fondamentale, altrimenti ci si rinchiude in una specificità che non porta a nulla di buono e si regala a quelli che si considerano più lontani la propria rappresentanza..
Ciao e grazie dell'invito.
Carlo Soricelli


MEDICINA DEMOCRATICA ONLUS: C. STAMPA


la Thyssen e l'Eureco argomenti in discussione all'assemblea nazionale promossa dalla Rete a Taranto 7 dicembre ore 14-19 biblioteca comunale info bastamortesullavoro@gmail.com
347-1102638

     ASSOCIAZIONE ITALIANA ESPOSTI AMIANTO

      & Ban Asbestos Network

      Via dei Carracci,2 - 20149 Milano

      Tel. 02 4984678 - Fax 02 48014680

      www.associazioneitalianaespostiamianto.org

      a.i.e.a.padernodugnano@fastwebnet.it


Buonasera
vi inoltro il comunicato stampa di Medicina Democratica sul processo d'Appello contro la Thyssenkrupp a Torino.
Apprendiamo con sdegno e amarezza che le Istituzioni e i sindacati hanno accettato le offerte economiche dell'azienda responsabile della morte di 7 lavoratori ritirandosi così dal  processo.
L'unica costituzione di parte civile rimasta è quella di Medicina Democratica.

E' stata rinviata a  16 gennaio la prossima udienza del processo Eureco di Paderno Dugnano , fabbrica di stoccaggio rifiuti dove un'esplosione ha causato la morte di 4 lavoratori.
Il Gup di Milano sta favorendo ,con questo nuovo rinvio,  la possibilità un'intesa economica tra la parte responsabile della tragedia e le parti civile offese.
(In all. comunicato stampa del Comitato a sostegno delle Vittime Eureco)

Auspichiamo che la Cgil e il Comune di Paderno Dugnano  (uniche costituzioni di parte civile accettate dal Gup oltre ai lavoratori Eureco) rifiutino qualsiasi transazione economica con la controparte rimanendo parte attiva dentro il processo.
Le Istituzioni e i Sindacati devono essere garanti del diritto di avere giustizia.

Saluti


Lorena Tacco
a.i.e.a. sez. di Padedrno Dugnano


MEDICINA DEMOCRATICA ONLUS: COMUNICATO STAMPA




 ASS. MEDICINA DEMOCRATCA ONLUS



COMUNICATO STAMPA

PROCESSO D'APPELLO CONTRO THYSSENKRUPP A TORINO



         Oggi 28 novembre 2012 davanti alla Corte d'Assise d'Appello e'
iniziato il  processo contro la THYSSEN KRUP di Torino.



Medicina Democratica - si e' constatato -  e' rimasta l'unica parte civile che resta costituita (la scelta coerente di MD e' stata sottolineata anche dall'avvocato delle difese). Tutte le altre parti civili persone fisiche compreso l'on. Antonio Boccuzzi, tutti i sindacati confederali e no (FIM-FIOM-ILM, CUB) tutti gli enti pubblici (Regione Piemonte, Provincia e Comune di Torino e INAIL) hanno accettato le transazioni proposte dalla controparte.



Superfluo sottolineare che le predette parti civili si sono ritirate dal processo in cambio di offerte economiche proposte dalla Thyssen Krupp.

Il processo prosegue con una sola parte civile: Medicina Democratica, movimento di lotta per la salute!



Lasciamo a chi ci legge ogni valutazione sulle scelte delle suddette parti
civili.



Da parte di Med.Dem. si sottelinea che la sua partecipazione sara' ancora
più' attenta e determinata alle prossime udienze del 30 novembre,
4,6,7,13,14,17,18,20 dicembre 2012; ed infine 2,4,7,8,9,11 gennaio 2013.



Chiediamo a tutte le lavoratrici e ai lavoratori e ai cittadini di
presenziare alle suddette pubbliche udienze.



 Torino 28 novembre 2012



Per Medicina Democratica Nazionale

Fulvio Aurora

Cell. 3392516050

Ancora una vita operaia persa all'Ilva


Comunicato dello Slai cobas Ilva per il sindacato di classe

Un'altra vita di un giovane operaio di 29 anni oggi si è persa.
In poche settimane 2 morti in questa fabbrica.
E' colpa questa volta della tromba d'aria? O non doveva stare li o non era in sicurezza?
Siamo impegnati a capirlo con esattezza, perchè non si specula sugli operai morti, ma le responsabilità se ci sono devono essere accertate.
Oggi all'Ilva però si è rischiata la strage e il disastro, le immagini di quegli operai in fuga sono drammatiche, ma anche in una certa misura inaccettabili.
La città ha vissuto ore di incubo per lo stesso rischio, anche questo purtroppo segna una pagina nera.
Dobbiamo con la lotta operaia e popolare unita venire a capo della situazione.
Il governo invece cerca solo di salvare Riva e i suoi interessi, il decreto lo respingiamo.
Vogliamo lavoro sicuro e non lavoro forzato.
Vogliamo che Riva e i suoi agenti paghino e che la magistratura vada a fondo su questo.
Vogliamo che il piano per mettere a norma la fabbrica sia deciso e confrontato con gli operai e non imposto con decreti, diktat.
Questo non è avvenuto, per questo il decreto va respinto e la lotta deve continuare, come martedì 27, entrando in fabbrica, facendo cortei interni, bloccando la produzione, realizzando un braccio di ferro.
Noi vogliamo l'unità e l'autorganizzazione di classe in fabbrica contro padron riva,governo, sindacati confederali complici.
Noi lavoriamo per l'unità di lotta degli operai e per raccogliere la spinta generale autorganizzata per l'alternativa sindacale di classe, perchè il destino della fabbrica sia nelle mani degli operai e non di padroni,governo, stato, magistratura, siamo perchè  il potere deve essere operaio, perchè nocivo è il capitale e non la fabbrica.

solidarietà e sostegno alla famiglia dell'operaio disperso

giovedì-venerdi  presidio  alle portinerie  a-d ore 15-16 per discutere con gli operai i contenuti del decreto e come continuare la lotta.

sosteniamo la proposta di assemblea nazionale a taranto del 7 dicembre della rete nazionale per la sicurezza sul lavoro.

slai cobas per il sindacato di classe taranto slaicobasta@gmail.com
347-5301704
blog
tarantocontro.blogspot.com

Ogni mese in Piemonte é previsto un treno nucleare. Punto info al Balon


Il tam tam degli antinuclearisti ha fatto filtrare la notizia che forse la prossima settimana passerà per il Piemonte, diretto in Francia un treno pieno di scorie nucleari.
Questo trasporto, come gli altri fatti in precedenza, viene tenuto nascosto alla popolazione. Non ci dicono quando passano, da dove passano, non ci informano sui rischi in caso di incidente. Temono che, se
sapessimo, ci ribelleremmo.

Torino. Sabato 24 novembre
punto informativo sui treni nucleari in Piemonte
ore 10/13 al Balon – via Borgodora angolo via Andreis

A proposito di treni nucleari…
Lo sai che in Piemonte di notte passano treni pieni di scorie nucleari?
Lo sai che questi trasporti continueranno sino alla fine del 2013?
È il quarto trasporto di scorie dal deposito “provvisorio” di Saluggia all’impianto di riprocessamento di La Hague.
Nonostante le autorità preposte alla tutela della nostra salute abbiano fatto di tutto per tenerlo segreto, pur avendolo appreso pochi giorni o persino poche ore prima, gli attivisti contro il nucleare si sono dati da
fare per far sapere a tutti che una bomba atomica viaggiava a pochi passi dalle loro case.
La prima volta, nel marzo 2011 alla stazione di Condove, la polizia picchiò e arrestò due No Nuke
Nell’aprile dello scorso anno, qualche centinaio di attivisti si sedette sui binari della stazione di Avigliana per rallentare il treno. La polizia portò via uno ad uno gli antinuclearisti ma il muro del silenzio venne abbattuto. I trasporti sono stati interrotti per 15 mesi sino allo scorso luglio, quando per far passare il Castor, arrivarono a sequestrare per ore ed ore un treno pieno di antinuclearisti alla stazione di Bussoleno.
Grazie a queste azioni una piccola parte di chi abita sul percorso di questi treni ha potuto sapere dei rischi che correva.
Ben pochi sanno che la Regione Piemonte ha una legge che prescrive che venga fatto un piano di emergenza in caso di incidente a uno di questi treni.
In base a questa normativa tutti quelli che abitano nel raggio di tre chilometri per lato dalla ferrovia dovrebbero fare le esercitazioni nel caso uno di questi treni deragliasse o saltasse per aria.
I responsabili delle ferrovie, il sindaco, la prefettura, la questura tengono la bocca chiusa.
A Viareggio l’incidente ad un treno di materiali chimici ha fatto morti e feriti. Immaginate se toccasse ad un treno pieno di scorie altamente radioattive.
Ogni tanto le prefetture piemontesi pubblicano sui siti le ridicole norme di seguire in caso di incidente. L’unica misura consigliata a chi abita a 300 metri dalla linea ferroviaria è chiudersi in casa.

Tutti noi sappiamo che non basta chiudersi in casa per sfuggire alle conseguenze di un incidente nucleare.
Secondo i ricercatori dell’università californiana di Stanford i danni alla salute causati dal disastro nucleare in Giappone seguente al terremoto e allo tsunami dell'11 marzo 2011 saranno enormi. Tra 15 e 1.300
morti, e tra 24 e 2.500 casi di cancro.
Il governo, la Regione i sindaci non ci dicono niente perché temono che la gente - se sapesse - si ribellerebbe.

L’85% delle scorie radioattive prodotte in Italia sono concentrate a Saluggia, Trino vercellese e Bosco Marengo. Dopo quasi venticinque anni dalla chiusura delle centrali nucleari italiane la questione delle scorie
non è stata risolta. E non lo sarà mai, perché le scorie restano pericolosissime per la salute umana e per l’ambiente per decine di migliaia di anni.
Lo scorso mese il governo ha deciso di smantellare l'ex centrale di Trino vercellese: al suo posto faranno un secondo deposito «provvisorio».
In nessun paese al mondo c’è un sito definitivo per lo stoccaggio. Costi altissimi e l’opposizione delle popolazioni coinvolte hanno fatto sì che le scorie rimanessero nei pressi delle centrali.
I trasporti che stanno facendo a nostra insaputa sono diretti in Francia.
Nell’impianto di La Hague, le scorie vengono “riprocessate” e poi rimandate in Piemonte. Radioattive e pericolose come prima, perché a La Hague si limitano estrarre il Mox, un combustibile per le centrali, e il
plutonio. Il plutonio serve ad una sola cosa: fare le bombe atomiche.
Il sito di Saluggia non è sicuro: nell’ultima alluvione le falde sono state contaminate.
Se uno dei treni diretti in Francia deragliasse, se qualcuno lo scegliesse come obiettivo e lo facesse saltare, se ci fosse una scossa di terremoto – anche lieve – mentre attraversa il basso Piemonte, da Vercelli, attraverso
Asti, Alessandria, la provincia di Torino e, infine, la Val Susa sino al confine migliaia di persone dovrebbero essere evacuate e tutti rischieremmo la vita.

Vale la pena? Vale la pena di arricchire affaristi senz’altro scrupolo che il lucro? Siamo nella città della Thyssen, nella regione della strage dell’Eternit: ai padroni poco importa della nostra salute.
Noi pensiamo che questi trasporti debbano cessare. E siamo decisi a metterci in mezzo. Per il futuro dei nostri figli, per un mondo senza sfruttati né sfruttatori, per farla finita con la devastazione del territorio, per essere liberi di decidere.

Per info e contatti:
Federazione Anarchica Torinese
fai_to@inrete.it - 338 6594361
http://anarresinfo.noblogs.org/

MARLANE MARZOTTO: UNA BRUTTA STORIA




SLAI  COBAS
Sindacato  dei  lavoratori  autorganizzati  intercategoriale Sede
legale: via Masseria Crispi 4 / 80038 Pomigliano D'Arco  NA / Tel. 0818037023
Sede  nazionale:  Viale Liguria, 49  20143 Milano  /  Tel.  02 8392117

COMUNICATO SLAI COBAS COSENZA 24.11.2012

 MARLANE MARZOTTO: UNA BRUTTA STORIA

Ancora un'udienza ieri 23 novembre per il processo Marlane Marzotto -
ormai prossima alla trentesima con l'audizione di ulteriori familiari di lavoratori vittime dell'azienda tessile di Praia a Mare. Per lo SLAI Cobas presente all'appello il referente locale col coniuge, anch'essa nel sindacato dalla prima ora e agguerrita compagna di lotta e di vita. Presente anche Medicina Democratica, nostra compagna di viaggio in questo percorso accidentato.
Nel corso delle prove testimoniali si sono vissuti momenti di vero pathos, ai quali hanno fatto da contraltare le dichiarazioni di ex lavoratori che, pur registrando perdite tra i parenti anche stretti, hanno difeso maldestramente l'operato della dirigenza con 'testimonianze di servizio' avendo ottenuto da questi in passato condizioni di miglior favore e agevolazioni nel percorso professionale: quindi 'asservimento'. Dunque la fabbrica come 'mater' alla quale tutto le viene concesso ed in determinate situazioni anche la vita!
Tuttavia non sono mancati momenti d'interesse, specialmente quando si è  fatta la conta della varietà di carcinomi che hanno colpito operai spesso occupati nella medesima postazione di lavoro. E si è parlato del latte distribuito in alcuni reparti per 'neutralizzare' gli effetti esiziali delle sostanze chimiche utilizzate e delle visite ispettive edulcorate con regalie ed omaggi d'altro genere per contenere o ignorare del tutto le 'disattenzioni' della datrice di lavoro. Bene ha fatto l'accusa a chiedere l'acquisizione dei verbali redatti nel corso di tali visite e la corrispondenza intercorsa tra quanti hanno presentato esposti e la dirigenza degli enti ai quali è demandata la responsabilità delle verifiche in ambito lavorativo.
Spocchioso l'atteggiamento della difesa - specialmente nei riguardi di  quelle persone ormai avanti negli anni e spesso con limitate capacità espressive - indifferente ai drammi dei tanti bistrattati in vita e quindi offesi anche da morti; il presidente Introcaso deve essere maggiormente vigile e applicare serie forme di censura. Prossima udienza il 7 dicembre. In tale occasione verranno ascoltati tra gli altri un ispettore di polizia giudiziaria che per anni ha frequentato la Marlane e gli ex addetti agl'impianti di depurazione.
Intanto il sindaco di Praia Praticò, ieri interlocutore privilegiato  della
Marzotto nonchè responsabile CISL aziendale, dopo aver minacciato per anni il coordinatore SLAI Cobas per procurato allarme e propagatore di notizie false e tendenziose, oggi non si fa scrupolo di chiedere alla Marzotto i danni ambientali, dimentico di aver utilizzato la fabbrica per ben due campagne elettorali gestendo di fatto l'assunzione di giovani 'pro domo sua'.

Praia a Mare, 24.11.2012                            Slai Cobas Cosenza

Mercoledì 28 novembre Palagiustizia di Torino - Inizia il Processo d'Appello ThyssenKrupp


Mercoledì 28 novembre Palagiustizia di Torino - Inizia il Processo d'Appello ThyssenKrupp


Mercoledì 28
novembre presso il Tribunale di Torino ha inizio il processo d'Appello ThyssenKrupp in seguito al ricorso presentato dai 6 imputati contro le condanne, da 10 a 16 anni, inflitte in primo grado per il rogo del 6 dicembre 2007 in cui persero la vita 7 compagni di lavoro.

L'impianto del ricorso si basa sul fatto che la morte dei nostri compagni di lavoro non è imputabile a mancanze o colpevolezze aziendali, peraltro ampiamente dimostrate in aula, ma alla distrazione dei ragazzi: un'accusa ignobile detta da chi, oltre ad aver causato a quei ragazzi una morte atroce per far fare profitti ad una fabbrica già chiusa, non ci ha pensato due volte a convocare i testimoni di parte e fornirgli  preventivamente domande e risposte! Per “rinfrescare la memoria” è stata la giustificazione. Uno scarica barile ignobile che  vorrebbe far ricadere le responsabilità di questa strage sui lavoratori  stessi. Per capire chi sono Espenhahn, Salerno, Cafueri e soci basta  ricordare le parole del Procuratore R. Guariniello ("Abbiamo agito come se  si trattasse di una società a delinquere"). Se in Italia esistesse davvero  la giustizia questi assassini dovrebbero GIA' essere in galera!

7 morti atroci non hanno insegnato niente perchè non c'è peggior sordo di  chi non vuol sentire: nulla è
cambiato, le morti per profitto continuano senza sosta nei cantieri, nelle fabbriche e sulle strade, ora anche nei luoghi di divertimento (solo  per fa soldi chiedendo 50-60 e più euro per un concerto), con la crisi che non fa altro che peggiorare le già deprecabili condizioni di lavoro per giovani e non, donne, precari e
immigrati.

Ripetiamo da tempo che l'unica misura per uscire dalla crisi è quello di rilanciare il LAVORO, sicuro e dignitoso per tutti, utile (produrre solo ciò che serve e non che fa arricchire qualcuno) e rispettoso
dell'ambiente (emblematico, e purtroppo per nulla isolato, il caso Ilva a Taranto: se si vuole il lavoro bisogna essere disposti anche a morire...) e delle persone.

Se non sono i padroni a volere la sicurezza dei lavoratori non può che essere la società civile ad imporla. Per questo occorre lavorare tutti insieme per creare, sulle ceneri di questo sistema ormai in disfacimento, un sistema nuovo in cui siano al centro le persone e non i profitti a partire dal rilancio di un lavoro utile e dignitoso: potenziando trasporti, scuola pubblica, assistenza sanitaria e cultura a prezzi popolari e bonificando l'ambiente da vecchi e nuovi rifiuti disseminati ovunque da persone senza scrupoli che si sono arricchite seminando morte e malattie (Eternit, Marzotto, Ilva, Petrolchimico di Marghera, ecc.).

Saremo davanti al Tribunale dalle ore 9,00 per portare solidarietà alle famiglie delle vittime e pretendere verità e giustizia per questa ignobile strage!

Invitiamo tutti i lavoratori, gli studenti, appartenenti a forze politiche e sindacali e i cittadini solidali a partecipare numerosi all'udienza: per pretendere giustizia per questa ignobile strage.

Al fianco dei lavoratori in lotta per un lavoro sicuro e dignitoso!
Basta morti sul lavoro!

Torino, 26 novembre 2012
Ex lavoratori ThyssenKrupp
Torino

Processo d'appello Thyssen. E' scontro sulle parti civili


Via al dibattimento bis per la strage nell'acciaieria di Torino di cinque anni fa: i familiari si presentano con i ricordini degli operai deceduti. Il difensore degli imputati: "Parti civili fuori, hanno già ottenuto il risarcimento". La controreplica: "Decida la Corte"

di SARAH MARTINENGHI/


Si è aperto questa mattina il processo d'assise d'appello per il rogo della Thyssen: nella maxi aula 6 del tribunale sono presenti i familiari e alcuni colleghi delle sette vittime dell'incendio che mostrano ai giudici le foto degli operai. Manca tuttavia il pubblico che aveva caratterizzato il processo di primo grado. A sostenere l'accusa i pm Raffaele Guariniello, Laura Longo e Francesca Traverso.

VIDEO:Il ritorno in aula
<http://video.repubblica.it/edizione/torino/a-torino-la-prima-udienza-d-appello-del-processo-thyssen/112123?video>-FOTO
<http://torino.repubblica.it/cronaca/2012/11/28/foto/il_ritorno_in_aula-47601165/1/>

L'udienza si è aperta con la dichiarazione di contumacia degli imputati, e l'appello delle parti civili.  L'avvocato della difesa Ezio Audisio contesta la loro presenza: il legale ha spiegato che la thyssen ha risarcito le parti offese, e che c'è stata una trattativa in base alla quale le parti si sono accordate per rinunciare all'appello. In aula anche il deputato Antonio Boccuzzi, unico superstite della strafe della notte tra il 5 e il 6 dicembre a Torino: ha revocato la costituzione di parte civile.

La difesa della Thyssen ha spiegato alla corte che  è stato dato alle parti offese un risarcimento "tombale", che cioè a prescindere dall'esito di questo processo gli imputati non chiederanno indietro i soldi anche se venissero assolti. L'accordo prevedeva la rinuncia a qualsiasi altra pretesa. Per questo la Thyssen chiede l'esclusione di tutte le parti civili I giudici si riserveranno di decidere con la prossima udienza fissata il 30 novembre.

"Sulla nostra partecipazione al processo d'appello decida la Corte": lo ha detto l'avvocato Sergio Bonetto, uno dei legali dei 48 ex colleghi delle vittime del rogo alla Thyssenkrupp di Torino che, insieme ai sindacati, non hanno ritirato la costituzione di parte civile anche se sono già stati risarciti dall'azienda.

"Nel rispetto di quanto stabilito con la Thyssenkrupp - spiega - noi non abbiamo presentato l'appello sulla parte della sentenza di primo grado che ci riguardava direttamente. Ma non intendiamo lasciare il processo di nostra iniziativa, perchè non c'è una pronuncia definitiva e le nostre posizioni così come il riconoscimento dei nostri diritti, prima della Cassazione potrebbero cambiare".

(28 novembre 2012)


Scuole insicure-Cuneo: crolla intonaco in aula sfiorata una studentessa

Crolla intonaco in aula sfiorata una studentessa
All'istituto commerciale Grandis a Cuneo i calcinacci sfiorano una raghazza di 17 anni, portata in ospedale ma subito dimessa Lo leggo dopoAntonio Saitta Tanta paura ma nessun ferito per il crollo dell'intonaco dal soffitto di un'aula dell'istituto commerciale Grandis, stamane a Cuneo. I calcinacci hanno sfiorato una studentessa della 4 A, diciassettenne anni, che è stata accompagnata in ospedale, ed è stata dimessa dopo gli accertamenti del caso.

Il crollo alle 12, quando nella classe, al primo piano dell'Istituto di corso IV Novembre, nel centro cittadino, c'erano venti allievi. Sono stati evacuati insieme a quelli di altre classi confinanti, una sessantina in tutto sui 668 allievi dell'istituto.
Sono intervenuti i vigili del fuoco per un primo sopralluogo: la scuola domani sarà regolarmente aperta. Il distacco dell'intonaco non ha a che fare con il maltempo.

Immediata la reazione di Antonio Saitta, presidente della Provincia di Torino: " "La caduta di un pezzo di intonaco dal soffitto di un'aula dell'istituto 'Grandis' di Cuneo è l'ennesima tragedia sfiorata in un mondo della scuola alle prese con tagli indiscriminati alle risorse per l'edilizia scolastica: tagli che colpiscono, in modo particolare, le province che hanno competenze sulla realizzazione e manutenzione ordinaria e straordinaria degli edifici. é necessario l'intervento del governo".
(28 novembre 2012)

Fiera di Rho, viene giù una trave un impiegato è ferito gravemente



      L'uomo, 44 anni, è stato travolto dal crollo avvenuto all'ingresso
      Ovest della struttura alle porte di Milano
      ed è stato trasportato in ospedale. Ancora da chiarire la dinamica
      dell'incidente: a indagare è la polizia

/di SIMONE BIANCHIN/
Lo leggo dopo <javascript:void(0)>

Fiera di Rho, viene giù una trave un impiegato è ferito gravementeUna veduta della Fiera di Rho-Pero


              ARTICOLO
              <http://genova.repubblica.it/cronaca/2012/11/27/news/appalti-47530060/>


            Appalti stradali truccati, otto arresti
            "Imbrogli anche sul dopo alluvione"
            <http://genova.repubblica.it/cronaca/2012/11/27/news/appalti-47530060/>

È rimasto schiacciato sotto una trave che gli è caduta addosso, quella che sta sopra alla grande porta Ovest, alla Fiera di Rho-Pero. D. L., impiegato di 44 anni, addetto al portierato e alla chiusura della porta alla fine dell'evento di I Tech, è in gravi condizioni all'ospedale Niguarda, dove in serata è stato operato per un vasto ematoma alla testa. In prognosi riservata, l'uomo ha anche una gamba fratturata e lesioni e traumi al volto, al bacino e a una spalla.

Subito soccorso, D. L. (dipendente di una cooperativa che presta servizi per la Fiera) è arrivato al Niguarda in codice rosso con un'ambulanza seguita da un'automedica del 118, giunte alla Fiera tempestivamente.
Secondo la prima ricostruzione della polizia, l'incidente è stato improvviso e dovuto al cedimento della "grande trave orizzontale posta in alto, proprio sulla porta Ovest".

Dalla Fiera spiegano che gli è caduto addosso un cancello che è uscito dalla carrucola, fuori dai binari. L'esatta dinamica dell'incidente verrà ricostruita nelle prossime ore. I Tech resterà aperta al pubblico.
Poi toccherà all'Artigiano in Fiera, una delle più importanti manifestazioni ospitate nella struttura di Rho-Pero.

(27 novembre 2012)

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Fiera di Rho, viene giù una trave
un impiegato è ferito gravemente
L'uomo, 44 anni, è stato travolto dal crollo avvenuto all'ingresso Ovest della struttura alle porte di Milano ed è stato trasportato in ospedale. Ancora da chiarire la dinamica
dell'incidente: a indagare è la polizia
di SIMONE BIANCHIN

Lo leggo dopoUna veduta della Fiera di Rho-Pero
  a.. VEDI ANCHE a.. ARTICOLO
  Appalti stradali truccati, otto arresti
  "Imbrogli anche sul dopo alluvione"È rimasto schiacciato sotto una trave che gli è caduta addosso, quella che sta sopra alla grande porta Ovest, alla Fiera di Rho-Pero. D. L., impiegato di 44 anni, addetto al portierato e alla chiusura della porta alla fine dell'evento di I Tech, è in gravi condizioni all'ospedale Niguarda, dove in serata è stato operato per un vasto ematoma alla testa. In prognosi riservata, l'uomo ha anche una gamba fratturata e lesioni e traumi al volto, al bacino e a una spalla.

