mercoledì 23 ottobre 2013

Palermo .. morte sul lavoro di un giovane immigrato

COMUNICATO STAMPA

Esprimiamo la nostra rabbia e ci uniamo al dolore della famiglia  e della
comunità senegalese per la morte di Ousmane  Diallo, il ragazzo senegalese
morto domenica all'ospedale Civico di Palermo dove era ricoverato per
ustioni gravissime provocate da un fornello da campo esploso tra le sue mani
mentre si trovava nelle campagne siciliane per lavorare. E' morto per
guadagnare pochi euro al giorno, come altre migliaia di persone che ogni
giorno rischiano la vita per sopravvivere in questo paese lavorando.
Denunciamo le ignobili condizioni di vita dei lavoratori africani a
Campobello di Mazara per la raccolta delle olive, accampati in un ghetto
invivibile. Più di 25.000 donne e uomini migranti lavorano nell'agricoltura
siciliana, permettendo a questo settore della nostra economia di reggersi in
piedi anche in tempo di crisi. Le loro condizioni di sfruttamento sono però
inaccettabili e troppo spesso, dietro la frutta e la verdura che consumiamo,
si nascondono storie di violenza e di morte, di violazione dei diritti
fondamentali, di esistenze condotte in condizioni disumane e degradanti.
Anche queste morti ci appartengono, anche questo è "sangue nostrum", perché
le forme di neoschiavismo cui assistiamo sono permesse dalla Legge
Bossi-Fini, che produce "clandestinità" e riduce i lavoratori a non-persone
senza diritti, che non possono alzare la testa per il rischio di venire
detenuti ed espulsi.
Chiediamo che si prendano finalmente adeguate misure contro lo sfruttamento
dei migranti e per il rispetto dei diritti umani inviolabili, a cominciare
dall'abrogazione delle leggi vigenti in materia di immigrazione, leggi che
mentre dichiarano di combattere l'illegalità, non fanno altro che produrla
incessantemente.

Cobas Palermo, Osservatorio Noureddine Adnane, Laici Comboniani, Laboratorio
Zeta, CISS, Pietro Milazzo CGIL Sicilia, Salesiani S.Chiara Palermo

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