10/14/2012 ravenna24ore
I dati
provinciali
14 Ottobre
2012
Calano gli infortuni denunciati in
provincia di Ravenna, ma aumentano quelli mortali, che nel 2011 sono stati 15
contro gli 8 del 2010. Questo è il dato più eclatante tra quelli presentati
oggi, in occasione della Giornata nazionale per le vittime degli incidenti sul
lavoro, celebrata questa mattina con una serie di iniziative pubbliche
promosse dal Comune e dall'Associazione nazionale fra lavoratori mutilati e
invalidi del lavoro.
Dopo il corteo, la deposizione di
una corona al monumento dei Caduti sul lavoro e la celebrazione della messa
nella chiesa di San Giovanni Evangelista, la manifestazione si è conclusa in
municipio dove si è svolta la cerimonia civile.
L’incontro è stato aperto dal
sindaco di Ravenna Fabrizio Matteucci, che dopo avere ringraziato il Prefetto
Bruno Corda per la sensibilità sul tema della sicurezza sul lavoro e
l’Anmil per la reciproca
collaborazione per questa importante giornata, ha dato la parola al presidente
dell’associazione Walter Zannoni.
“Questa – ha esordito - è una
giornata particolare, una giornata dedicata alle vittime del lavoro, ma cosa
intendiamo per vittime del lavoro? E’ vittima del lavoro chi muore sul lavoro,
chi si infortuna sul lavoro ma, al giorno d’oggi è vittima del lavoro chi perde
il lavoro, chi lo cerca e non lo trova chi lo ha lasciato perché finalmente
poteva godersi la meritata pensione e si trova ad non avere ne lavoro e ne
pensione. L’Inail - ha proseguito Zannoni - è impegnato, ad aiutare le aziende
ed i lavoratori affinchè la sicurezza e la prevenzione divengano normalità nei
posti di lavoro. Tutti sappiamo, senza parlare inutilmente di numeri, che gli
infortuni sono diminuiti ma perché? Perché c’è maggior prevenzione, più
sicurezza ma soprattutto perché il lavoro non c’è. A volte mi accade di sentire
invalidi che pur essendosi ammalati a causa del lavoro che svolgevano lo
difendono perché l’alternativa era morire non di lavoro ma di fame. Ebbene dopo
anni di lotta siamo tornati al punto di partenza. La sicurezza e la prevenzione
hanno fatto passi da gigante ma i nuovi tipi di contratto e l’avanzare del
sistema cinese ci hanno portato indietro anni
luce”.
Il direttore della sede provinciale
dell’Inail di Ravenna,
Giovanna Pignataro dopo avere illustrato i dati degli
infortuni a livello locale ha fatto il punto sulle nuove competenze e
sull’impegno dell’Istituto.
“In un territorio provinciale come
quello di Ravenna, per le sue peculiarità già molto provato dagli infortuni sul
lavoro, - ha sottolineato - oggi vorrei celebrare questa ricorrenza con
spirito rinnovato.
Mi unisco dunque al degno omaggio
nei confronti delle vittime degli incidenti sul lavoro, ma sono
contemporaneamente interprete, quale Direttore dell’Inail della provincia di
Ravenna, di una concreta trasformazione istituzionale che si sta realizzando
anche grazie ad una vivace collaborazione con le istituzioni del
territorio.
Il 2010 ha infatti segnato un momento di
svolta cruciale nella storia dell’Inail, impegnato nel consolidamento di un
processo di trasformazione che lo ha reso protagonista di importanza strategica
per l’intero sistema del Welfare italiano : è nato il Polo salute e Sicurezza
sul lavoro
Ciò ha portato alla creazione di un
Ente che ha le potenzialità e le risorse per realizzare in modo concreto e al
massimo grado, quel ciclo di tutela integrata e globale del lavoratore i cui
annunci sono già rintracciabili all’interno della Carta Costituzionale. Facendo
convergere nell’INAIL le funzioni di assicurazione e tutela dei lavoratori
marittimi proprie dell’ex IPSEMA e le materie scientifiche in materia di
prevenzione e sicurezza del lavoro, proprie dell’ex ISPESL, il legislatore ha
dato vita a un soggetto unico in grado di correlare in modo sinergico e
complementare le politiche volte alla riduzione degli incidenti sul lavoro e
attinenti gli ambiti interessati da questo fenomeno: assicurazione, prevenzione
e, per quanto riguarda gli infortunati, cura, indennizzo, riabilitazione,
reinserimento lavorativo e ricerca”.
“La diffusione della cultura della
sicurezza – ha detto - si accompagna a concrete azioni di aiuti alle aziende che
intendono investire per migliorare la sicurezza negli ambienti lavorativi e
degli impianti.
A tal fine l’INAIL ha avviato un
sistema di incentivi che tra il 2011 e il 2014 erogherà circa 850 milioni di
euro alle aziende che investiranno in sicurezza.