Subito soccorso, D. L. (dipendente di una cooperativa che presta servizi per la Fiera) è arrivato al Niguarda in codice rosso con un'ambulanza seguita da un'automedica del 118, giunte alla Fiera tempestivamente. Secondo la prima ricostruzione della polizia, l'incidente è stato improvviso e dovuto al cedimento della "grande trave orizzontale posta in alto, proprio sulla porta Ovest".

Dalla Fiera spiegano che gli è caduto addosso un cancello che è uscito dalla carrucola, fuori dai binari. L'esatta dinamica dell'incidente verrà ricostruita nelle prossime ore. I Tech resterà aperta al pubblico. Poi toccherà all'Artigiano in Fiera, una delle più importanti manifestazioni ospitate nella struttura di Rho-Pero.

(27 novembre 2012)

PROCESSO SOLVAY: UDIENZA DEL 28 NOVEMBRE


Si tiene mercoledì ventotto novembre ad Alessandria - presso il Palazzo di Giustizia di corso Crimea - in concomitanza con l'apertura a Torino del processo d'appello per la strage avvenuta nella fabbrica Thyssenkrupp il 6 dicembre 2007, la terza udienza del procedimento contro la multinazionale francese della chimica Solvay Solexis.
La seduta odierna - che si apre alle ore 10:00 con la sostituzione di un giudice popolare - prevede l'esposizione delle argomentazioni, che dovranno essere trattate senza l'ausilio del non funzionante impianto sonoro, degli avvocati delle parti civili chiamate in causa dai legali degli imputati che ne pretenderebbero l'esclusione dal procedimento.
Resta fuori soltanto, come preannunciato, l'avvocato Mara, legale di Medicina Democratica, l'unica associazione - oltre al Fondo Mondiale per la Natura - la cui partecipazione non è stata eccepita; il legale prenderà comunque la parola mercoledì diciannove dicembre, per rispondere in merito alle eccezioni sollevate sulle persone fisiche da ammettere davanti alla Corte d'Assise.
Durante la mattinata parlano invece i legali di: Provincia di Alessandria, Comune di Alessandria, Legambiente Piemonte-Val d'Aosta, Associazione I Due Fiumi (la sezione locale di Pro Natura), Cgil Alessandria, associazione Anpana; da notare che, per quel che concerne l'associazione Codice Ambiente, nessuno si premura di ribattere alle eccezioni difensive.
'Dulcis in fundo' prende la parola il legale della Solvay Solexis che insiste nella sua richiesta di costituirsi parte civile contro due degli imputati - in merito al solo secondo capo d'imputazione - per il danno all'immagine e per il risarcimento dei costi sostenuti per l'attività della conferenza dei servizi.
Prossima udienza: mercoledì diciannove dicembre.

Genova, 28 novembre 2012
Stefano Ghio - Rete sicurezza To/Mi/Bg/Ge
http://pennatagliente.wordpress.com

mercoledì 28 novembre 2012

Adesione assemblea nazionale a Taranto del 7 dicembre

SU LA TESTA l'altra Lombardia aderisce all'assemblea nazionale a Taranto del 7 dicembre sul caso ILVA e farà in modo di essere presente con una sua delegazione.
Giorgio Riboldi per SU LA TESTA l'altra Lombardia

SU LA TESTA l'altra Lombardia
laltralombardia@laltralombardia.it
http://www.laltralombardia.it

Assemblea nazionale a taranto 7 dicembre, sul caso ILVA


Per noi della Confederazione USI Unione Sindacale Italiana va bene, ci saremmo stati comunque
con interventi di Sandro Bruzzese per USI nazionale e Giuseppe Martelli per Usi e Associazione utenti e
cpnsumatori USICONS, che ribadiscono anche alla luce di quant sta succedendo a Taranto, i loro
interventi all'iniziativa nazionale del 7 dicembre.
Invitiamo sia la rete nazionale salute e sicurezza sul lavoro, di cui facciamo parte, sia le altre strutture
che promuovono l'iniziativa pubblica del 7 dicembre a Taranto, a prenderne nota.


Saluti
trasmette Roberto Martelli per Confederazione sindacale anzionale USI Unione Sindacale Italiana, fondata nel 1912
e mail usiait1@virgilio.it, cell. Giuseppe Martelli 339 5001537

Basilicata: rifiuti-petroliferi


Riceviamo e inoltriamo
 
Cittadini contro l'amianto
nodiscaricadiamianto@yahoo.it  - 3389875898 -
iscriviti alla nostra mailing list cittadinicontroamianto-subscribe@yahoogroups.com
 
Se volete aiutarci concretamente a continuare la nostra attività potete versare i vostri contributi con PayPal (vedi il nostro bloghttp://cittadinicontroamianto.blogspot.com). Un versamento minimo di 15 euro corrisponde all’adesione formale all’associazione e dà diritto all’invio della tessera e del dossier che abbiamo scritto su amianto e smaltimento. Se volete solo il dossier potete fare una donazione con PayPal (minimo 7 euro) e lo invieremo ad un recapito postale che ci indicherete (si può fare anche un versamento in conto corrente postale).
 
 
Sono 100.245.443,95 euro. E' il gettito delle royalties petrolifere per la Regione Basilicata nel 2011. Nel 2010 l'utile netto dell'Eni è stato invece di 6,89 miliardi di euro. E con il raddoppio dell'estrazione la Basilicata contribuirà certamente a incrementare nei prossimi anni quell'utile generale della Company. Il guadagno si distribuisce tra Stato, persone giuridiche varie, azionisti individuali, e poi sul 1,63% di azionisti per cui "non sono pervenute segnalazioni nominative". Tra gli azionisti di controllo la quota maggiore è in mano alla Cassa depositi e prestiti, cioè ministero delle Finanze e Fondazioni bancarie. Dietro queste cifre e ripartizioni di capitale c'è il segreto del consumo del territorio lucano, che l'industria estrattiva, tra le più impattanti al mondo, produce. Per i politici regionali  è tutto a posto, per i dipartimenti regionali è tutto a posto, e pure per gli enti di controllo è tutto a posto. Sarà? Siamo andati a vedere  che cosa si nasconde nei vicoli dell'industria estrattiva. Quello dello smaltimento dei rifiuti di perforazione di gas e petrolio ci è apparso come un problema serio, su cui per primi gli amministratori dovrebbero riflettere. In questa nostra inchiesta abbiamo cercato di capire qual è il giro dei rifiuti, in che modo  viene gestito e da chi. Quale l’impatto sul territorio?

Germania, incendio in una fabbrica con lavoratori disabili. Quattordici morti


26 novembre
Berlino - (Adnkronos/Dpa/Ign) - Il rogo in un laboratorio di falegnameria, gestito dalla Caritas, a Titisee-Neustadt nella Foresta Nera. Sarebbero sette i feriti.
              
Berlino, 26 nov. (Adnkronos/dpa) - Quattordici persone sono morte nel sud della Germania nell'incendio di un laboratorio di falegnameria, gestito dalla Caritas, che impiega disabili. Il rogo a Titisee-Neustadt nella Foresta Nera. Sarebbero sette i feriti
Secondo le prime ricostruzioni, vi è stata un'esplosione nel deposito del legname da cui si sono sviluppate fiamme che hanno presto avvolto tutto l'impianto, dove lavorano centoventi disabili, alcuni con problemi mentali. I pompieri hanno dovuto munirisi di respiratori per entrare nel laboratorio e trarre in salvo le persone rimaste intrappolate all'interno. Sul posto sono intervenuti anche elicotteri dei servizi di emergenza.

Bangladesh/ Incendio fabbrica tessile, strage di donne,110 morte


Si producevano indumenti per esportazione all'occidente

Dacca, 26 nov. (TMNews) - Un incendio in una fabbrica tessile situata alla periferia della capitale del Bangladesh, Dacca, ha provocato almeno 110 morti, la maggior parte donne. Il rogo è divampato sabato sera ed è stato domato dopo diverse ore. Molte delle vittime sono morte gettandosi nel vuoto dall'edificio per sfuggire alle fiamme, le altre per ustioni ed asfissia. Le persone ferite sono un centinaio, ha riferito il responsabile amministrativo del distretto di Dacca.

Sono ancora sconosciute le cause dell'incendio divampato nel magazzino al piano terra della fabbrica Tazreen Fashion, situata a una trentina di chilometri a nord della capitale, un edificio di nove piani. Le uscite di soccorso, tutte situate la piano terra, sono state rese inutilizzabili dalle fiamme.

"Dentro alla fabbrica erano intrappolate oltre mille operaie", ha dichiarato ai media locali una donna di 42 anni, ricoverata in ospedale. "Io sono saltata giù dal quarto piano e sono atterrata sul tetto di un altro edificio di tre piani". "Ho sentito il fumo e sono scesa di corsa per le scale. Era tutto nero", ha raccontato un'altra donna.

La fabbrica produceva indumenti destinati all'esportazione verso i paesi occidentali: aveva per clienti marche internazionali come l'olandese C&A e l'azienda di Hong Kong Li & Fung, ha indicato il proprietario della fabbrica, Delwar Hossain.

Strage nel depuratore di Mineo, cinque condanne e due assoluzioni


26 novembre
Catania - (Adnkronos) - La sentenza, emessa dal Tribunale di Caltagirone, per la tragedia sul lavoro avvenuta l'11 giugno del 2008, in cui persero la vita sei operai che stavano eseguendo dei lavori appunto nel depuratore comunale.
                
Catania, 26 nov. (Adnkronos) - Cinque condanne e due assoluzioni. Questo il bilancio della sentenza emessa dal Tribunale di Caltagirone, nel catanese, per la tragedia sul lavoro avvenuta l'11 giugno del 2008 a Mineo dove morirono sei operai che stavano eseguendo dei lavori nel depuratore comunale. Disposto il risarcimento delle parti civili, che sara' stabilito in altra sede.

Adesione Assemblea nazionale a Taranto 7 dicembre




Cittadini contro l'amianto aderisce all'assemblea nazionale di Taranto del 7
dicembre, si impegna a dare la massima diffusione di questa scadenza e
cercherà di essere presente.

Cittadini contro l'amianto
nodiscaricadiamianto@yahoo.it - 3389875898 -

giovedì 22 novembre 2012

Convegno nazionale rete


svolgimento convegno

ore 14 -16 esame collettivo documenti disponibili e pervenuti dalle diverse sedi e realtà invitati e presenti ThissenKrupp -Eternit torino,eureco paderno dugnano milano Istituto tumori milano - dalmine bergamo - marghera venezia porto enichem ravenna - realtà attive sulla sicurezza sul lavoro roma - viareggio, ferrovieri - Napoli Bagnoli - molfetta - fiat sata -Gela cantieri navali palermo le realtà locali sindacali e ambientaliste cittadine sono tutte partecipanti e  invitate senza discriminazione alcuna ore 16 inizio  relazioni Ilva tamburi e interventi di tutte le realtà  nazionali e locali presenti nazionali e locali ore 18.30 conclusioni e impegni ore  19 fine del convegno per tutti i compagni che restano pizza insieme offerta dalla rete taranto

Saluti Margherita Calderazzi

 si prega di comunicare in tempo presenza per organizzare gli interventi per chi avesse bisogno di restare a dormire la sera del 7 basta avvisare

mercoledì 21 novembre 2012

Alla Eureco come alla Thyssen si bruciano vite operaie: Venerdì 23 presidio davanti al Tribunale invito a partecipare


Il caso Eureco al Convegno Nazionale della Rete nazionale per la sicurezza
sul lavoro Taranto 7 dicembre ore 14-19
info  bastamortesuullavoro@domeus.it  tel.3471102638


ALL' EURECO COME ALLA THYSSEN: SI BRUCIANO LE VITE OPERAIE IN NOME DEL PROFITTO E DELL' ILLEGALITA' DEI PADRONI, COPERTE DALLE CONNIVENZE POLITICHE!

Con queste parole d'ordine, a un mese dallo scoppio alla Eureco- il 4 dicembre 2010-, la rete nazionale per la sicurezza sui luoghi di lavoro ha dato vita a una mobilitazione nazionale e a un presidio a Paderno Dugnano, per affermare la VERITÀ: non di incidenti, non di morti bianche bisogna parlare, ma di morti annunciate, di omicidi commessi in nome del profitto e del malaffare.
Intorno alla Eureco abbiamo assistito alla solita serie di affermazioni, ma anche di fatti, che tendono a sminuire, a definire fatalità, fatti non prevedibili, errore umano.

