Ora il processo alla Marlane Marzotto di Praia a Mare, incontestabile creatura dello SLAI Cobas, ha finalmente imboccato la strada giusta; si è giunti alla fase dibattimentale, le cui udienze per le prove testimoniali sono state calendarizzate quindicinalmente fino al termine dell’anno in corso. Sarà un vero e proprio “tour de force”, forse quale tardivo riconoscimento al nostro impegno spalmato su quindici anni di sforzi comuni. Ora il processo va. Dopo la testimonianza fiume resa da un nostro ex iscritto – poi approdato ad altro sindacato – quale portatore di patologia, è la volta del coordinatore provinciale quale iniziatore con altri delle infinite lotte in uno con la struttura nazionale da sempre coi lavoratori coi fatti e non con le parole. La soddisfazione per noi è veramente grande, ma ci è difficile capire cosa ci facciano quelli della CGIL in questo processo essendo stati localmente i nostri più accesi antagonisti e così WWF e Legambiente, presenze fantasma queste nel panorama delle lotte che hanno contrapposto con successo lo SLAI allo strapotere della multinazionale del tessile. Per ora il management vicentino si è reso contumace, ma stiano pur certi che prima o poi saranno chiamati alla sbarra a rendere conto del loro operato. Ed intanto non accenna ad esaurirsi lo stillicidio di morti, in ordine di tempo l’ultimo è di tre giorni fa, aveva 71 anni ed era un ex tecnico della tintoria Marlane.
Comunicato SLAI COBAS Cosenza
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