giovedì 30 gennaio 2014

AMIANTO: COMUNICATO STAMPA PROCESSO PIRELLI



Invio il comunicato stampa predisposto dal “Comitato per la salute nei luoghi di lavoro e sul territorio” di Sesto San Giovanni, formato prevalentemente da ex lavoratori Breda e Pirelli, difeso dall’avvocato Laura Mara come AIEA e MD
Saluti
Fulvio Aurora

Inviamo per conoscenza, un comunicato stampa del nostro Comitato sull’udienza che si è tenuta oggi del processo contro i dirigenti della Pirelli di Milano.
Cordiali saluti.
Per il Comitato per la Difesa della Salute nei Luoghi di Lavoro e nel Territorio.
Michele Michelino michele.mi@inwind.it

MORTI PER AMIANTO ALLA PIRELLI: SENTITI OGGI COME TESTIMONI ALTRI 8 LAVORATORI. IL PROCESSO CONTRO I DIRIGENTI PIRELLI CONTINUA E GLI OPERAI CONTINUANO A MORIRE.

Oggi 24 gennaio 2014 si è svolta un’altra udienza del 1° processo (giudice dottor Martorelli) che vede sul banco degli accusati 11 dirigenti della Pirelli di viale Sarca e via Ripamonti a Milano, accusati della morte di 24 operai.
Alle ore 9,30 è cominciato nell’aula 6 del 3° piano del Palazzo di Giustizia di Milano l’interrogatorio dei 10 lavoratori chiamati a testimoniare: solo 8 erano presenti perchè nel frattempo due sono deceduti.
Il primo degli 8 ex lavoratori (classe 1943) chiamati dal PM dottor Maurizio Ascione a descrivere le condizioni di lavoro nella fabbrica quando lavorava (dal 1972 al 1984) e le sostanze usate nel processo di produzione, ha descritto le condizioni di lavoro del reparto cinturati pesanti (gomme) e, a precise domande sull’amianto ha affermato: “Eravamo circondati dall’amianto, l’amianto era presente su tutte le lavorazioni a caldo sui macchinari, sui tubi e l’azienda non ci ha mai informato sui rischi che correvamo. Lavoravamo in locali polverosi (nerofumo, ecc.) e ho visto che i manutentori senza mezzi di protezione individuali coibentavano i tubi con le mani”. Alla domanda del PM se avesse contratto malattie, ha risposto: “Sì, ho un tumore alla prostata, uno alla vescica e mi hanno tolto un polmone”.
Il secondo teste, un operaio manutentore elettricista classe 1946 in servizio dal 1968 al 1998, a domande del PM e degli avvocati ha risposto: “l’azienda era piena di amianto, nessuno ci ha informato sui rischi e c’erano reparti infernali come la sala mescole”. Alla domanda del PM se avesse problemi di salute, ha risposto: “Ho un tumore al rene”.
Il terzo teste, classe 1930 in Pirelli dal 1968 al 1985, lavoratore addetto alla mensa e al reparto cinturato ha ribadito che sull’amianto non era stata data “nessuna informazione sui rischi e che gli ambienti di lavoro erano sempre insalubri”.
Il quarto teste, operaio manutentore delle caldaie dal 1952 al 1984, ha dichiarato che l’amianto era “ovunque nelle gallerie dove lavorava”
Il quinto teste, operaio del reparto cavi, classe 1938, addetto alle trafile PVC e vulcanizzazione, ha detto che “l’amianto era nei cavi intrecciati e nell’ambiente”. Alla domanda del PM su eventuali malattie ha risposto: “Ho un tumore al rene e uno alla vescica”.
Il sesto teste, operaio del reparto vulcanizzazione gomme classe 1937 ha dichiarato “si lavorava con la carcassa della gomma riempita d’amianto e c’era nebbia in reparto per la polvere. I capi non davano mascherine, le ventole non aspiravano” e alla rituale domanda del PM ha risposto: “Sono stato operato alla vescica”.
Il settimo teste, operaio del reparto mescole dal 1973 al 1981, classe 1924, ha detto “non ci davano nessuna informazione sui rischi e non c’erano mascherine”.
L’ottavo teste, assistente di produzione alla copertura delle gomme, dipendente Pirelli dal 1969 al 1989, ha dichiarato che dopo aver visto tutti i suoi amici andati in pensione morire poco dopo, anche lui subito dopo la pensione ha avuto “tumori alla vescica e al rene”.
Crediamo che la pura sintesi delle testimonianze esprima chiaramente cosa significa la ricerca del massimo profitto da parte d’industriali e dirigenti senza scrupoli, coperti da istituzioni complici e da politici e sindacalisti sul libro paga dei padroni, che ha portato alla morte decine di migliaia di persone.
Lo sfruttamento degli esseri umani è un crimine contro l’umanità. Chi non rispetta la salute dei lavoratori e dei cittadini, condannandoli a morte per risparmiare sulle misure di sicurezza, è un criminale e come tale va perseguito.

Sesto San Giovanni, 24 gennaio 2014
COMITATO PER LA DIFESA DELLA SALUTE NEI LUOGHI DI LAVORO E NEL TERRITORIO
via Magenta, 88 20099 Sesto San Giovanni (MI)
c/o Centro Iniziativa Proletaria “G. Tagarelli”
telefono e fax 02 26 22 40 99
cellulare 335 78 50 799

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