Finalmente, a quasi due anni dallo scoppio e dalla morte di quattro operai: SERGIO SCAPOLAN, HARUN ZEQIRI, SALVATORE CATALANO, LEONARD SHEHU, e il ferimento di tre operai, il 9 luglio si è tenuta l'udienza preliminare- proseguita, poi, il 16 luglio e con l'udienza del 28 settembre-, presso il Tribunale di Milano, a carico di Giovanni Merlino, il titolare della Eureco, società di smaltimento rifiuti, per: omicidio colposo plurimo, incendio e altre 23 imputazioni tra cui: imprudenza negligenza, imperizia, stoccaggio, traffico e smaltimento illecito di rifiuti pericolosi.
Il GUP ha accolto la costituzione di parte civile per i familiari di Sergio, Harun, Salvatore, Leonard e per i tre operai gravemente infortunati che hanno subito lesioni gravissime solo per i primi due capi di imputazione (omicidio e incendio); sono, inoltre, stati ammessi il Comune di Paderno Dugnano, ma solo per l'incendio e la CGIL, ma solo per il danno all'immagine e l'INAIL, tralasciando le imputazioni relative al mancato rispetto delle norme sul trattamento/smaltimento di materiali pericolosi, sulla mancata informazione ai lavoratori dei rischi cui erano, loro malgrado, esposti, e non considerando in nessun modo la recidività di Merlino, già condannato per la morte di un operaio avvenuto in precedenza in un altro suo impianto. Sono state respinte, invece, le costituzioni di parte civile di MD, AIEA, Comitato a sostegno dei familiari delle vittime e dei lavoratori Eureco, Anmil, Allca Cub Chimici.

Facciamo appello a sostenere i familiari, gli operai rimasti feriti nello scoppio partecipando ai presidi che la Rete organizzerà davanti al tribunale, ma anche alle iniziative di informazione sui fatti della Eureco, aderendo alla Rete stessa. Perchè per la Eureco sia come per la Thyssen, con le condanne esemplari che in quel processo si sono avute.


Presidio Venerdì 23 novembre h. 9.00 davanti al Tribunale di Milano, corso di Porta Vittoria, in concomitanza con l'udienza Eureco
Per aderire, organizzare, proporre iniziative: cell: 3387211377;mail:retesicurezzamilano@gmail.com

lunedì 19 novembre 2012

merc 21 al Csa nEXt-Emerson spettacolo teatrale


verso la rete di artisti a sostegno della rete nazionalee per la sicurezza sui posti di lavoro discussione nel convegno  nazionale a taranto del 7 dicembre info bastamortesullavoro@domeus.it



mercoledì 21 novembre al Csa nEXt-Emerson Mana Chuma Teatro presenta:
"La Cisterna"
testo e regia: Salvatore Arena
attore narrante: Massimo Zaccaria

la rappresentazione prende spunto dal tragico incidente sul lavoro
avvenuto a Molfetta nel marzo del 2008 in cui persero la vita 4 operai.

ore 20.30  apericena
ore 22.00  spettacolo

MUORE PER INFARTO SU FRECCIAROSSA DOPO 40 MINUTI DI ATTESA, SUI TRENI ITALIANI SOLO CEROTTI E DISINFETTANTE


*MUORE PER INFARTO SU FRECCIAROSSA DOPO 40 MINUTI DI ATTESA, SUI TRENI ITALIANI SOLO CEROTTI E DISINFETTANTE** **LA SALUTE DEI VIAGGIATORI AFFIDATA ALLA BUONA SORTE.**
*
<http://www.inmarcia.it/home/28-ultimora/568-soccorso-treni-infarto-salute-viaggio-frecciarossa>
*IL PROBLEMA DEL PRONTO SOCCORSO SUI TRENI NON RIGUARDA SOLO I FERROVIERI*

*Non esiste alcuna regola per il pronto soccorso e la tutela della salute dei viaggiatori in**
** caso di malore o infortunio quando sono sui treni: questa è la semplice verità, tornata tragicamente alla luce con ** **la morte per infarto di un viaggiatore del treno frecciarossa
Torino-Milano**
**
**E' accaduto a G.M. di 56 anni, morto giovedì scorso nella stazione di Rho, in attesa dei soccorsi. Il fatto è stato denunciato ** **da un gruppo di viaggiatori i quali hanno assistito inermi, per quaranta lunghi minuti, all'agonia della sfortunato compagno di viaggio**
**
**Come tutti sappiamo, la tempestività d'intervento con personale sanitario 'qualificato' ** **è determinante. Invece, quando si sale su un treno il pronto soccorso e l'assistenza sanitaria sia ** **per i viaggiatori che per il personale diventa una sorta di 'ruota della fortuna' ovvero è affidata al caso**
**
** Infatti non esistono norme specifiche ma solo protocolli 'molto teorici' di collaborazione tra il 118 e le FS, ** **elaborati solo per consentire la riduzione dell'equipaggio ad un solo macchinista, ** **che però si rivelano puntualmente inefficaci quando ci si trova di fronte a casi reali**
**
**Non possiamo prevedere cosa sarebbe accaduto con un soccorso più immediato ma riteniamo che ** **per questa persona, come per tutti gli altri viaggiatori e anche per noi stessi, ** **si debba organizzare un sistema di assistenza migliore e più efficace (LEGGI TUTTO...) <http://www.inmarcia.it/home/28-ultimora/568-soccorso-treni-infarto-salute-viaggio-frecciarossa>
*



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                                                                    ancora

IN MARCIA !

GIORNALE DI CULTURA, TECNICA E INFORMAZIONE POLITICO SINDACALE, DAL 1908

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MUORE PER INFARTO SU FRECCIAROSSA DOPO 40 MINUTI DI ATTESA, SUI TRENI ITALIANI SOLO CEROTTI E DISINFETTANTE LA SALUTE DEI VIAGGIATORI AFFIDATA ALLA BUONA SORTE.


IL PROBLEMA DEL PRONTO SOCCORSO SUI TRENI NON RIGUARDA SOLO I FERROVIERI

Non esiste alcuna regola per il pronto soccorso e la tutela della salute dei viaggiatori in  caso di malore o infortunio quando sono sui treni: questa è la semplice verità, tornata tragicamente alla luce con la morte per infarto di un viaggiatore del treno frecciarossa Torino-Milano

E' accaduto a G.M. di 56 anni, morto giovedì scorso nella stazione di Rho, in attesa dei soccorsi. Il fatto è stato denunciato da un gruppo di viaggiatori i quali hanno assistito inermi, per quaranta lunghi minuti, all'agonia della sfortunato compagno di viaggio

Come tutti sappiamo, la tempestività d'intervento con personale sanitario 'qualificato'
è determinante. Invece, quando si sale su un treno il pronto soccorso e l'assistenza sanitaria sia per i viaggiatori che per il personale diventa una sorta di 'ruota della fortuna' ovvero è affidata al caso

 Infatti non esistono norme specifiche ma solo protocolli 'molto teorici' di collaborazione tra il 118 e le FS, elaborati solo per consentire la riduzione dell'equipaggio ad un solo macchinista, che però si rivelano puntualmente inefficaci quando ci si trova di fronte a casi reali

Non possiamo prevedere cosa sarebbe accaduto con un soccorso più immediato ma riteniamo che per questa persona, come per tutti gli altri viaggiatori e anche per noi stessi, si debba organizzare un sistema di assistenza migliore e più efficace (LEGGI TUTTO...)

Gela, operai ammalati e morti per inquinamento,17 indagati all'Eni


Al Convegno nazionale della Rete nazionale per la sicurezza sui posti di lavoro 7 dicembre 2012 Taranto ore14-19 il caso Gela e le nuove iniziative in Sicilia bastamortesullavoro@gmail.com



L'inchiesta della Procura coinvolge tecnici e dirigenti del reparto Clorosoda, dove si sarebbero ammalati decine di dipendenti, alcuni dei quali poi deceduti
14/11/2012

GELA (CALTANISSETTA) - Il procuratore della Repubblica presso il tribunale di Gela, Lucia Lotti, ha sottoposto a indagini 17 persone, tra tecnici e dirigenti del reparto Clorosoda, l'impianto dell'Eni per la produzione di ipoclorito, soda caustica e dicoloroetano, sostanze che avrebbe fatto ammalare decine di dipendenti, alcuni poi morti.

A vario titolo sono indagati di omicidio colposo e lesioni colpose gravi, secondo responsabilità legate alle posizioni di garanzia occupate nelle diverse società (Anic, Enichem, Praoil, Syndial, ecc), alle quali ha fatto capo l'impianto Clorosoda. Il pubblico ministero ha chiesto al gip di poter acquisire sin d'ora la testimonianza, attraverso incidente probatorio (cioè prova definitiva da portare a dibattimento), di uno dei 105 operatori di questo reparto, ormai in condizioni di malato terminale perchè affetto da "patologie assai gravi, tali da porlo in condizione di precarietà e pericolo di vita".

Si cerca di appurare il nesso di causalità tra le malattie che lo hanno colpito e la sua attività di lavoratore a contatto con gli inquinanti in quell'impianto chimico dell'Eni. Analogo provvedimento, in incidente probatorio, è stato richiesto allo stesso gip al fine di acquisire le perizie medico-legali di 12 lavoratori del Clorosoda, già deceduti negli anni passati, per i quali, non si esclude l'esumazione dei cadaveri e l'autopsia.

La procura comunica con una nota di avere "acquisito una vasta mole di dati e documenti identificate le diverse patologie, spesso ricorrenti, riportate da tanti lavoratori e vagliata accuratamente la riconducibilità di tali malattie al contatto con le sostanze chimiche presenti nell'impianto ed alle modalità con cui queste venivano trattate nell'ambiente di lavoro".

"Per avere una prima ricostruzione del quadro specifico delle patologie e del nesso causale - prosegue il comunicato della procura - è stata quindi disposta ed acquisita una consulenza tecnica medico-legale che ha messo a fuoco, attraverso l'esame del materiale documentale raccolto, le posizioni dei lavoratori affetti da patologie o deceduti e i profili di possibile riconducibilità alle lavorazioni dell'impianto clorosoda>>.

da
siciliaweb

http://retesicurezzalavorosicilia.blogspot.it/
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Infortuni: in Piemonte crescono quelli mortali


(Adnkronos) - Sono state 63 le vittime sul lavoro in Piemonte nell'anno 2011 (nel 2010 erano 75), mentre nel 2012 i casi di infortunio mortale sono già 74 . A denunciarne l'aumento è il direttore regionale Inail Piemonte Antonio Traficante, intervenuto oggi a Palazzo Civico, in Commissione Lavoro, presieduta da Domenico Mangone. In calo, invece, il numero degli infortuni non mortali: nel 2011 in Piemonte sono stati 55.660 (nel 2010 erano 60.014).

Convegno Nazionale Rete


De Angelis ha vinto !


la Rete Nazionale per la sicurezza sui posti di lavoro manda un saluto e un abbraccio a Dante

Dante De  Angelis a l'Associazione 29 giugno sono naturalmente invitati a partecipare al convegno nazionale per la sicurezza sui posti di lavoro a Taranto 7 dicembre ore 14-19


Lunedì 12 novembre presso il Tribunale di Roma si è conclusa (ci auguriamo definitivamente!) la vicenda di Dante De Angelis, macchinista Fs e Rls, licenziato ad agosto 2008 (per la seconda volta), reintegrato a ottobre del 2009 ed, infine, riconfermato al lavoro dopo che Trenitalia ha ritirato il ricorso in Appello.
Molti di noi hanno avuto modo di conoscere Dante in questi anni, dopo la strage di Viareggio del 29 giugno 2009. Dante è venuto numerose volte a Viareggio per esprimere solidarietà e sostegno ai familiari, ai ferrovieri e ai cittadini impegnati per la sicurezza, la verità e la giustizia. Il fatto che sia stato riconfermato al suo posto di lavoro è per noi motivo di soddisfazione perché Dante è persona onesta, sincera e giusta.

Sulla vicenda di Dante le Fs hanno cantato vittoria con un comunicato in cui sottolineano: "De Angelis: mai messo in discussione lo stato di sicurezza delle ferrovie italiane. Il macchinista di Trenitalia sottoscrive una dichiarazione che ristabilisce la verità dei fatti".
E' inaccettabile che chi informa, denuncia, lotta, e si "spende" in prima persona su diritti inviolabili come sicurezza e salute, sia costantemente sotto pressione, intimidito, minacciato, sanzionato con multe, sospensioni, licenziamenti, e si stravolga la realtà pur di farlo passare dalla ragione al "torto".
E' inaccettabile che il gruppo dirigente delle ferrovie, con alla testa l'Ad Moretti, attraverso simili rappresaglie contro i ferrovieri impegnati sulla sicurezza faccia carte false pur di passare dal torto alla "ragione".
E'inaccettabile ricattare i lavoratori con la minaccia della perdita del posto di lavoro e pretendere "passi indietro" rispetto alla battaglia sulla sicurezza. Non hanno rispetto né per le vittime e i sopravvissuti di Viareggio, né dei 34 lavoratori che dal 2007 ad oggi sono morti sui binari, né dei viaggiatori e dei ferrovieri infortunati anche mortalmente a causa delle porte killer.
Il sangue continua a scorrere in ferrovia, alla faccia della 'sicurezza'! E' questa l'unica verità dei fatti. Altro che cantar vittoria .
Se i dirigenti delle Fs avessero messo in sicurezza le ferrovie, la strage di Viareggio non sarebbe accaduta. Ma non lo hanno fatto. Avrebbero dovuto adottare normative, dispositivi e le raccomandazioni avanzate anche da ambiti istituzionali quali l'Agenzia nazionale per la sicurezza ferroviaria e la Commissione investigativa del Ministero. Anche questo non hanno fatto.
Forse, stupidamente, i lorsignori sperano che "Viareggio" non abbia a ripetersi (tanto che solamente a Viareggio hanno ridotto la velocità dei treni-bomba a 50 km/h). E cinicamente non hanno predisposto alcunché perché installare le misure proposte, dopo Viareggio, sarebbe la prova provata e la dichiarazione esplicita  delle loro responsabilità!
A Viareggio, non ci saranno "ripensamenti", non ci sarà alcuna "autocritica".
Se autocritica faremo è di esserci mobilitati non abbastanza di fronte ad una così immensa e tremenda tragedia, ma provvederemo, per l'affetto ed il profondo rispetto che abbiamo dei nostri cari e di chi è vittima di tragedie simili.
A nessuno permetteremo di uccidere le "nostre" vittime una seconda volta.
Siamo stufi e stanchi delle vostre chiacchiere, dei vostri discorsi, delle vostre mancanze, della vostra indifferenza e del vostro disprezzo.
Con immenso dolore nei nostri cuori e l'incessante ferita nelle nostre menti . guardiamo avanti.

