Schiacciato da locomotore muore giovane operaio all'Ilva
tutte le organizzazioni sindacali hanno indetto
lo sciopero da questa mattina fino alle 7 di domattina
lo slai cobas per il sindacato di classe da giorni propone
lo sciopero generale per difendere la sicurezza sul posto di lavoro e
la salute in fabbrica e in città contro padron riva e lo stato dei padroni
la rete nazionale per la sicurezza sui posti di lavoro ha deciso
un convegno nazionale sull'ilva a taranto il 7 dicembre
TARANTO – Un giovane operaio dell’Ilva, Claudio Marsella di 29 anni, locomotorista, è morto mentre era al lavoro nello stabilimento di Taranto. Il corpo è stato trovato ai piedi di un locomotore nei pressi di uno dei moli interni al recinto dello stabilimento. Sono in corso accertamenti sulle cause della morte, ma probabilmente l'uomo è rimasgto schiacciato dal locomotore. Uno sciopero immediato è stato proclamato dai sindacati all’Ilva di Taranto dopo che si è diffusa la notizia della morte di un giovane operaio locomotorista. Rappresentanti sindacali incontreranno a breve la dirigenza aziendale. L'azienda ha bloccato le attività in segno di lutto
L'OPERAIO SCHIACCIATO DAL LOCOMOTOREL'operaio dell’Ilva morto questa mattina nel reparto Mof (Movimento ferroviario) è rimasto schiacciato durante le operazioni di aggancio della motrice ai vagoni, riportando lesioni al torace e la frattura del femore. A soccorrere il 29enne Claudio Marsella sono stati alcuni colleghi. Le sue condizioni erano già molto gravi all’arrivo dell’ambulanza del 118, che ha trasportato l’operaio in ospedale. Marsella è deceduto poco dopo il ricovero.
Ilva, operaio muore nell’area portuale.
Lavori sospesi, sindacati in agitazioneUn operaio dell'Ilva addetto al movimento ferroviario è morto questa mattina in un incidente avvenuto nell'area portuale di Taranto.
L'infortunio, la cui notizia è stata confermata da fonti sindacali, è avvenuto al 5° sporgente del porto. Secondo le prime informazioni, la vittima, Claudio Marsella, di 29 anni, di Oria (Br), sarebbe rimasta schiacciata durante le operazioni di aggancio di un carro ferroviario, riportando lesioni al torace. A soccorrere l'uomo sono stai alcuni compagni di lavoro, ma le sue condizioni erano già gravi, e Marsella è deceduto all'arrivo in ospedale.
Giovane operaio muore
all'Ilva di Taranto
Sospesa l'attività
L'Ilva sospende le attività del primo turno nello stabilimento
Rilasciata l'Aia per l'Ilva Commenti
Tragedia sul lavoro all'Ilva di Taranto: operaio trovato morto ai piedi di un locomotore
Taranto, 30 ottobre 2012 - Tragedia a Taranto riporta l'Ilva all'attenzione della cronaca. Un giovane operaio dell'Ilva, Claudio Marsella di 29 anni, locomotorista, e' morto mentre era al lavoro nello stabilimento di Taranto. Il corpo e' stato trovato ai piedi di un locomotore nei pressi di uno dei moli interni al recinto dello stabilimento. Sono in corso accertamenti sulle cause della morte.
L'Ilva ha confermato che intorno alle 8,45 in prossimita' del 5 sporgente dell'area portuale, si e' registrato un incidente che ha causato la morte di un operaio in forza al reparto movimento ferroviario.
" E' l'ennesima giovanissima vittima di un sistema produttivo che considera il lavoro un costo e gli operai carne da macello''. Ad affermarlo in una nota e' il segretario nazionale di Rifondazione comunista - Fds, Paolo Ferrero, commentando l'incidente sul lavoro a Taranto.
LA TRAGEDIA
Ilva, muore un operaio di 29 anni
sciopero immediato nello stabilimento
L'episodio nell'area portuale del colosso di Taranto. Il ragazzo è stato immediatamente soccorso dai colleghi, ma è deceduto poco dopo. I sindacati hanno proclamato il blocco delle attività, l'azienda esprime "piena vicinanza alla famiglia della vittima"
Un operaio addetto al movimento ferroviario è morto intorno alle 8,45 in un incidente nell'area portuale dell'Ilva di Taranto. La tragedia è avvenuta al quinto sporgente del porto. La vittima è Claudio Marsella, di 29 anni,originario di Mesagne ma residente a Oria e dipendente diretto dell'Ilva. Il ragazzo sarebbe rimasto schiacciato durante le operazioni di aggancio di un carro ferroviario, riportando lesioni al torace.
