lunedì 21 ottobre 2013

H2A. L'acquedotto in amianto


Dopo il grande successo dell'anteprima all’Europa Cinema di Bologna, è ora disponibile
online, su pubblicobene.it, il documentario H2A. L’acquedotto in amianto.
Quasi tutti gli acquedotti pubblici in Italia sono in cemento-amianto e Bologna possiede
circa 1.800 km di queste tubature dello stesso materiale.
A lanciare l’allarme è H2A. L’acquedotto in amianto, un documentario di poco più di 30
minuti che racconta la situazione delle tubature della città bolognese, realizzato da
Giuliano Bugani e Daniele Marzeddu, con le riprese di Salvo Lucchese e le musiche di
Pasquale Pettrone e Maudit Production, prodotto grazie all’iniziativa dell’Associazione
Orfeonica di Bologna e all’azione di crowdfunding di cittadini e associazioni attraverso il
sito di giornalismo partecipativo pubblicobene.it.
La sala dell’Europa Cinema piena, con oltre 150 persone. Questa la risposta del pubblico
per l’anteprima del 15 ottobre. Alla fine della proiezione, la maggior parte del pubblico è
rimasta in sala per prendere parte alla discussione su ciò che si sa e ciò che non si sa
sulla presenza di amianto nell’acquedotto di Bologna e sui suoi effetti. Una discussione
che si è svolta, come nel documentario, nel silenzio delle autorità preposte a gestire
l’acquedotto e a informare i cittadini.
Gli autori hanno cercato di intervistare tutte le istituzioni bolognesi: dal sindaco, Virginio
Merola, agli assessori interessati, fino ai consiglieri di maggioranza e opposizione. Il
risultato? Alcuni non hanno risposto ad altri, invece, come il primo cittadino, non
interessava l’argomento. Gli unici a rispondere sono stati Pasquale Caviano di Centro
democratico e Massimo Bugani, capogruppo del Movimento 5 Stelle.
Neanche Hera, che gestisce l’acquedotto, ha risposto all’invito. Il documentario si basa
perciò su intervistare i cittadini: in pochi sono a conoscenza del problema. Quanto agli
esperti, sia il presidente dell’Associazione esposti amianto, Vito Totire, sia Luciano Mutti,
oncologo di Vercelli, che Morando Soffritti, direttore scientifico dell’Istituto Ramazzini,
concordano sul fatto che la fibra di amianto ingerita sia fortemente cancerogena. Il video
documenta la difficoltà a reperire i dati da chi controlla le acque, ossia Asl, Arpa ed Hera.
H2A. L’acquedotto in amianto è ora disponibile online al link
youtube.com/watch?v=ZJbjOl0FwHc&feature=youtu.be
divulgabile, scaricabile e proiettabile grazie alla licenza creative commons.

Grazie per l'attenzione
Giuliano Bugani Daniele Marzeddu

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