martedì 14 gennaio 2014

NIENTE RISCHIO AMIANTO, EX OPERAIO RESTITUISCE 62MILA EURO ALL’INPS

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Da Il resto del Carlino

NIENTE RISCHIO AMIANTO, EX OPERAIO RESTITUISCE 62MILA EURO ALL’INPS
di Carlo Raggi
Ravenna, 4 gennaio 2014

Il giudice Riverso: “Accade per colpa della politica. Basterebbe una leggina”.
Nazareno Tarquini l’aveva detto, che nonavrebbe mai fatto ricorso contro la decisione dell’Inps di dar corso allasentenza d’appello e chiedere all’ex lavoratore dell’Anic-Enichem larestituzione dei 62mila euro di benefici erogati a cominciare dal 1993, quandoTarquini andò in pensione. Ovvero quei benefici riconosciutigli in primo gradodal giudice del lavoro Roberto Riverso quale lavoratore esposto all’amianto peroltre dieci anni. Tarquini ha fatto di più. E’ andato in banca, ha raccoltotutti i suoi risparmi, ha chiesto un grosso aiuto al fratello e ha fatto unbonifico all’Inps per 62mila euro.
Spiega Tarquini: “Non volevo aver più nullaa che fare con questa vicenda, non mi andava di vedere la pensione decurtataogni mese di quasi quattrocento euro. Oltretutto l’Inps, che aveva comunicatodi dar corso alla rateizzazione del rimborso a cominciare dal primo gennaio2014, ha invece anticipato la trattenuta già da dicembre. Basta, io vogliovivere tranquillo. Pian piano restituirò tutto a mio fratello, ma almeno restauna cosa in famiglia”.
Tarquini però non ha certo esaurito la venacombattiva e, in attesa dell’esito del ricorso in Cassazione, sta cercando dicapire se esiste una quale strada legale per portare in giudizio il peritobolognese che nel breve volgere di pochi mesi e su richiesta, inspiegata, delgiudice, modificò del tutto la conclusione della prima perizia in cui avevariconosciuto Tarquini esposto al rischio amianto per oltre dieci anni,affermando invece, apoditticamente, che il lavoratore, a differenza deicompagni di lavoro, non era stato esposto a quel rischio. L’avvocato diTarquini chiese al collegio di sentire il perito per chiedere chiarimenti, ma igiudici non ritennero di aderire alla richiesta e annullarono la decisione delgiudice Riverso, a danno di Tarquini.
Il giudice del lavoro Roberto Riverso, frai massimi esperti italiani sul fronte dell’amianto, non ha peli sulla lingua suquesto drammatico tema che coinvolge numerosi pensionati ravennati cui luistesso, in primo grado, aveva riconosciuto: “Com’è possibile che la politicaravennate non comprenda che è suo dovere intervenire per bloccare le richiestedell’Inps a lavoratori che per anni hanno operato in ambienti pieni di amiantoe che ora devono restituire decine di migliaia di euro a causa di sentenze d’appelloemesse da giudici ostaggi dei periti?”.
QUALE IL COMPITO DEI NOSTRI PARLAMENTARI?
“Impedire che questi lavoratori venganooffesi per una terza volta attraverso la coltivazione di una semplice propostadi legge già sperimentata anni fa su iniziativa del deputato Casson. Una normache sani queste incongrue posizioni e in modo permanente. Un modo anche perrestituire pari dignità e diritti a lavoratori che hanno lavorato gomito agomito con altri che quei benefici hanno mantenuto”.
COME SI E’ GIUNTO A TANTO?
“Intanto una premessa. Ritengoincostituzionale la legge del 2003 che ha subordinato il riconoscimento deibenefici a chi ha lavorato in ambienti con oltre cento fibre per litro. Con l’amiantoconta solo la durata dell’esposizione. I benefici previdenziali sono provvidenzecon funzione riparatoria, perché gli imprenditori non applicarono lalegislazione sulle polveri e perchè lo Stato non vigilò. Per questo l’Italia èstata condannata in sede comunitaria”.
POI CI SONO LE DECISIONI CONTRADDITTORIEDEI GIUDICI D’APPELLO...
“Già, giudici ostaggi di periti che a voltedicono tutto e il contrario di tutto. E’ irragionevole per un giudice ritenereche un perito possa valutare quante fibre potevano esserci anni prima in uncerto ambiente di lavoro. E ancora, quale ragionevolezza c’è nelle decisioniche riconoscono il diritto ad alcuni lavoratori e li disconoscono ai lorocompagni?”.
INSOMMA A GIUDICARE È IL PERITO, NON ILGIUDICE...
“La gestione della legge nel 2003 èdiventata un affare per i periti di ogni foggia, ingegneri, chimici, medicilegali, anatomo-patologi, anche carabinieri. La perizia è diventata un arbitrioe l’esito è sempre aleatorio”.
E L’INPS RICHIEDE LE SOMME...
“La normativa italiana già conosce lacategoria dell’indebito pensionistico, non soggetto a restituzione. Non possonoessere restituite le pensioni sulla base di sentenze poi riformate. Per questooccorre, e subito, una norma analoga anche per i benefici per l’amianto”.

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