martedì 28 gennaio 2014

ENI DI GELA - IL REPARTO KILLER UCCIDE ANCORA

Il "Reparto Killer" uccide ancora, muore Salvatore Mili "padre esemplare che ha combattuto con grande dignità"
 

Lun, 27/01/2014 - 14:42

Rosa Battaglia

Si è spento nella
notte dopo una
lunga battaglia
Salvatore Mili, 67
anni, ex dipendente
del reparto
Clorosoda dello
stabilimento Eni
di Gela. L'uomo
era ricoverato da
qualche giorno
nel reparto
Hospice del
Vittorio Emanuele

di Gela. Soltanto
qualche giorno fa,
il figlio Orazio,
 scriveva sulla
sua pagina Facebook:
"L'Ex Impianto
Cloro Soda continua
a fare vittime, ma
dov'è la Giustizia?
Come mai si
da Giustizia alla
carrozzeria delle macchine e non si da Giustizia ai nostri padri che hanno
sofferto per portare a casa un pezzo di pane pagato con la vita stessa?
Continuo a stare vicino a mio papà agonizzante e mi viene voglia di gridare
al mondo intero che dei killer ci hanno tolto la serenità , il mio pensiero va a tutte
le famiglie di ex operai a tutti quei bimbi morti in tenera età e a tutti quei giovani
 che continuano a lottare per la vita . Gela di certo non meriti questo. Sei stato
 un grande papà che ha combattuto con dignità esemplare questa lunga battaglia"
Salvatore Mili aveva denunciato l'esposizione a mani nude a elementi
pericolosissimi durante i turni di lavoro.
Intanto la Procura di Gela ha avanzato la richiesta di incidente probatorio
per indagare sulle dodici morti sospette legate al "Reparto Killer" rompendo
definitivamente il silenzio che, in questi anni, ha accompagnato la vicenda
legata al Clorosoda. È il segnale che lo Stato è presente e che vuole fare
chiarezza una volta per tutte sul nesso di causalità che lega le attività che si
svolgevano all’interno dell’impianto e le tante patologie tumorali che hanno
falcidiato in questi anni gli operai che hanno lavorato lì dentro.
La città tutta, il primo cittadino Angelo Fasulo, chiedono giustizia sulle
 morti avvenute, sostegno per le loro famiglie ed i tanti altri operai che
in questi anni hanno contratto patologie tumorali: è fondamentale che
i responsabili di questa tragedia, una volta individuati, paghino per ciò che
hanno fatto.
Nella giornata della memoria, oggi 27 Gennaio, Gela conta un'altra morte
in quella che sarà la sua personalissima memoria storica e civile per
una battaglia con cui soltanto adesso inizia a fare i conti.



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