Operai,
La nuova AIA dovrebbe essere, secondo il documento del gruppo di lavoro per l’Aia, varata dalla Conferenza dei servizi del 16 ottobre. In questo documento si dice che l’Ilva subito deve fare interventi per le cokerie e parchi minerali e applicare le BAT, anche queste da subito e non nel 2016. Successivamente il Ministero e la commissione hanno preso l’impegno per un documento anche su discariche e acque reflue.
Sui tempi e date. Dopo questo documento, il 9 ottobre la commissione istruttoria deve formalizzare gli interventi e le prescrizioni, integrando leggi regionali in materia di risanamento e recuperando gli obiettivi indicati dal gp; l’11 ottobre questo documento dovrebbe essere definito e il 16 ottobre con la Conferenza dei servizi l’Aia diventerebbe esecutiva.
Ma dalle dichiarazioni di questi giorni, non pensiamo che il 16 si vada davvero a una soluzione che garantisca messa a norma con tutela del lavoro e della salute in fabbrica e sul territorio.
Padron Riva e Ferrante non si impegnano ancora a mettere i fondi necessari per gli interventi. Anzi, Ferrante minimizza il danno ambientale tirando fuori “contro perizie” e chiede la scarcerazione di Riva; lo stesso governo con il Min. Clini appare eccessivamente schierato con Riva e impegnato a ridimensionare l’inchiesta e i poteri della Procura. Nello stesso tempo anche il governo mette fondi assolutamente insufficienti per la bonifica del territorio.
Dall’altro lato esistono forze istituzionali, politiche, economiche e alcune forze ambientaliste che puntano alla chiusura dell’Ilva, cosa che provocherebbe una situazione tipo Bagnoli, dove non si è difeso nè lavoro nè ambiente; anche queste posizioni vanno contrastate in fabbrica e sul territorio.
Lo Slai cobas è per l’unità di classe dei lavoratori contro Riva, governo e Stato dei padroni. Quindi è contro confusioni e divisioni alimentate dall’azienda e dagli aziendalisti e da posizioni che non considerano che solo la lotta, gli scioperi, i blocchi della fabbrica e della città, sono in grado di far pesare i lavoratori in questa contesa che si gioca sulla loro testa e sulla loro pelle.
La messa a norma è indispensabile per assicurare la continuità della fabbrica e del posto di lavoro. E’ con gli operai in fabbrica che questa battaglia si può fare e vincere. Per questo siamo contro fermate di impianti senza garanzia di lavoro, salario e piano concreto, con tempi certi per la bonifica.
Lo Slai cobas non guarda alle sigle sindacali, ma all’unità di classe e di base che permetta ai lavoratori di lottare uniti e vincere questa battaglia.
Lo Slai cobas è contro tutti coloro che con qualsiasi motivazione considerano la lotta degli operai come contrapposta agli interessi della città; operai e masse popolari sono e devono stare sullo stesso fronte!
Lo Slai cobas non è il “sindacato delle tessere”, ma pensiamo che una massiccia adesione ai cobas darebbe forza e peso ai lavoratori e bloccherebbe l’azione dell’azienda, e non solo, che non vuole riconoscerci i diritti sindacali in fabbrica.
SIAMO PERCHE’ LA LOTTA CONTINUI, anche prima del 16 ottobre
SIAMO PER UNO SCIOPERO GENERALE UNITARIO DI LAVORATORI E MASSE POPOLARI in ottobre, per costringere padroni, governo e Stato a fare ciò che va fatto per una fabbrica risanata, con copertura parchi, rifacimento cokeria e altoforni, utilizzo delle migliori tecnologie avanzate, ecc., e per la bonifica del territorio.
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