A soccorrere l'uomo sono stai alcuni compagni di lavoro, ma le sue condizioni erano già gravi, e Marsella è deceduto all'arrivo in ospedale. Uno sciopero immediato nello stabilimento è stato proclamato dai sindacati dopo che si è diffusa la notizia della morte. La direzione aziendale dell'Ilva ha espresso "piena vicinanza ai parenti della vittima" e ha deciso di sospendere le attività dello stabilimento, relative al primo turno, in segno di cordoglio. Le effettive dinamiche dell'incidente e le cause sono in fase di accertamento.
Non è la prima tragedia sul lavoro nello stabilimento Ilva di Taranto. Nel 2008 ci fu scosso da un'altra morte: quella di Jan Zygmunt Paurovicz, operaio polacco di 54 anni. Per la sua morte sono state rinviate a giudizio otto persone). L'uomo, che era assunto da un'azienda esterna, precipitò da un ponteggio costruito nell'altoforno 4. Mancavano solo pochi minuti alla fine del suo turno, quando un movimento falso lo fece precipitare sul fondo dell' altoforno. Anche in quell'occasione furono i compagni di lavoro a prestare i primi soccorsi, pochi secondi dopo l'incidente. Ma le ferite alla testa non gli diedero scampo.
Taranto, tragedia all'Ilva
Incidente al quinto sporgente
Muore operaio 29enne di Mesagne
Aperta un'inchiesta, sequestrato il locomotore. L'azienda: attività sospese per lutto. I sindacati: sciopero
TARANTO - Incidente mortale all'Ilva, nei pressi del quinto sporgente dell'area portuale. La vittima è un giovane operaio: Claudio Marsella di 29 anni, locomotorista, originario di Mesagne ma residente a Oria.
Il corpo è stato trovato ai piedi di un locomotore nei pressi di uno dei moli interni al recinto dello stabilimento. Sono in corso accertamenti sulle cause della morte.
La dinamica. Marsella è rimasto schiacciato durante le operazioni di aggancio della motrice ai vagoni, riportando lesioni al torace e la frattura del femore. A soccorrere il 29enne Claudio Marsella sono stati alcuni colleghi. Le sue condizioni erano già molto gravi all'arrivo dell'ambulanza del 118, che ha trasportato l'operaio in ospedale. Marsella è deceduto poco dopo il ricovero. L'incidente è avvenuto durante la fase di aggancio della motrice ai vagoni.
L'inchiesta. La Procura di Taranto ha aperto un'inchiesta sulla morte di Marsella. Il locomotore è stato posto sotto sequestro per consentire di ricostruire la dinamica. Era dal dicembre del 2008 che non si verificava un incidente mortale all'Ilva. In quella occasione morì l'operaio polacco Jan Zygmunt Paurovicz, di 54 anni, alle dipendenze di una ditta dell'appalto, che precipito da un ponteggio allestito nell'altoforno 4.
Lavoro sospeso. La direzione aziendale dell'Ilva di Taranto ''nell'esprimere piena vicinanza ai parenti'' dell' operaio morto questa mattina, ''ha deciso di sospendere le attività dello stabilimento, relative al primo turno, in segno di cordoglio''. In una nota la direzione aziendale precisa che l'incidente è avvenuto ''intorno alle 8.45 circa, in prossimità del 5 sporgente''. L'operaio, Claudio Marsella, era in forza al reparto movimento ferroviario. Sulle dinamiche dell'incidente sono in corso accertamenti.
La protesta. Uno sciopero immediato è stato proclamato dai sindacati all'Ilva di Taranto dopo che si è diffusa la notizia della morte di Marsella. Lo sciopero durerà dalle 11 di questa mattina alle 7 di domani. ''Fim, Fiom e Uilm - è detto in una nota congiunta - chiedono a tutti gli enti preposti di fare chiarezza sull' ennesimo infortunio mortale che ha coinvolto un altro giovane lavoratore''. Le organizzazioni sindacali esprimono inoltre ''la propria vicinanza ai famigliari del lavoratore scomparso''.
Ferrero. «Stamattina un lavoratore di 29 anni è morto sul lavoro allo stabilimento Ilva di Taranto. È l'ennesima giovanissima vittima di un sistema produttivo che considera il lavoro un costo e gli operai carne da macello». Lo afferma in una nota Paolo Ferrero, segretario nazionale di Rifondazione comunista-FdS. «Nell'esprimere le condoglianze alla famiglia - prosegue Ferrero - voglio denunciare una volta di più un sistema produttivo che oramai è basato sul ricatto e sulla paura, sistema aggravato pesantemente dalle leggi del governo che danno mano libera completa ai padroni nello sfruttamento dei lavoratori. La famiglia Riva, invece di cercare il modo per mettere in cassaforte i profitti degli anni scorsi, spenda quello che deve per ristrutturare lo stabilimento e renderlo sicuro per i lavoratori e per i cittadini. Anche per questo - conclude - raccogliamo le firme per abolire l'articolo 8 e ripristinare l'articolo 18».
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