mercoledì 25 luglio 2012

RESOCONTO DI UN INCONTRO SULLA SICUREZZA SUL LAVORO


Nel caldo pomeriggio di sabato 7 luglio ci siamo dati appuntamento, in quel di Pisa, per conoscerci di persona, dopo lunghi contatti virtuali, e per parlare di sicurezza sul lavoro.

  Siamo persone che, a vario titolo (sindacalisti, RLS, ispettori ASL, tecnici della sicurezza) e in vari modi, stiamo portando avanti una battaglia per migliorare le forme di tutela dei lavoratori relativamente alla salvaguardia della salute e sicurezza sui luoghi di lavoro.

  Abbiamo deciso di incontrarci per raccontarci le nostre esperienze, fare il punto della situazione, verificare la possibilità  di "fare di più e meglio".

  BREVE RESOCONTO DELL' INCONTRO DEL 07/07/12

  Non è facile nell'afa di luglio riunirsi e organizzare iniziative, ma non esiste momento storico, da 30 anni ad oggi, in cui sia stato tanto necessario un confronto e una iniziativa comune.

  Parliamo di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, di tempi e modi di produrre, di un capitalismo italiano che tra delocalizzazioni e lavoro nero continua a violare elementari norme di sicurezza a discapito della salute di chi lavora.

  Dopo vari scambi tramite posta elettronica e la condivisione e la diffusione di notizie e informazioni tramite varie newsletters, abbiamo deciso di darci appuntamento per conoscerci di persona e per gettare le basi del lavoro dei prossimi mesi.

  E' di questi giorni la udienza in Tribunale per la riassunzione di Riccardo Antonini, di questi giorni la notizia che gran parte delle malattie professionali non saranno riconosciute perchè i tagli della "spending review", voluta dal governo dei "tecnici", si riverseranno negativamente sul servizio pubblico.

  La stessa "spending review", riducendo le spese per le ASL e quindi anche per gli ispettori alla sicurezza (che già oggi sono in numero insufficiente alle reali necessità ), diminuirà ulteriormente la possibilità di controllo sui tanti datori di lavoro che eludono le normative sulla sicurezza.

  Ma la sicurezza è l'ultimo dei pensieri di gran parte del sindacato, come se parlare di riduzione dell'orario di lavoro, di eliminazione dei processi lavorativi pericolosi non fosse parte integrante di quella difesa di diritti, salario e condizioni di vita dignitose, che gran parte del sindacato pare abbia dimenticato.

  Il lavoro che ci accingiamo a costruire correrà su alcuni binari lungo i quali ci auguriamo di incontrare tanti lavoratrici e lavoratori, senza preclusione alcuna di sigla, attenti solo a ricomporre pragmaticamente la classe attorno a contenuti, a proposte e pratiche intransigenti in difesa della salute e della sicurezza dei lavoratori e dei cittadini.

  Vogliamo partire con un'opera informativa, perchè in gran parte dei posti di lavoro non si conoscono neppure i diritti più elementari in materia di salute e sicurezza. Vogliamo rompere il muro dell'omertà e dell'ignoranza per riappropriarci delle conoscenze.

  Crediamo poi che sia necessario ridiscutere il ruolo dei Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza, che oggi spesso è subordinato o di supporto alla politica (o spesso alla NON politica) sulla sicurezza del datore di lavoro e dei suoi collaboratori.

  Il ruolo degli RLS deve essere al contrario quello di tutela dei lavoratori, definito in maniera chiara dal Testo Unico sulla sicurezza, non certo come obblighi legislativo per gli RLS stessi, ma come loro obbligo morale nei confronti dei lavoratori che rappresentano.

  Nello stesso modo gli RLS non devono essere subordinati alle RSU, tanto da prestarsi a una "monetizzazione del rischio", come è successo spesso nel passato e come succede ancora oggi.

  L'attacco sempre più forte ai diritti dei lavoratori sta mostrando come sempre di più la tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori vada di pari passo con le altre rivendicazioni: il mantenersi in salute significa anche difendere il proprio posto di lavoro e l'accettazione di condizioni rischiose non porta alla lunga al mantenimento del salario o a miglioramenti economiche, tutt'altro essa dà il via libera allo sfruttamento!

  Per questo noi pensiamo che le battaglie da intraprendere in materia di salute e sicurezza non siano di retroguardia, bisogna piuttosto pensare alla salute e alla sicurezza come rivendicazioni comuni al mondo del lavoro e strumento di unità  dei lavoratori.

  Anche perchè la stessa logica padronale che limita i diritti della salute e della sicurezza è la stessa che vuole limitare se non eliminate del tutto i diritti al lavoro, alla partecipazione democratica, alla possibilità  di manifestare.

  Ed è per questo che vogliamo ricostruire la dignità di lavoratrici e lavoratori, svenduta spesso dai sindacati, a partire dalla riappropriazione del diritto alla tutela del proprio corpo, della conoscenza dei processi lavorativi pericolosi e nocivi, delle loro alternative, dividere questo patrimonio di conoscenze tra tutti i lavoratori e da qui ricominciare a costruire un'orizzontalità , anche all' interno dei sindacati.

  I partecipanti: Davide Banti, Antonella De Pasquale, Fabio Gambone, Federico Giusti, Marco Spezia, Lucia Taddei

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