Quest’anno, nella nostra regione,
saranno assegnati circa 15 milioni di euro e nella provincia di Ravenna 27
aziende si sono aggiudicate la possibilità di avere un consistente contributo
per la realizzazione di progetti finalizzati al miglioramento delle condizioni
di salute e sicurezza sul lavoro.
Degli incentivi stanziati per il
2012 (circa 80 milioni), il 35% sarà destinato alla ricostruzione dei capannoni
e alla messa in sicurezza degli impianti industriali delle zone terremotate
dell’Emilia, della Lombardia e del Veneto”.
La cerimonia è stata conclusa dal
sindaco Matteucci.
“Quella di oggi - ha detto - è una
giornata che dedichiamo al ricordo dei nostri caduti facendo sentire alle loro
famiglie tutta la vicinanza della nostra
solidarietà.
E’ un momento che viviamo anche
come occasione per fare il punto della riflessione su quello che è stato fatto
e che è ancora da fare.
Parto dai dati. I numeri relativi
al 2011 forniti dal rapporto Inail presentato a luglio, confermano che anche
per il 2011 diminuisce il numero dei morti sul lavoro nel nostro Paese.
Naturalmente noi pensiamo che anche uno solo è di
troppo.
In Italia le vittime degli
incidenti mortali sono state 920 (meno 5,4 per cento rispetto al 2010).
Diminuiscono anche gli infortuni denunciati: circa 725.000, con una riduzione
del 6,6 per cento rispetto all’anno precedente.
Sono in aumento invece le malattie
professionali: più di 46.000 con aumento di quasi il 10 per cento rispetto al
2010 e del 60 per cento rispetto all’inizio dell’ultimo quinquennio. Sottolineo,
a questo proposito, il lavoro che l’Amministrazione comunale ha avviato con il
convegno del 2010 sul tema dell’amianto.
Sempre leggendo i dati del rapporto
dell’Inail nazionale emerge che su 21.201 aziende controllate ben 18.145 sono
risultate irregolari ( 85,59 per cento).
Anche la provincia di Ravenna
rispecchia in parte questo andamento nazionale: 627 infortuni in meno
denunciati nel 2011 rispetto al 2010. Più casi di malattie professionali: 1.064
nel 2011 contro gli 802 casi del 2010.
C’è però un dato molto importante
purtroppo che è in controtendenza: in provincia di Ravenna gli infortuni mortali
aumentano e passano da 8 (nel 2010) a 15, nel 2011. Un dato quest’ultimo molto
preoccupante, che merita un’analisi approfondita. Anche per questo oggi più che
mai dobbiamo andare avanti nel nostro impegno: perché fintanto che ci sarà
anche un solo morto sul lavoro, non potremo dirci appagati di quello che abbiamo
fatto”. Affrontando il tema delle regole, con riferimento al protocollo di
intesa per la pianificazione degli interventi sulla sicurezza del lavoro nel
porto di Ravenna aggiornato qualche giorno fa, Matteucci ha sottolineato come
sia davvero ammirevole e “motivo di grandissimo orgoglio che in un momento di
grande difficoltà dell’economia in generale e del porto in particolare, a
Ravenna ci si ritrovi anche questa volta tutti insieme per fare un ulteriore
salto di qualità in difesa della sicurezza sul
lavoro.
Trovo invece sconcertante – ha
proseguito - che se Ravenna si dà da fare per redigere regolamenti e protocolli
che rendano più sicuro il porto, in tutti gli altri scali non si riscontra
un’analoga volontà. E questo a scapito anche di una seria e onesta
concorrenza.
Rinnovo l’appello lanciato in
occasione dell’aggiornamento del protocollo dal Vicesindaco Mingozzi: le
istituzioni e i nostri parlamentari devono reagire con iniziative adeguate alla
gravità di questa situazione. E’ necessario promuovere subito un incontro con
il Ministro del Lavoro e con i presidenti delle commissioni di Senato e Camera,
perché venga avviato un percorso che possa portare il nostro protocollo a
diventare legge dello Stato da applicare in tutti gli
scali.
Il Cipe che in questi giorni ci sta
tenendo sulle spine rinviando di settimana in settimana la decisione di
erogarci e quei 60 milioni di euro che sono vitali per rilanciare il nostro
scalo, prima di concedere contributi alla portualità, deve essere informato di
questa enorme disparità che esiste tra i vari scali nell’applicare norme
aggiornate a tutela dei diritti dei lavoratori.
Mettere al centro la tutela di
questi diritti deve diventare un elemento premiante in sede di erogazione dei
contributi statali. Noi faremo la nostra parte perché questo
avvenga.
L’impegno deve essere continuo e
corale, della comunità nazionale e di quella locale. Il filo conduttore di
questo impegno – ha concluso il Sindaco - deve essere le buone leggi da
aggiornare in relazione al lavoro che evolve le sue forme. Una buona attività di
controllo. La formazione continua degli imprenditori e dei lavoratori. Cultura
della sicurezza diffusa”.
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