martedì 31 luglio 2012

Scoppio in azienda, pericolo ambientale a Lumezzane Sant'Apollonio



L'INCIDENTE. Un incendio ha distrutto una fabbrica a Lumezzane Sant'Apollonio. Rischi da valutare per il fiume Gobbia, dove sarebbero finite sostanze tossiche. Alla Pbb i vigili del fuoco hanno lavorato tutta la notte per mettere in sicurezza i capannoni. Il rogo sarebbe stato scatenato da un corto circuito
30/07/2012
Lumezzane Sant'Apollonio. Paura l'altra notte a Lumezzane Sant'Apollonio per uno scoppio in una fabbrica e per il conseguente incendio. Tra i rischi, quello ambientale dato che sostanze tossiche sono finite nel fiume Gobbia che scorre a pochi metri dall'azienda galvanica Pbb. La fabbrica, che dà lavoro a 14 persone e che è disposta su tre livelli di lavorazione è stata distrutta dall'incendio divampato alle tre. Chiusa la Pbb Pasotti Battista «Barber» al civico 47 di via Santa Margherita nella frazione Sant'Apollonio.
L'ALLARME ai vigili del fuoco è stato dato dai vicini di casa svegliati nel cuore della notte dall'odore acre di fumo che usciva dai locali della ditta e dal boato provocato dai vetri dell'azienda andati in frantumi. Sono subito intervenuti i mezzi del distaccamento locale e di Gardone Valtrompia con due cisterne da Brescia. Molta gente è scesa in strada richiamata dalle sirene.
La causa sarebbe un corto circuito. Interessato un macchinario al primo piano. Per individuare le cause sono intervenuti i carabinieri di Lumezzane e di Gardone che hanno dichiarato inagibile e posto sotto sequestro l'intero stabile. Al primo piano macchinari per la pressofusione e cromatura di maniglie e rubinetti. Al primo piano, invece, abita una coppia di anziani, Romana Bugatti di 70 anni e Redento Pasotti di 78, genitori di uno dei datori di lavoro, che sono stati trasportati al Città di Brescia per precauzione dalla Croce bianca di Lumezzane e dall'autolettiga di Villa Carcina per aver respirato i fumi. La donna è stata dimessa  ieri mattina, mentre l'uomo è stato trattenuto in osservazione per problemi cardiologici.
ALL'ULTIMO piano, infine, si trovano gli uffici dell'azienda: i vigili del fuoco e i carabinieri non hanno autorizzato l'accesso per motivi di sicurezza. C'è il pericolo di crolli. Le cause che hanno provocato l'incendio sono ancora da valutare, ma è probabile che si sia trattato di un corto circuito generato da un macchinario e poi esteso ai liquidi presenti nelle vasche della galvanica che avrebbe potenziato l'effetto riducendo in macerie parte dell'edificio. Ieri all'alba sono giunti i tecnici dell'Arpa di Brescia e del Nucleo Radioattivo di Milano per prelevare alcuni campioni dei liquidi e verificare la condizione ambientale comprese le acque del Gobbia. I risultati delle analisi si conosceranno probabilmente entro oggi pomeriggio. Scongiurato il rischio di inquinamento atmosferico. È quindi passata la paura tra gli abitanti di Sant'Apollonio, resta il problema ambientale che potrebbe interessare anche il Mella. Ieri mattina forte ancora l'odore di fumo dopo una notte di lavoro per i vigili del fuoco che hanno impiegato oltre sei ore per spegnere le fiamme e mettere la zona in sicurezza. L'incendio ha distrutto macchinari e muletti senza risparmiare nulla. Ci vorranno giorni per quantificare i danni, molto ingenti. L'azienda aveva chiuso i battenti venerdì per le ferie estive e avrebbe riaperto il 3 settembre. Quanto custodito in magazzino è andato perduto. Non si sa quando si riprenderà l'attività.

Fabio Zizzo


http://www.bresciaoggi.it/ 

Nessun commento: