domenica 22 luglio 2012

A proposito dell'emerito prof. Giorgio Diana: comunicato dell'Assemblea 29 giugno



Viaggio a vuoto, ieri, per il prof. Diana. Sceso a Bologna è immediatamente risalito senza l'incarico di consulente per la procura sull'incidente ferroviario di Bologna, dopo aver dichiarato, ovviamente, che lui non è schierato da alcuna parte. Ma i fatti hanno la testa dura e parlano chiaro:
a Crevalcore pur di salvare le ferrovie (Moretti & company) ha fatto di tutto, fino ad accanirsi, per addossare la responsabilità di quel disastro ai macchinisti deceduti nell'incidente.
A Viareggio fa parte del pool di avvocati e consulenti che sono schierati (e ben retribuiti) dalla parte di Moretti & company. Alla faccia dell'imparzialità! Conflitto d'interessi? Non solo, anche coincidenza d'interessi! Oramai si "gioca" a carte scoperte ed anche il tempo ha la testa dura ...
Senza dover MAI dimenticare che la denuncia, la solidarietà, l'unità e la lotta possono fare la differenza per il fatto di essere schierati da una parte, quella giusta: *per la sicurezza, la verità, la giustizia*!


Diana, contestato perché è perito di parte nell'inchiesta sulla strage di
Viareggio: "Io sono sereno. E qui è andata bene, poteva essere una tragedia di LUIGI SPEZIA  (Gianluca Perticoni/Eikon studio) "Poteva essere una tragedia. È andata bene, anzi di più". Il professor Giorgio Diana, il superesperto di ferrovie del Politecnico di Milano, non sarà (almeno per ora) il consulente del pm nell'inchiesta sul deragliamento di Lavino, ma nei corridoi della Procura offre la sua analisi ai cronisti su quello che è successo sabato mattina sulla linea Bologna- Milano. "Il treno avrebbe potuto ribaltarsi e magari andare a sbattere contro dei piloni, poteva essere un disastro", considera. Diana è venuto ieri a Bologna, chiamato dal pm Francesco Caleca per assegnargli il compito di perito dell'accusa, in un "accertamento irripetibile" sullo sviamento. Ma è stato licenziato con un nulla di fatto. L'avvocato Andrea Fornasari, difensore dei tre operai indagati, proprio ieri mattina ha presentato infatti al pm una richiesta diversa: non fare più una "prova" sottoposta al pm, ma un "incidente probatorio" guidato da un giudice. "Così mi sento più sereno come penso anche i periti ", dice l'avvocato Fornasari.

Il leader dei macchinisti Ezio Gallori e il comitato dei parenti delle vittime della strage ferroviaria di Viareggio avevano rivolto al pm Caleca un appello affinché non incaricasse Diana, già consulente per Fs nell'inchiesta della Procura di Lucca sul disastro di Viareggio. Diana però si dice tranquillo: "Io ho la coscienza pulita e comunque l'avevo detto subito al pm che ero consulente di Fs per Viareggio. Ho la coscienza a postissimo in tutto ciò che ho fatto. Sono professore emerito al Politecnico, mi chiamano in giro per il mondo, sono progettista del ponte sullo Stretto, di sicuro non mi vado a compromettere per una perizia ", risponde ai cronisti che gli chiedono della presunta incompatibilità.

"In Italia, trovare un vero esperto di treni che non abbia mai avuto a che fare con le ferrovie è un nonsense. A meno che non si vada a cercare qualche brocco". Diana rivendica la sua equidistanza scientifica: "Mi so togliere la giacca e mettermela al momento giusto, fa parte del mio lavoro. Alle ferrovie, quando mi hanno chiamato per Viareggio, ho detto chiaro e tondo che accettavo solo allo scopo di scoprire la verità. Io non sono di parte, cerco la verità".
(20 luglio 2012)

Nessun commento: