di Marco
Bazzoni
"Buongiorno a tutti, sono Marco
Bazzoni, ho 38 anni, sono un operaio metalmeccanico. Sono anche rappresentante
della sicurezza dal 2003 e mi occupo di questa tematica, del tema della
sicurezza sul lavoro da tanto tempo.
Oggi è stato presentato il rapporto
annuale Inail sugli infortuni e le morti sul lavoro. l’Inail ha detto che nel
2011 ci sono stati 920 infortuni mortali in calo rispetto al 2010, quando ce ne
erano stati 970. Questi secondo me sono dati fortemente sottostimati, prima cosa
perché l’Inail tiene conto solo degli infortuni accaduti ai suoi assicurati e
tra i suoi assicurati non ci sono né le forze di Polizia, né Carabinieri, né gli
sportivi, tante categorie che non sono assicurate con
l’Inail.
Poi, in tutti questi dati incide la
crisi economica che c’è stata. Perché l’Inail non lo dice, ma ci sono tante
aziende che hanno chiuso, tanti lavoratori in cassa integrazione, tanti
lavoratori in mobilità, quindi non sono questi dati “oro colato” come voglio far
credere. Ai dati dell’Inail sulle morti sul lavoro e ai dati dell’Inail sugli
infortuni sul lavoro mancano all’appello gli infortuni che accadono nel sommerso
che si stima siano almeno 200 mila ogni anno. Addirittura ho visto che l’Inail
ha fatto una stima provvisoria che dice che sono circa 164 mila per l’anno 2011,
quindi anche questa stima è al ribasso.Va detto anche che l’Inail ha un avanzo
di bilancio annuale di circa 2 miliardi di Euro ogni anno e questi soldi non è
che vengano utilizzati per aumentare le rendite agli invalidi sul lavoro o per
aumentare le rendite ai familiari delle vittime sul lavoro, ma vengono
utilizzati dallo Stato per ripianare i debiti. Sono depositati presso un conto
infruttifero del Ministero del Tesoro e lo Stato lo utilizza per ripianare i
debiti. È una cosa scandalosa perché quei soldi non sono dello Stato,
appartengono alle aziende e ai lavoratori.
Non c’è la coscienza di tutto il
problema della salute sui rischi sul lavoro anche perché non c’è sensibilità né
da parte dei mezzi di informazione, né da parte delle istituzioni, né da parte
del mondo politico, questo va detto. Perché? Tanto per quanto riguarda i mezzi
di informazione ne parlano solo quando ci sono gravi infortuni o morti sul
lavoro, quando va bene perché a volte non dicono neanche quelli, altrimenti
nulla, una notizia nelle brevi e basta, quando dovrebbero fare inchieste, lo
spazio sui quotidiani, sui Tg ne hanno quanto vogliono, però si preferisce
parlare di altro.
Per quanto riguarda il mondo
politico lasciamo perdere. Loro sono buoni solo a fare le cosiddette lacrime di
coccodrillo quando c’è un morto sul lavoro dicendo che bisogna aumentare i
controlli, dicendo che manca la cultura della sicurezza sul lavoro e poi dopo
restano solo parole, i fatti zero! Perché manca la cultura della sicurezza sul
lavoro, questa frase la sento da anni, però ci fosse stato un governo né di
destra, né di centro e né di sinistra che abbia fatto qualcosa. Manca la cultura
della sicurezza, per insegnare la cultura della sicurezza bisognerebbe partire
dalle scuole, però non c’è stato un governo che abbia detto: "insegniamo la
sicurezza sul lavoro a partire dalle scuole elementari". In Francia lo fanno, in
Italia non ci riusciamo, non so perché non ci
riusciamo.
Basta scuse e lacrime di coccodrillo
Ho sentito sia le dichiarazioni
odierne, sia quelle passate del Presidente della Repubblica. Dice che ci
vogliono più controlli, più sanzioni, però il Presidente della Repubblica 3 anni
fa l’ha firmato il Decreto Legislativo 106/09 che ha dimezzato le sanzioni ai
datori di lavoro, ai dirigenti, ai preposti. Ha introdotto la salva-manager che
deresponsabilizza i datori di lavoro, quella che l’ex Ministro del Lavoro
Sacconi diceva di avere cancellato, invece è uscita dalla porta è rientrata
dalla finestra. Queste dichiarazioni mi sembrano frasi di circostanza e poi dopo
non cam bierà nulla, in Italia ci sono
un mucchio di infortuni, molte morti sul lavoro, molte anche di malattie
professionali che nessuno lo dice mai ma c’è anche un sacco di lavoratori che
muoiono perché si ammalano sul lavoro o per l’amianto o per altre cose e nessuno
dice nulla anche di questo.Per quanto riguarda il livello europeo noi siamo il
paese con il più alto numero di incidenti sul lavoro, che va detto come
statistiche sono sottostimate. Sono molte di più di quello che dice l’Inail. C’è
l’osservatorio indipendente di Bologna che per il 2011 ha stimato 1170 morti sul lavoro,
l’Inail sono 920 c’è qualcosa che non va qui! 1170 è la stima minima perché
chiaramente sono di più, anche l’osservatorio non può arrivare dove ci sono
stati dei lavoratori che sono morti in nero, che non si sanno neanche noi che
fine hanno fatto, quindi… però è la stima… 1170 non sono pochi. L’Italia ha una
procedura di infrazione aperta dal 29 settembre 2011, questo grazie a una
denuncia che ho fatto io nel 2009. Abbiamo una procedura di infrazione su 6
punti. Il primo punto è il principale, la deresponsabilizzazione dei datori di
lavoro in caso di delega e subdelega, la proroga di 90 giorni del documento di
valutazione dei rischi per le nuove imprese, la proroga per la valutazione di
rischi da stress da lavoro, la proroga dell’adeguamento antincendio per le
strutture ricettivo – turistico – alberghiere, fino a 25 posti letto e la
proroga anche per quanto riguarda l’applicazione del Testo Unico per la
Sicurezza per le cooperative e per i volontari della protezione civile, questi
sono punti principali.
L’Italia aveva due mesi di tempo per
rispondere alla Commissione europea, fino al 30 novembre, ha risposto l’8
dicembre. Ad oggi la Commissione europea ha finito di esaminare il materiane che
gli ha inviato l’Italia, però ancora non si sa cosa farà. Molto probabilmente
emetterà un parere motivato, che significa? Significa che l’Italia si dovrà
adeguare alle disposizioni di questa lettera che è messa in mora, pena delle
sanzioni salatissime, sanzioni che vanno da 200 mila a 700 mila Euro il giorno.
È probabile che ci si arrivi perché non mi sembra che il nuovo Ministro del
lavoro Fornero abbia tanta sensibilità per quanto riguarda la salute e la
sicurezza sul lavoro, forse a parole, perché a parole l’ho sentita diverse volte
dire che la salute della sicurezza sul lavoro è centrale per il governo Monti,
poi abbiamo visto che nei fatti hanno fatto poco o nulla, anzi per quanto
riguarda i diritti dei lavoratori abbiamo visto cosa hanno fatto, la riforma del
lavoro ne è un esempio. Da quando c’è il Prof. Monti alla guida del Governo, non
so come mai sembra che la Commissione europea abbia tirato il freno a mano, non
va, questa procedura di infrazione va a rilento, stranamente quando c’era
Berlusconi andava a mille all'ora. Se scrivo io alla Commissione europea dicono
è sempre Bazzoni che scrive, ci rompe le scatole, se magari scrive qualcun altro
mi fanno un favore estremamente e li ringrazio!".
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