Viareggio, 14 novembre 2012                        
- Associazione "Il mondo che vorrei"
- Assemblea 29 giugno

martedì 13 novembre 2012

SICUREZZA SUL LAVORO: KNOW YOUR RIGHTS! “LETTERE DAL FRONTE” DEL 12/11/12




INDICE

Gino Carpentiero ginocarpe@teletu.it
CONVEGNO “UNA RIFORMA STRATEGICA PER LA SOSTENIBILITÀ DI UN SISTEMA SANITARIO PUBBLICO E UNIVERSALISTICO” MILANO, 17/11/12 UNIVERSITA' DEGLI STUDI

Gino Carpentiero ginocarpe@teletu.it
ATTI VII CONGRESSO NAZIONALE MEDICINA DEMOCRATICA E CONVEGNO 17 NOVEMBRE 2012 A MILANO

ANCORA IN MARCIA ! redazione@ancorainmarcia.it
 “UN TRENO CARICO DI STRESS”: RISULTATI RICERCA SU STRESS LAVORO CORRELATO MACCHINISTI E CAPITRENO. CONVEGNO, ROMA 21-11-2012

DA SAMBA: VECCHIE NOTIZIE “DAL FRONTE”

RICONOSCIUTO IL RISARCIMENTO AL LAVORATORE ANCHE IN ASSENZA DI MOBBING, NEI CASI IN CUI VENGONO POSTE IN ESSERE CONDOTTE MORTIFICANTI NONOSTANTE MANCHI L’INTENTO PERSECUTORIO

Coordinamento nazionale COBAS coordinamento.nazionale@slaicobas.it
DOVE VA IL PROCESSO MARLANE MARZOTTO?

Lavoratori autoconvocati assemblealavoratori@libero.it
MARCEGAGLIA: LICENZIATO PERCHE’ AVEVA FREDDO

USB Perugia perugia@usb.it
LA LOTTA DEI LAVORATORI DELL’ILVA

SCIOPERO GENERALE 14 NOVEMBRE

Senzapatria News anarres56@tiscali.it
SOLIDARIETÀ AGLI SCIOPERANTI ILVA

LA POSIZIONE DELLA CONFEDERAZIONE COBAS SUGLI ESUBERI SODEXO

USB - Segreteria Nazionale segreteria@usb.it
COMUNICATO STAMPA SICUREZZA SUL LAVORO

Coordinamento nazionale COBAS coordinamento.nazionale@slaicobas.it
PAOLA (CS): QUALCHE NOVITA’ AL PROCESSO MARLANE MARZOTTO

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From: Gino Carpentiero ginocarpe@teletu.it
To:
Sent: Tuesday, November 06, 2012 12:06 AM
Subject: CONVEGNO "UNA RIFORMA STRATEGICA PER LA SOSTENIBILITÀ DI UN SISTEMA SANITARIO PUBBLICO E UNIVERSALISTICO" MILANO, 17/11/12 UNIVERSITA' DEGLI STUDI

Con preghiera di diffusione e affissione.
Medicina Democratica organizza con altre associazioni il seguente convegno:
Una riforma strategica per la sostenibilità di un sistema sanitario pubblico e universalistico
Sabato 17 Novembre 2012 ore 9 – 14
Università degli Studi di Milano
Sala di Rappresentanza
via Festa del Perdono 7
GIORNATA DI STUDIO
promossa da:
-         Medicina Democratica
-         Slow Medicine
-         SIQUAS (Società Italiana per la Qualità dell’Assistenza Sanitaria)-VRQ
-         Zadig Editoria Scientifica
-         ISDE (International Society of Doctors for the Environment)
-         Movimento Consumatori Milano
Analisi comparative che hanno considerato diversi indicatori di efficacia e di efficienza hanno dimostrato che i SSN conseguono l’obiettivo di tutelare e promuovere la salute complessivamente meglio di Sistemi Sanitari basati su Assicurazioni, e con una spesa sanitaria media più contenuta.
Il fenomeno dilagante del disease mongering e l’incessante offerta di tecnologie e prestazioni sempre più sofisticate e costose, nonostante la grave crisi economica internazionale, stanno però rimettendo in discussione la sostenibilità dei SSN anche nei paesi a più alto reddito.
Ipotesi di lavoro della giornata di studio è che alla base dell’inflazione dei costi della Sanità non sia anzitutto l’invecchiamento della popolazione e il progresso tecnologico, ma piuttosto la pressione di produttori di tecnologie e di erogatori di prestazioni, le cui convenienze non sono oggi strutturalmente allineate alla salute.
Una prima risposta a questa deriva può essere promuovere e utilizzare solo tecnologie e prestazioni di documentata efficacia e con un buon rapporto costo-efficacia, che soddisfino bisogni clinicamente e socialmente rilevanti. Ma è ancora più strategico riconsiderare per i diversi attori in sanità il modello di remunerazione (elemento base del “sistema premiante”), per allineare le loro convenienze con la missione del Sistema: la difesa e promozione della salute dei singoli assistiti e della comunità.
OBIETTIVI DELLA GIORNATA DI STUDIO
Favorire il raggiungimento di una massa critica (per numero, competenze espresse, organismi rappresentati) di persone che condividano l’analisi dei principali pericoli nell’evoluzione in atto nel sistema sanitario e dei principali rimedi possibili, che tengano conto degli effetti dei meccanismi di retribuzione e incentivazione degli attori in sanità e del finanziamento delle loro organizzazioni basare su questa analisi e su questo coordinamento il nucleo di una politica sanitaria che, ampliando la base di consenso, possa promuovere concrete applicazioni di modelli più funzionali e garantire il permanere di un sistema universalistico pubblico, efficace, equo e solidale, pur in presenza della grave crisi economico-finanziaria in atto.
Relazioni preordinate, seguite ciascuna da una prima discussione:
Sistemi sanitari pubblici universalistici nel mirino (Prof. Piergiorgio Duca, docente di statistica medica Università degli studi di Milano)
Fast e Slow medicine: i sette veleni e i loro antidoti, + uno (Dott. Antonio Bonaldi, Presidente di Slow Medicine, direttore sanitario)
Disease Mongering e possibili rimedi. Un modello di sistema di remunerazione che paga la salute (Prof. Alberto Donzelli, esperto di sanità pubblica)
Ipotesi di prima applicazione regionale del modello (Dott. Alberto Nova, medico di sanità pubblica)
DISCUSSIONE GENERALE
Hanno annunciato la loro partecipazione al dibattito:
Andrea Gardini, Presidente SIQuAS-VRQ, direttore sanitario
Franco Donzelli, direttore Dipartimento economia, management e metodi quanti-tativi, Facoltà Scienze politiche, economiche e sociali, Università degli Studi - Milano
Margherita Napolitano, ingegnere biomedico - RLS Ospedale San Raffaele di Milano
Maurizio Bardi, medico di medicina generale - ISDE Milano
Fulvio Aurora, giornalista, direttore responsabile della rivista Medicina Democratica
CONCLUSIONI E APPUNTAMENTI
Agli intervenuti sarà riservato specifico materiale di documentazione, parte del quale potrà essere richiesto in anticipo dagli interessati in posta elettronica alla Segreteria Organizzativa:
Fulvio Aurora - tel. 339-25.16.050 e-mail: fulvio.aurora@virgilio.it
Maurizio Bardi - tel. 347-61.16.360 e-mail: bardi.m@tiscali.it
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From: Gino Carpentiero ginocarpe@teletu.it
To:
Sent: Tuesday, November 06, 2012 12:21 AM
Subject: ATTI VII CONGRESSO NAZIONALE MEDICINA DEMOCRATICA E CONVEGNO 17 NOVEMBRE 2012 A MILANO

Il numero speciale di Medicina Democratica con gli Atti del 7° Congresso Nazionale
Cari saluti
Gino Carpentiero

Salve.
E' in uscita il prossimo numero della rivista Medicina Democratica contenente gli atti del VII Congresso Nazionale tenutosi a Milano gli scorsi 16-17-18 febbraio 2012 presso l'Aula Magna dell'Università degli Studi.
Questa iniziativa editoriale, di grande contenuto tecnico e scientifico, è il frutto di un lungo lavoro di raccolta e trascrizione dei materiali che saranno così a disposizione di tutti coloro che desiderano sostenere con dati ed analisi le lotte nei diversi territori a favore della tutela della Salute e dei Diritti in tutti i luoghi di vita e di lavoro.
Il volume comprenderà i fascicoli dal 201 al 205 della rivista Medicina Democratica e sarà costituito da 256 (DUECENTOCIQUANTASEI) pagine al prezzo finale di 18,00€ (DICIOTTO EURO).
Chiediamo a chi volesse ottenerne una o più copie di prenotarle seguendo questi step:
1.    eseguire un bonifico di 18,00€ per ogni volume richiesto sul C/C IBAN IT 50W 055 840 170 800 000 0010039 intestato a Medicina Democratica SCARL (oppure fare riferimento ai referenti locali di Medicina Democratica, ove presenti)
2.    compliare i campi sottostanti per permettere una celere spedizione e reinviare questa mail compilata a questo stesso indirizzo o asegreteria@medicinademocratica.org.
Anche questa iniziativa, con il vostro contributo, aiuta a sostenere Medicina Democratica nelle molteplici attività in cui è impegnata da molti anni.
Vi annunciamo altresì che è in previsione una prossima giornata di studio il giorno 17 novembre 2012 dalle ore 9 alle ore 14 presso l'Univesità degli Studi di Milano in via Festa del Perdono dal titolo "Una riforma strategica per la sostenibilità di un sistema sanitario pubblico e universalistico" organizzato da Medicina Democratica ed altre associazioni di cui alleghiamo il programma a questa mail (programma consultabile anche sul sito web alla pagina:
Per maggiori info scrivere a segreteria@medicinademocratica.org
Ricordiamo a chi non fosse già socio, che è possibile partecipare attivamente alla vita di Medicina Democratica associandosi seguendo le modalità a questa pagina del nostro sito web:
http://www.medicinademocratica.org/article.php3?id_article=2
Ricordiamo di seguirci anche attraverso il nostro gruppo Facebook:

MODULO DI RICHIESTA PER INVIO POSTALE
ATTI DEL VII CONGRESSO NAZIONALE DI MEDICINA DEMOCRATICA - MILANO 16/18 FEBBRAIO 2012
(da compilarsi da parte dei NON ABBONATI alla rivista Medicina Democratica o si desiderassero più copie della rivista)
NOME:_________________________
COGNOME:____________________________________________________________
INDIRIZZO PRESSO CUI INVIARE IL/I VOLUME/I:
VIA______________________________________________. NUMERO CIVICO_____
COMUNE______________________________________________________________
NUMERO VOLUMI RICHIESTI (18,00€ CAD.): ________
BONIFICO DA EFFETTUARE SU CONTO CORRENTE
IBAN IT 50W 055 840 170 800 000 0010039
INTESTATO A MEDICINA DEMOCRATICA SCARL
DESIDERATE OTTENERE ULTERIORI COMUNICAZIONI VIA MAIL A QUESTO VOSTRO INDIRIZZO DA MEDICINA DEMOCRATICA ONLUS (RICHIESTA AI SENSI DEL DLGS. 196/2003 SULLA PRIVACY)?
RISPOSTA:____________________

PER MAGGIORI INFO SUI CONTENUTI DI QUESTA MAIL FARE RIFERIMENTO ALL'INDIRIZZO:
MEDICINA DEMOCRATICA

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From: ANCORA IN MARCIA ! redazione@ancorainmarcia.it
To:
Sent: Tuesday, November 06, 2012 9:54 AM
Subject: “UN TRENO CARICO DI STRESS”: RISULTATI RICERCA SU STRESS LAVORO CORRELATO MACCHINISTI E CAPITRENO. CONVEGNO, ROMA 21-11-2012

ancora IN MARCIA !
GIORNALE DI CULTURA, TECNICA E INFORMAZIONE POLITICO SINDACALE, DAL 1908

“...UN TRENO CARICO DI STRESS”
STRESS LAVORO CORRELATO:
UNA RICERCA PSICOFISIOLOGICA SU MACCHINISTI E CAPITRENO, UN METODO A DISPOSIZIONE DI TUTTI I LAVORATORI

