sabato 19 ottobre 2013

Amianto: CNA, ridurre i morti e malati eliminando l’amianto dal territorio italiano




Il CNA si associa alla soddisfazione dei famigliari delle vittime e dell’Associazione
Esposti amianto di Monfalcone al seguito della sentenza odierna del
Tribunale che ha visto la condanna di 13 imputati per 85 operai dei cantieri
di Monfalcone con pene da due a sette anni di reclusione.

Il CNA che ha indetto una manifestazione davanti alla Camera dei Deputati l’8
ottobre scorso per assicurare un adeguato finanziamento al Piano Nazionale
Amianto da inserire nella legge di stabilità. Si vogliono ridurre i 4.000
morti l’anno per malattie da amianto togliendo con un progressivo intervento
di bonifica i 30 milioni di amianto stimati su tutto il territorio
nazionale.

Lo stesso giorno 8 si sono avuti due incontri importanti uno con la
Commissione Ambiente della Camera (pres. On. Ermete Realacci), con il
Ministero del Lavoro (sottosegretario on. Jole Santelli); il giorno 14 con
il Ministero dell’Ambiente(capo ufficio della segreteria tecnica: cons.
Massimiliano Atelli). In precedenza vi è stato un incontro con il Ministero
della Salute.




COSA SI E’ CHIESTO:

  a.. 70 milioni l’anno per 3 anni al fine di bonificare i 380 siti
maggiormente contaminati da amianto a partire da 116 scuole di ogni ordine e
grado, 37 ospedali, case di cura, case di riposo, 86 uffici della pubblica
amministrazione, 27 impianti sportivi, 8 biblioteche e almeno 4 grandi siti
industriali dismessi.

  b.. Una campagna nazionale di informazione sui danni e rischi da amianto.

  c.. La verifica dei 19 siti adibiti a discarica e dei 720 siti adibiti a
deposito di amianto.

  d.. L’individuazione di discariche alternative (miniere e gallerie in
disuso) e di alternative alle discariche (inertizzatori).

  e.. L’utilizzo delle incentivazioni previste per sostituire le coperture
in amianto con impianti fotovoltaici.

  f.. 60 milioni l’anno per 3 anni per i lavoratori ex esposti all’amianto
che si trovano ad avere una riduzione della speranza di vita e maggior
rischio di ammalarsi per attuare quanto già previsto dalla legge di messa al
bando dell’amianto (257/92) consistenti in misure di riapertura delle
domande per i risarcimenti previdenziali, riconoscimenti dei medesimi per i
pensionati prima del 1992, eliminazione del termine di decadenza, sostegno
alle vedove.

  g.. Allargamento della platea degli aventi diritto al Fondo per le vittime
dell’amianto a coloro che hanno contratto malattie e morte (loro eredi), per
l’amianto diffuso in ambienti di vita, utilizzando fondi INAIL per un
importo pari a 40 milioni di euro sempre per tre anni.

  h.. Conferma dei finanziamenti per la sorveglianza sanitaria degli ex
esposti, per la ricerca clinica per combattere le malattie più gravi
correlate all’amianto; ampliamento delle registrazioni delle morti da
amianto (registro dei mesoteliomi e delle altre patologie).


Si richiede quindi ai Ministeri della Salute, dell’Ambiente e del Lavoro
insieme ai Ministeri dell’Economia, dell’Istruzione e della Difesa, di
provvedere ad inserire i finanziamenti nella legge di Stabilità. Il CNA ne
seguirà l’iter, presentandosi, se del caso, di nuovo davanti al Parlamento.





Milano, 14 ottobre 2010

Nessun commento: