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Il festival di
Piacenza
Sicurezza lavoro a caccia di certezze
Una Procura nazionale per la sicurezza del lavoro e
una banca dati sanitaria centralizzata per lo screening induttivo delle malattie
professionali. Raffaele Guariniello, tra gli ospiti della seconda giornata del
Festival del diritto, rilancia l’idea di un’unica regia per perseguire reati a
bassa sensibilità sociale (almeno prima delle inchieste Eternit e Thyssenkrupp)
ma ad alto impatto sulla salute, e aggiunge l’ipotesi di una rete di raccolta
dati sulle cause dei decessi.
A convincere il magistrato torinese ad adottare il modello
“centralizzato” delle investigazioni sono vari motivi: “Ci sono aree del Paese,
per esempio la Calabria – ha detto Guariniello – dove gli infortuni sul lavoro
non sono perseguiti (un ufficio ne ha trattati 21 in 10 anni). Il motivo? I medici non
segnalano i fatti per paura di ritorsioni , così la gestione della persona
infortunata passa all’uomo d’onore. È così che si rispetta la dignità umana del
cittadino?”. E la storia Thyssen – gli operai morti nel tragico incendio del
2007, ndr - dimostra che è possibile fare indagini molto complesse in
tre soli mesi, dando giustizia alle vittime senza temere la prescrizione. Ma a
Torino è stato possibile – ha detto il magistrato – solo perché lavoriamo in
pool specializzati. In quante delle 120 procure del Pese è possibile coltivare
risorse professionali per perseguire reati così complessi?” C’è poi anche il
tema delle sedi periferiche delle grandi aziende: “Possibile che, di fronte ai
medesimi standard di violazione di norme, due o più procure arrivino a risultati
spesso antitetici?”
Guariniello chiederà al Governo anche di sperimentare il
sistema-Torino dei data base sanitari: “In 15 anni abbiamo analizzato 26.690
referti per patologie “sintomatiche”: ricostruendo la carriera di questi
lavoratori abbiamo innescato 16.639 inchieste. Senza la banca dati quelle
persone sarebbero morte e dimenticate senza lasciare traccia”.
Il sole 24 ore
29 settembre 2012
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