Roma, 21 novembre 2012, ore 8,30 - 17,30
Università “Sapienza”, Centro Congressi d’Ateneo, Via Salaria, 113 (*)
Si è conclusa la ricerca sullo Stress lavoro correlato per i macchinisti ed i capitreno, effettuata nei mesi scorsi tra i lavoratori che prestano servizio sui treni. Il progetto è stato realizzato su scala nazionale sotto la direzione scientifica del Prof. Vezio Ruggieri (Cattedra di Psicofisiologia Clinica della Facoltà di Medicina e Psicologia dell'Università di Roma, Sapienza), coadiuvato dalla dott.ssa Laura Marrucci con il coinvolgimento degli stessi lavoratori interessati attraverso un approfondito confronto, secondo il metodo dei 'gruppi omogenei'. L'iniziativa, nata per approfondire il tema “Valutazione Stress Lavoro Correlato” per lavoratori impegnati in mansioni atipiche, quali quelle della guida e della scorta treni, ha suscitato l'interesse della Regione Toscana, della AUSL Firenze 10 e della ASL Roma C. Il metodo partecipativo ed il questionario multischeda elaborato in questa occasione con i ferrovieri, si prestano infatti – con gli opportuni adattamenti – ad essere estesi anche ad altri settori nei quali sono presenti fattori di rischio stress specifici. Il convegno sarà l'occasione per illustrare i risultati del lavoro svolto e dibattere sul tema.
PROGRAMMA:
8:30 Registrazioni partecipanti
9:40 Saluti: Maurizio Di Giorgio (Area sicurezza luoghi di lavoro Regione Lazio)
PRIMA SESSIONE
9:45 Vezio Ruggieri (Psicofisiologia Clinica - Università di Roma “Sapienza”) - Stress lavoro correlato in ambito ferroviario: il coinvolgimento dei lavoratori nella valutazione, gruppi operai omogenei, la valorizzazione della soggettività.
10:00 Roberto Testa (macchinista, RLS Ferrovie) -  La ricerca: motivazioni, disegno e metodo utilizzato.
SECONDA SESSIONE
10:15 Laura Marrucci, Vezio Ruggieri “Università di Roma “Sapienza”) - I risultati della ricerca.
10:45 Roland Gauthy (ergonomo Sindacato Europeo ETUI Dipartimento di salute e sicurezza) -  Lo stress lavoro correlato in Europa.
TERZA SESSIONE
11:15 Giuseppe Petrioli, Stella Lanzilotta (Asl 10 Firenze e Regione Toscana) - Stress lavoro correlato: Il contributo della Regione Toscana.
11:30 Gino Rubini (Diario Prevenzione) - L’esportabilità del “metodo” di ricerca ad altre realtà lavorative.
11:45 Giacomo Porcellana (ASL TO 3) - Un'esperienza di vigilanza in tema di stress lavoro correlato nelle ferrovie.
12:00 Dibattito
13:30 Pausa pranzo
QUARTA SESSIONE
14:30 Enzo Cordaro (Asl Roma D): Valutazione stress lavoro correlato, l'esperienza della ASL Roma D.
14:45 Giuseppe Pinto (Capotreno, RLS Ferrovie): Carichi di lavoro e stress: la voce di chi lavora sui treni.
15:00 Gabriella Geraci, Mario Ronchetti: L'esperienza della Azienda ASL Roma C.
15:15 Giuseppe Piegari - Ministero del lavoro
15:30 Fulvio D'Orsi (ASL Roma C): Il Coordinamento delle Regioni e la Valutazione dello stress lavoro correlato.
15:45 Maurizio Marcelli (Responsabile Nazionale Salute e Sicurezza FIOM) - Il ruolo del Sindacato.
16:00 Beniamino Deidda (Procuratore Generale presso la Corte di Appello di Firenze) - Stress lavoro correlato: il punto di vista del magistrato.
16:15 Dibattito
17:00 Vezio Ruggieri, Giuseppe Petrioli - Conclusioni e prospettive.
Il convegno è rivolto ai lavoratori di tutti i settori, agli RLS-RSU, agli RSPP, ai datori di lavoro, ai medici competenti, agli psicologi ed agli Operatori della prevenzione.
Iniziativa formativa con riconoscimento di 5 crediti ECM per le qualifiche sanitarie: Medici del lavoro, Tecnici della Prevenzione e Psicologi
Sono state invitate le imprese ferroviarie Trenitalia Spa, NTV Spa ed i responsabili del Servizio Sanitario FS.
La partecipazione è gratuita con iscrizione obbligatoria.
Per motivi organizzativi l'iscrizione deve effettuarsi entro il 19 novembre 2012 presso la sede della rivista 'ancora In Marcia' inviando una mail con oggetto: 'iscrizione Convegno stress 21 novembre 2012' all'indirizzo, redazione@ancorainmarcia.it oppure ai seguenti recapiti: tel. 055.486838, fax 055.4625985. Gli interessati ai crediti ECM sono pregati di specificarlo al momento dell'iscrizione.
(*) La sede del Convegno è raggiungibile dalla Stazione Termini con gli autobus 38, 92, 217, 360. Scendere a piazza Fiume, poi proseguire per 300 metri in via Salaria, fino al numero civico 113.

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From: Aldo Mancuso aldo.mancuso@asf.toscana.it
To:
Sent: Tuesday, November 06, 2012 12:04 PM
Ogg: DA SAMBA: VECCHIE NOTIZIE “DAL FRONTE”

PREMESSA
Ricevo da Aldo Mancuso alcune notizie dal fronte di guerra ai diritti dei lavoratori e dei cittadini.
Sono notizie pubblicate da SAMBA, Associazione Salute Sicurezza Ambiente di Firenze.
Da una prima lettura sembrano notizie recenti (la sicurezza come questione politica, la mancanza di sicurezza all’interno delle ASL) e anche l’analisi è attualissima.
Leggendole con più attenzione ci si accorge invece che sono due notizie che risalgono al 1996 e al 2000. La storia si sta ripetendo praticamente immutata, a dimostrazione che la guerra condotta da imprenditori e dalla gran parte delle istituzioni (compresi partiti e sindacati) contro la salute e la sicurezza dei lavoratori e dei cittadini, in nome del profitto economico e del potere, va avanti ininterrotta da sempre.
Altre vecchie notizie dal “fronte” sono state pubblicate nelle mie precedenti nuove “Lettere dal fronte”.
Marco Spezia

IL DIBATTITO SUGLI INFORTUNI E MALATTIE DA LAVORO COME QUESTIONE POLITICA
Non è mai stato agevole parlare di infortuni e malattie da lavoro. Un po' perché si ritiene ancora di esorcizzare il rischio lavorativo nascondendolo, facendo finta di non vederlo; un po' perché - in soldoni - è da sempre il prezzo che i lavoratori pagano al Totem del lavoro organizzato col fine di realizzare profitti o garantire la stabilità della classe dirigente al potere.
Ma è giunto il momento che i Lavoratori impongano che si parli delle Stragi del Lavoro. Che se ne parli fino a farne una questione politica: chi se ne frega di cosa fanno, dicono o pensano (?) D'Alema, Berlusconi Prodi, Ciampi, Fini, Veltroni, Treu, Dini, Mastella, D'Onofrio, Cossutta, Bossi e tutta la compagnia del furbacchioni che ogni tanto chiamano il popolo alle urne?
Per i lavoratori è un obiettivo politico fondamentale riuscire ad imporre un momento di dibattito, di riflessione, di confronto sulle stragi da lavoro: perché si muore di lavoro? Quali sono le cause degli omicidi bianchi, delle mutilazioni, delle malattie da lavoro?
Non certo perché queste cause siano oscure, complesse, indecifrabili. Tutt'altro. Oramai tutti sanno bene che, al di là delle cause tecniche, sono le cause sociali, economiche e politiche che hanno importanza fondamentale nel determinare la vastità del fenomeno, i morti ammazzati dal lavoro.
Tutti sappiamo bene che dietro ogni infortunio, dietro ogni malattia da lavoro non c'e solo l'avidità e l'arroganza del padrone, anche se questa non manca mal, ma c'è anche la complicità e la connivenza delle Istituzioni, dello Stato - che ci mette anni prima di varare una nuova normativa a tutela della sicurezza del lavoratori (626) e la vara solo quando è sicuro di averla resa del tutto inoffensiva per l'interesse del padrone.
C'é l'ammiccamento delle Regioni che fanno di tutto per evitare che il tessuto produttivo regionale subisca intoppi, disturbi o fastidi di ogni genere, per cui i Servizi Pubblici Regionali della Prevenzione Primaria sono gestiti con criteri sempre più corporativi e parassitari al fine di renderli del tutto inefficaci.
C'é la disinvolta benevolenza del Sindacato, non solo dl quello Confederale o autonomo-corporativo, ma anche di spezzoni del sindacalismo di base, che si presta, per interesse e logiche organizzative, ad una continua monetizzazione dei diritti e del rischio.
C'é la Stampa, Nazionale e Locale, su Carta o su video, che tratta le tragedie del lavoro con sprezzante superficialità o come richiamo su fatti di sangue per questione di audience.
I Lavoratori devono riuscire ad imporre il dibattito sugli infortuni e malattie da lavoro fino a farlo diventare questione Politica. Perche sono i lavoratori che muoiono, si ammalano e sono mutilati dal lavoro.
E perché c'é troppa gente, in questo paese, che ha interesse a ridurre la Politica al rito della cabina elettorale: i padroni, i commercianti, i bottegai, i professionisti, gli “artisti”, i politici, i sindacalisti, i giornalisti, i calciatori, gli avvocati, i medici, i palazzinari, gli assessori, i magistrati, i risparmiatori, tutti quelli che hanno case e BOT in abbondanza, quelli che sono più che tranquilli per il loro futuro, che si sono sistemati bene, quelli che, in qualche modo, “contano”.
I Lavoratori, i disoccupati i cosiddetti “ceti deboli”, no. I diretti ed unici titolari del rischio lavorativo, in fabbrica, nei cantieri, nelle campagne, non hanno gii stessi interessi.
Questa e una stagione politica particolare: l’ubriacatura, l'intontimento della Politica come Delega, come Obbedienza (al partito, al sindacato, ai preti, ai portaborse, ai sacrestani, alle chiese) vive, per fortuna, un momento di grave debolezza. E più i lavoratori sono liberi da miti e condizionamenti più sono in grado di imporre Lotte Sociali segnate da un autonomo significato Politico, iniziative che vanno nella direzione della Giustizia Sociale, della difesa concreta degli interessi di Classe.
Le stragi del lavoro, è bene tenerlo presente, sono un'autentica Peste Classista: i padroni e i dirigenti pubblici e privati se non hanno le mani o le gambe è perche sono nati così. I Lavoratori no, Loro le mani, le gambe, la salute, la vita la perdono per far contento il bravo padrone che li fa lavorare, il bravo dirigente, bianco, rosso, verde o nero che sia.
Oggi dobbiamo imporre la Questione Infortuni a Malattie da Lavoro come questione Politica Nazionale. Oggi, che per trovare un lavoro sei costretto ad accettare di tutto, e spesso non basta; oggi che i ricchi sono sempre più ricchi, i corrotti sempre più corrotti, i mafiosi sempre più mafiosi e i politici sempre più politici. Oggi, come sempre, più alta è la disoccupazione, più il lavoro è rischioso, nocivo, tossico, pericoloso. E' per questo che è stata costituita SAMBA, nata con il solo obiettivo di contrastare le stragi da lavoro e i suoi autori, per difendere concretamente, non a chiacchiere, i diritti, la salute, la vita dei lavoratori.
Giugno ‘96

CELEBRAZIONI E DELITTI
15 dicembre 2000: la mattina l'auto-celebrazione, la sera il delitto.
La mattina una parata di “bravi ragazzi” intenta a parlar bene di sé.
La sera l'ennesimo lavoratore massacrato dal lavoro: un ragazzo di 23 anni, un lavoratore straniero in regola con la legge, dipendente della ditta di pulizia alla quale l'Azienda Ospedaliera di Careggi ha data in appalto (esternalizzato - privatizzato) i lavori di pulizia della lavanderia.
La mattina i Dirigenti Generali delle Aziende della Sanità fiorentina che arrivano persino a segnalare vistose contraddizioni (il D.G. di Careggi: qui è tutto eccellente, tranne il contenitore che fa schifo... - il rischio è quello di spendere 300 miliardi per ritrovarsi alla fine dei lavori con un contenitore inadeguato...) o a negare semplicemente la Strage del Lavoro (il D.G. dell’Azienda Sanitaria), sempre e comunque magnificando lo stato della Sanità a Firenze.
La sera, uno dei tanti lavoratori che cercando di guadagnarsi da vivere, la vita l’ha perduta.
La Conferenza dei Servizi Sanitari a Firenze di giorno e la Strage assassina di notte, a Careggi, i lavoratori delle ditte esterne, quelli dell'Appalto, non muoiono ammazzati dal lavoro solo alla LUSID.
Muoiono dl lavoro anche nei Cantieri delle COOPERATIVE (l'ex Cantiere dei Fratelli Orlando di Livorno) e muoiono di lavoro nelle Aziende del Servizio Sanitario Nazionale, nei Servizi Pubblici che la vita dei lavoratori dovrebbero tutelarla, che devono tutelare i diritti e soddisfare i bisogni, non favorire gli affari e gli affaristi.
FATALITA' O DELITTO? Fatalità solo se nessun diritto è stato violato. Ma allora rispondete: perche il lavoratore era solo? Perche la macchina lo ha schiacciato? Chi ha controllato la capacità della ditta appaltatrice di tutelare i suoi dipendenti? Se anche questa volta tenterete di uscirne fuori addossando al giovane cingalese la colpa della sua morte, all'errore umano, all'incultura la responsabilità del lavoro assassino, sapremo sempre meglio chi e cosa proteggete davvero.
E grideremo sempre più forte che è il profitto, la società così come la volete che è fabbrica di morte. Lo grideremo forte fino a quando i lavoratori non diranno solo NO alle vostre ipocrite campagne elettorali, fino a quando sapremo dire NO all’idiozia del vostro mondo di plastica, veleni, mercanti, affari e assassini.

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From: Alteralias alias.alter@gmail.com
To:
Sent: Tuesday, November 06, 2012 4:06 PM
Subject: RICONOSCIUTO IL RISARCIMENTO AL LAVORATORE ANCHE IN ASSENZA DI MOBBING, NEI CASI IN CUI VENGONO POSTE IN ESSERE CONDOTTE MORTIFICANTI NONOSTANTE MANCHI L’INTENTO PERSECUTORIO

Una sentenza importante del giudice di legittimità: 

Possibile, secondo i giudici di legittimità liquidare singoli danni morali al prestatore d’opera il quale abbia subìto condotte morsicanti accertate in giudizio.
Con la sentenza n. 18927 del 5 novembre 2012 della Sezione lavoro, è stato accolto il ricorso di una lavoratrice anziana che, in seguito all’introduzione di un nuovo sistema informatizzato e all’assunzione di nuovi collaboratori all’interno della farmacia
dove prestava la propria opera, si era sentita fuori posto ed aveva tentato il suicidio.
Il gesto estremo della donna era stato però ricondotto dai giudici di merito più ad una sua risposta emotiva eccessiva rispetto alle mutate condizioni lavorative che ad una reale condotta persecutoria dei responsabili e dei colleghi di lavoro.
La donna tuttavia aveva manifestato un disagio in quanto non si ritrovava più nelle mansioni da svolgere né era stata ricollocata in qualche altro modo.
Sul punto, i giudici di Cassazione hanno chiarito che quando anche il mobbing lamentato dal lavoratore non sussiste, non si può tuttavia escludere che il datore sia condannato a risarcire al dipendente il danno non patrimoniale rispetto a singole condotte mortificanti.
Invero, il giudice di merito è tenuto a esaminare tutti i singoli episodi potenzialmente vessatori denunciati dal lavoratore, e, laddove vi sia un responsabilità del datore, condannarlo a risarcire il danno morale.
Perciò gli atti devono tornare alla Corte d’appello in diversa composizione che terrà conto del principio enunciato.
Lucia Nacciarone

“Se in tutta questa guerra disonesta dobbiamo perdere anche il gusto del bello, allora il barbaro ha già vinto” (Trevanian – “Shibumi. Il ritorno delle gru. L'etica dell'assassino perfetto”.)

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Da: Coordinamento nazionale COBAS coordinamento.nazionale@slaicobas.it
A:
Data: 05/11/2012 19.54
Ogg: DOVE VA IL PROCESSO MARLANE MARZOTTO?

COMUNICATO SLAI COBAS COSENZA 05/11/12
DOVE VA IL PROCESSO MARLANE MARZOTTO?
Il processo penale istruito presso il tribunale di Paola nei confronti del “conte” Marzotto e di altri 14 dirigenti della Marzotto di Vicenza – tre sono nel frattempo deceduti – rei, secondo l’accusa, di aver provocato presso la Marlane di Praia a Mare il disastro ambientale ed oltre un centinaio di vittime per incuria e palesi omissioni, a distanza di anni non ha ancora trovato la giusta connotazione.
Non è molto ottimista il coordinamento dello SLAI Cobas cosentino, protagonista assoluto della lotta approdata a distanza di lustri presso le aule giudiziarie. Non aiuta la presenza distratta di alcune decine di avvocati delle parti civili, intenti a bighellonare presso il bar o lungo il vasto disimpegno delle aule penali piuttosto che a seguire gl’interrogatori dei testi e dei consulenti nominati dalla procura.
Tuttavia un episodio inquietante ha turbato l’ultima udienza, protagonista quel legale che oltre ad incassare gli acconti dai suoi assistiti si è visto riconoscere 50 mila euro di gratuito patrocinio con la moglie anch’essa avvocato. Motivo della contestazione, peraltro giusto, è stato il non voler prendere immediatamente in considerazione la corretta enumerazione delle cosiddette schede di sicurezza, ovvero la documentazione esplicativa che segue i contenitori delle sostanze ericolose e che l’azienda ha consegnato in numero diverso di volta in volta. Ciò ha indotto il legale ad abbandonare l’aula non senza aver minacciato platealmente la giuria di interessare la procura generale di competenza su quanto accaduto.
E’ degli ultimi giorni la notizia che la citata procura dovrebbe occuparsi non solo di questo, ma anche degli oltre 1.300 testimoni che verrebbero chiamati a deporre facendo dilatare i tempi del processo in modo affatto insostenibile e non ha senso convocare 28 testimoni per l’udienza del prossimo venerdì 9 novembre per accorciare i tempi.
Il parterre legale delle parti civili istituzionali non ha fatto ancora sentire la sua voce, né si capisce cosa ci facciano Legambiente, WWF, CGIL, ASL, i comuni di Tortora e Praia a Mare, la Provincia e la Regione, ieri complici ed oggi accusatori, imentichi di essere stati questi ultimi ad autorizzare lo scarico in mare dei liquami depurati si e no.
Intanto la gente si ammala e continua a morire, mentre in noi resta l’amarezza per i tanti misfatti dei quali nessuno domani potrebbe rendere conto.
E sì che di misfatti i signori Marzotto ne hanno consumati tanti, l’ultimo l’abbiamo appreso oggi dai media inerente il sequestro di beni per 65 milioni di Euro per furbate nei confronti del fisco.
Noi dello SLAI Cobas e Medicina Democratica - quest’ultima degna compagna di viaggio - saremo presenti ad ogni udienza, auspicando un pari coinvolgimento delle strutture legali del indagato la cui competenza non è seconda a nessuno.

Praia a Mare (CS), 5 novembre 2012
Alberto Cunto
Coordinatore prov. Slai Cobas Cosenza
SLAI COBAS
Sindacato dei lavoratori autorganizzati intercategoriale
Sede legale: via Masseria Crispi 4 80038 Pomigliano D'Arco (NA) Tel. 081 8037023
Sede nazionale: Viale Liguria, 49 20143 Milano  Tel. 02 8392117

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Da: Lavoratori autoconvocati assemblealavoratori@libero.it
A:
Data: Mar 6 Nov 2012 3:44 pm
Ogg: MARCEGAGLIA: LICENZIATO PERCHE’ AVEVA FREDDO

MARCEGAGLIA: LICENZIATO PERCHE’ AVEVA FREDDO
Alla Marcegaglia di Milano continua la repressione contro i lavoratori che rivendicano i propri diritti.
Dopo il licenziamento disciplinare di Andrea Dedato la settimana scorsa, venerdì 2 novembre è toccato a Marco Albanese ad essere licenziato per motivi disciplinari perché sorpreso ad attrezzarsi per sopportare il freddo.
I capannoni della Marcegaglia di Milano sono stati costruiti negli anni trenta del secolo scorso e sono privi di qualsiasi impianto di climatizzazione che regolino le temperature come richiesto dalla legge 81/08.
Negli anni passati i lavoratori avevano manifestato e rivendicato più volte per i disagi climatici dove si passa dai 50 gradi estivi ai meno 10 invernali, ma la Marcegaglia è stata sempre sorda alle richieste dei lavoratori adducendo a pretesto gli alti costi che doveva sostenere e tollerava che i lavoratori si attrezzassero per conto proprio per sopportare i disagi climatici.
Tutto questo a Marco Albanese non è stato permesso sia perché attivo sindacalmente, sia perché è stato oggetto di continue intimidazioni e provocazioni a seguito di un grave infortunio alla mano.
Il licenziamento di Marco come quello di Andrea sono ingiusti dove l’arroganza padronale calpesta i diritti dei lavoratori e la loro dignità e pertanto ne chiediamo il rientro al loro posto di lavoro.
Chiediamo a tutti voi che leggete non solo di far sentire la vostra solidarietà ai lavoratori ma di partecipare e sostenere la lotta affinché rientrino.
Alla luce del clima di terrore che hanno creato in fabbrica dobbiamo ridare fiducia ai lavoratori che sono dentro, solo con la lotta si vince ed il braccio di ferro con la Marcegaglia va vinto con il sostegno di tutti i lavoratori dentro e fuori ovunque lavorino.
AUTOCONVOCATI IN MARCEGAGLIA

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Da: USB Perugia perugia@usb.it
A:
Data: 09/11/2012 11.04
Ogg: LA LOTTA DEI LAVORATORI DELL’ILVA

IMPORTANTE A TUTTE LE FEDERAZIONI E A TUTTE LE STRUTTURE USB
La lotta dei lavoratori dell'ILVA che soprattutto nel reparto del Movimento Ferroviario, dove è morto il giovane Claudio Marsella, ha assunto un peso specifico più che rilevante per la durata dello sciopero (SINO AD OGGI 10 giorni) e per la valenza a livello generale per tutti coloro che difendono la sicurezza e la salute sul posto di lavoro, oltre che per le pesantissime responsabilità di Fiom, Fim e Uilm, NECESSITA URGENTEMENTE DI UN SOSTEGNO CONCRETO, oltre che della solidarietà di tutti noi.
Domani, 10 novembre, saremo a Taranto per la manifestazione promossa dal Presidio dei Lavoratori in Sciopero e alla quale stiamo lavorando per farla diventare una scadenza importante.
L'appello che facciamo a tutte le strutture e le Federazioni e a tutti i compagni e le compagne è di sostenere anche economicamente la lotta di questi lavoratori che hanno già perso 10 giorni di lavoro.
SOTTOSCRIVIAMO TUTTI E FACCIAMO SOTTOSCRIVERE A CHI CI E' VICINO SUI POSTI DI LAVORO E NON SOLO SOSTENERE I LAVORATORI DELL'ILVA IN SCIOPERO SIGNIFICA DIFENDERE LA DIGNITA' E LA SICUREZZA DI OGNI LAVORATORE.
Sotto trovate l'IBAN per effettuare il bonifico bancario e presto sul sito di USB si potrà sottoscrivere anche direttamente con carta di credito

CASSA DI RESISTENZA PER I LAVORATORI DELL´ILVA IN SCIOPERO
versando il proprio contributo sul C/C intestato a :
Cassa di resistenza ILVA Taranto
IBAN IT 17 W 03127 03201 000000001801

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Da: COBAS Pisa confcobaspisa@alice.it
Data: 09/11/2012 15.23
A:
Ogg: SCIOPERO GENERALE 14 NOVEMBRE

L'Europa lotta il 14 novembre
SCIOPERO GENERALE
In Italia i Cobas lo indicono per l'intera giornata

Il governo Monti prosegue nell'attacco allo “stato sociale”, al pubblico
impiego, al lavoro privato, ai servizi pubblici e sociali (accanendosi contro i sistemi della sanità, della scuola e dei trasporti, bruciando occupazione e diritti), continuando anche a imporre nuove tasse, come il nuovo aumento dell'IVA
E' un governo che ha già imposto un taglio feroce della spesa sociale, l'aumento dei ticket sanitari, l'istituzione dell'IMU, il furto delle pensioni, la cancellazione dell'art. 18 e la riduzione drastica delle indennità di mobilità e di CIG.
Risultato:
1. devastazione delle condizioni di vita,
2. peggioramento delle condizioni e del rapporto di lavoro,
3. migliaia di licenziamenti al mese a causa della chiusura di posti di lavoro,
4. immiserimento del salario,
5. intensificazione dello sfruttamento del lavoro,
6. imposizione, da parte della gerarchia aziendale, di una disciplina tesa a schiacciare la dignità di chi lavora.
E' NECESSARIO IMPEDIRE A QUESTO GOVERNO
DI CONTINUARE A COLPIRE CHI HA SEMPRE PAGATO
E' UNO SCIOPERO GENERALE CHE IN ITALIA VUOLE IMPORRE IN PRIMO LUOGO:
CANCELLARE le leggi degli ultimi governi (fino a quella recente, la “spending review ”, che sta massacrando la spesa pubblica e sociale ) e il disegno di legge finanziaria (altrettanto massacrante);
CONQUISTARE forti aumenti del salario e delle pensioni; il blocco dei licenziamenti; la riduzione dell'orario di lavoro a parità di salario; la salvaguardia e il rilancio del sistema dei servizi pubblici e sociali, in primo luogo sanità, istruzione e trasporti.
PER QUESTO I COBAS, raccogliendo l'invito internazionale a protestare insieme all'Europa che lotta il 14 novembre prossimo, giorno di sciopero generale in Spagna, Portogallo e Grecia e di mobilitazione in tutta Europa, INDICONO PER LO STESSO 14 NOVEMBRE LO SCIOPERO GENERALE DELL'INTERA GIORNATA NEL PUBBLICO IMPIEGO E NEL LAVORO PRIVATO.
È ORA DI DIRE BASTA!
SCIOPERO GENERALE IL 14 NOVEMBRE
APPUNTAMENTO ALLE ORE 9,00 IN PIAZZA GUERRAZZI

CONFEDERAZIONE COBAS
r.i.p. via s. lorenzo 38 pisa 27/10/2012. tel.: 050 8312172, e-mail: confcobaspisa@alice.it

----------------------Da: Senzapatria News anarres56@tiscali.it
A:
Data: 11/11/2012 6.13
Ogg: SOLIDARIETÀ AGLI SCIOPERANTI ILVA

9 novembre 2012
Domani apriremo un conto corrente, di cui comunicheremo l’intestazione ed il codice iban, in cui gli operai del comitato Cittadini e lavoratori liberi e pensanti verseranno il corrispettivo economico delle 4 ore di sciopero indetto il 30 ottobre a seguito dell’incidente mortale in cui ha perso la vita l’operaio Ilva di Taranto Claudio Marsella. La somma totale che si riuscirà a raccogliere sarà divisa come segue:
- 50% alla famiglia di Claudio Marsella;
- 50% ai lavoratori del MOF che in maniera compatta e determinata sono in sciopero dal 30 di ottobre. Ricordiamo che gli stessi, non svolgendo regolare attività lavorativa, per questi non giorni non saranno retribuiti.
Indicheremo anche una data di scadenza entro cui poter effettuare donazioni e la gestione delle entrate sarà totalmente trasparente grazia alla frequente pubblicazione su questa pagina dell’estratto conto.
Chiunque abbia voglia di contribuire può farlo liberamente pur essendo un operaio Ilva che non ha scioperato il 30 ottobre o un semplice cittadino. Ringraziamo coloro che vorranno partecipare a questa iniziativa anche solo diffondendola.
Con questo, scarno, comunicato i lavoratori del reparto di movimentazione ferroviaria (MOF) dell’ILVA di Taranto che (al momento in cui scrivo) sono al decimo giorno di sciopero continuativo (dal 30 ottobre 2012) aprono la sottoscrizione nazionale di solidarietà a sostegno alla famiglia del giovane operaio “assassinato” sul lavoro e agli scioperanti che (al 100%) hanno bloccato il reparto con un’unica e semplice richiesta: la cancellazione dell’accordo siglato nel 2010 da Fim, Fiom e Uilm che – in cambio di una miseria una tantum – ha barattato, in nome della produttività, la salute e la sicurezza sul lavoro.
La contestazione al ruolo cogestionario assolta dal sindacalismo “padronale” è durissima ed intransigente e si è concretizzata – oltre che in contestazioni di piazza – anche nella totale diserzione dell’assemblea – sui temi della sicurezza – indetta ieri, 8 novembre dai sindacati che “cogestiscono” lo sfruttamento operaio.
In un sistema come il nostro che funziona per deleghe, tavoli con rappresentanti dai quali si decidono le sorti di un’intera città, mi viene facile valutare l’azione del comitato spontaneo -sorto con la contestazione del 2 agosto scorso – come sola ed unica pressione nei confronti dei soggetti che, nolenti o volenti, hanno voce in capitolo nelle questioni, sia rappresentanti sindacali o politici siano essi ministri o sottosegretari. Qui si parte da una base concettuale completamente diversa: “Siamo stanchi di far decidere il nostro futuro ad altri. Il lavoro da fare è auto-organizzarsi dal basso e iniziare a decidere, in maniera popolare e assembleare, il nostro destino, e – mi riferisce un aderente al comitato – non delegando nessuno. Anche nel comitato esistono portavoce provvisori, che cambiano di volta in volta. Poi, partecipare a quei tavoli, non serve a niente. Solo con un cambiamento dal basso, i cittadini potranno riprende in mano le redini della città – e, senza mezzi termini aggiunge – togliendo di mezzo chi ci ha governato, dal centro-destra al centro-sinistra, nei consigli comunali quanto regionali.” Colpisce, dopo queste parole così determinate e forti la presenza di chi nel sistema politico così come adesso è fatto, non tanto ci ha creduto nel passato ma, ricoprendo oggi determinati ruoli nelle rappresentanze, dimostra di crederci ancora. Quindi il Comitato si propone d’essere un laboratorio di un nuovo – per la città – modo di concepire la proposta e il processo decisionale politico – dal basso, appunto – oltre che uno dei simboli del “Caso Taranto”.
Dal 2 Agosto, data di nascita ed irruzione nelle piazze, il Comitato ha provveduto alla creazione di gruppi di lavoro per la formulazione di proposte per Taranto, con l’apporto di tecnici e studiosi. E ricordiamo, a tal proposito, una Piazza della Vittoria, piena di cittadini accorsi in una sera d’estate ad ascoltare Guido Viale. Una di queste proposte del Comitato è imperniata sul concetto di reddito, una proposta ancora in fase di discussione, e che indubbiamente costituisce una novità rilevante.
L’evolversi della situazione e, soprattutto, la risposta padronale alla protesta operaia (che, nel frattempo, si estende ad altri reparti) ci fornirà elementi utili per comprendere quali modalità occorrerà “mettere in campo” per opporsi efficacemente alla strategia dilatoria ed intimidatoria del gruppo dirigente ILVA.
Da parte nostra, raccogliendo l’invito del comitato di sciopero, inviterei tutti ad aprire una campagna di sottoscrizione nazionale a sostegno degli operai ILVA in sciopero che – oltre a perdere lo stipendio – rischiano seriamente il posto di lavoro.

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Da: COBAS Pisa confcobaspisa@alice.it
A:
Data: 11/11/2012 10.06
Ogg: LA POSIZIONE DELLA CONFEDERAZIONE COBAS SUGLI ESUBERI SODEXO

con viva richiesta di pubblicazione
Marcello Pantani e Federico Giusti per la confederazione COBAS

Lettera aperta alla città: sosteniamo il presidio permanente delle lavoratrici Sodexo davanti al Pronto Soccorso di Cisanello.
Le lavoratrici protagoniste del presidio davanti al Pronto Soccorso di Cisanello sono un esempio per noi tutte/i perché dimostrano alla azienda Asl, alla multinazionale Sodexo e a tutti i lavoratori e le lavoratrici che solo con la lotta potremo difendere occupazione, salario, diritti, la nostra stessa dignità calpestata dalle logiche del profitto e della speculazione.
Proprio mentre crescono del 36% gli utili della Sat (azienda che gestisce l'areoporto di Pisa) si prospetta per molti lavoratori addetti ai bagagli la cassa integrazione, senza alcun intervento degli enti pubblici proprietari delle azioni societarie della Sat.
Allora, come non solidarizzare incondizionatamente con le lavoratrici e le ragioni del Presidio?
E' ormai chiaro, come sostenuto dalla stessa Direzione Asl, che Sodexo Italia ha utilizzato strumentalmente i tagli della “spending review” (che a scanso di equivoci vanno condannati perché colpiscono salari e servizi) per aprire una ingiustificabile campagna di licenziamenti, insomma accrescono i profitti riducendo la spesa del personale per abbassare un costo del lavoro già oggi fin troppo basso.
Di fronte a questo ricatto inaccettabile, i Cobas non hanno dubbi e stanno dalla parte delle lavoratrici Sodexo e del loro presidio.
Invitiamo la Regione, gli Enti locali ad intervenire su Sodexo per il ritiro dei licenziamenti e qualora dovessero esserci alcuni esuberi ci sia l'obbligo della ricollocazione in altri cantieri del territorio pisano delle lavoratrici che perderanno il posto.
Ma ancora prima di stabilire i numeri degli esuberi occorre rispondere ad una domanda:se al personale venivano richiesti continui straordinari, come si fa a parlare di manodopera in esubero? Risponda a questa domanda non solo Sodexo, ma Azienda Ospedaliera e Regione.

CONFEDERAZIONE COBAS PISA
sede di Pisa via S. lorenzo 38
contatti 349 84 94 727


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From: USB - Segreteria Nazionale segreteria@usb.it
To:
Date: Mon, 12 Nov 2012 13:05:01
Subject: COMUNICATO STAMPA SICUREZZA SUL LAVORO

COMUNICATO STAMPA
La sicurezza sul lavoro per il diritto alla vita.
USB esprime cordoglio per l’ennesimo omicidio sul lavoro che ha colpito un giovane operaio ieri a Fiumicino aeroporto.
L'USB Trasporto Aereo esprime tutto il suo cordoglio per la morte dell'operaio che ieri sera ha perso la vita nel grave incidente avvenuto a Fiumicino aeroporto, durante le operazioni di scarico bagagli e si stringe al fianco dei familiari e dei colleghi dell’ operaio.
Riteniamo doveroso accendere, ancora una volta, l’attenzione sul tema della sicurezza sul lavoro. Elemento centrale tanto più quando le aziende continuano ossessivamente nella ricerca del guadagno a tutti i costi, attraverso l’aumento della produttività, della flessibilità e della precarietà del lavoro.
E’ necessario ed urgente garantire un più elevato livello di protezione della sicurezza e della salute dei lavoratori, per fare questo occorre avere una diversa cultura del lavoro, fondata sul rispetto della vita e sulla priorità di chi lavora.
Non è pensabile che in nome del profitto si metta in secondo piano la vita e la salute dei lavoratori: i criteri dei contratti di appalto al ribasso, nel sedime aeroportuale, ne sono, in parte, le drammatiche conseguenze.
Non si possono piangere le perdite dopo che sono avvenute, serve l’applicazione delle norme, la garanzia del controllo e un esame dicoscienza vero delle aziende, rispetto agli accadimenti sempre più dolorosi,conseguenza, talvolta, di mancati investimenti sullo“scomodo” tema della SICUREZZA SUL LAVORO.
USB quindici giorni fa ha depositato un esposto alla procura della Repubblica di Civitavecchia proprio sul tema della sicurezza dei lavoratori aeroportuali a seguito di un incidente occorso ad un lavoratore.
USB da sempre si batte per tali fondamentali argomenti e continuerà a farlo anche attraverso la mobilitazione di tutti i lavoratori, perché la vita è un diritto che non si può barattare.

12 novembre 2012
USB Lavoro Privato Trasporto Aereo

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Da: Coordinamento nazionale COBAS coordinamento.nazionale@slaicobas.it
A:
Data: 10/11/2012 10.40
Ogg: PAOLA (CS): QUALCHE NOVITA’ AL PROCESSO MARLANE MARZOTTO

QUALCHE NOVITA’ AL PROCESSO MARLANE

Scongiurato l’eccessivo allungamento dei termini del processo Marlane Marzotto: è quanto emerso ieri nell’udienza tenutasi presso l’aula Caldora del tribunale di Paola.
Non verranno dunque ascoltati gli oltre 1.300 testi della lista stilata dalla Procura, ridotti ragionevolmente al numero più praticabile di 480 consulenti compresi. Anche il numero delle udienze mensili dovrebbe subire una intensificazione, a differenza delle due attualmente fissate, e ciò allo scopo di addivenire ad un radicale ridimensionamento dei tempi necessari a concludere esaustivamente l’iter procedurale.
Al cospetto di un’aula semivuota per la defezione di molti avvocati dell’accusa, sul banco dei testimoni si sono avvicendate figure istituzionali e familiari delle vittime Marlane, pungolate dai PM e censurate come al solito in modo deciso dagli avvocati della difesa. Ascoltare ogni volta storie di morte e di patologie irreversibili, mentre si assiste all’indifferenza dei patrocinatori degl’imputati è triste ed avendo vissuto le situazioni narrate è difficile trattenersi dal reagire per lo sdegno. Organizzare, come annunciato, manifestazioni da parte di non meglio identificate organizzazioni è senz’altro tardivo, essendo sovente le stesse che ieri si guardavano bene dall’appoggiare le rivendicazioni dello SLAI Cobas definite con sufficienza anacronistiche.
L’anno che sta per finire dovrebbe essere foriero di novità per questo processo che nessuno voleva, istruito presso un tribunale salvatosi fortunosamente dalla soppressione, con avvocati di parte civile avvezzi a liti di condominio ed incidenti stradali. Le nostre scarse forze e l’incomprensione con la Procura, mediata maldestramente da alcuni avvocati, non ha permesso d’invocare “l’omicidio volontario ed il dolo eventuale” impedendoci di ricorrere in Assise pur essendocene le condizioni.
Per il nostro sindacato è stato già un grande successo essere riusciti ad avviare il processo così com’è, pur lamentando il mancato conferimento di tutti e 20 ettari dell’area industriale al “sequestro conservativo”, ovvero a garanzia patrimoniale, e ciò ancora una volta è da imputare alla visione miope dei precedenti nostri avvocati. Salvo variazioni dell’ultim’ora la prossima udienza è fissata per il 23 novembre, speriamo che in quell’occasione ci vengano date più certezze e meno parole.

Comunicato SLAI COBAS Cosenza, 10/11/12.
Sindacato dei lavoratori autorganizzati intercategoriale
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