giovedì 12 luglio 2012

Capannone sotto il sole operaio muore a 39 anni


La tragedia in un'azienda di carpenteria metallica a Voltri. Colpito da un malore, l'uomo si è accasciato a terra ferendosi al volto Il caldo, in una giornata particolarmente afosa ed umida, dentro un capannone industriale esposto al sole, privo di impianti di condizionamento dell'aria. Questa concatenazione di cause, aggiunta ai ritmi pesanti di lavoro, probabilmente è stata determinante a scatenare il malore di Gabriele Traverso. Anche se c'è da dire che l'operaio, di appena 39 anni, fumava ed era leggermente sovrappeso. Tuttavia, i famigliari sostengono che l'uomo in passato non aveva mai accusato alcuna patologia cardiaca o respiratoria che potesse far pensare al peggio.

Ieri, poco dopo l'una, Traverso era davanti alla sua macchina da pressa della ditta Atena, piccola azienda di carpenteria metallica di Voltri.
Improvvisamente, i colleghi lo hanno visto accasciarsi e cadendo si è anche procurato una ferita al volto che probabilmente ha contribuito a stordirlo ancora di più. Gli altri operai hanno tentato di fargli riprendere i sensi, senza esito. Così come vane sono risultate le pratiche rianimatorie da parte del medico e dell'infermiere del "118", spediti in via delle Fabbriche 35 dalla centrale operativa del soccorso. Un decesso che ricorda il caso del calciatore Piermario Morosini, il centrocampista del Livorno che si è accasciato sul capo del Pescara durante la partita del campionato di serie B.

Ieri, a Voltri, nel capannone situato lungo la strada che fiancheggia il torrente Cerusa e risale l'omonima valle, dove peraltro è insediata una miriade di piccole aziende artigiane, sono giunti anche gli agenti delle Volanti,

la Polizia Scientifica, il medico legale della Asl Tre ed i medici dell'Unità Operativa Sicurezza e Ambienti di Lavoro. Tutti avrebbero avvertito l'elevata temperatura all'interno del locale, anche se nessuno di loro si sbilancia nel ritenere che la morte sia direttamente imputabile al caldo. Almeno fino a quando non saranno effettuati gli accertamenti autoptici. Comunque, si ipotizza l'infarto improvviso e fulminante.

Tanto è vero che il pm di turno, Giuseppe Longo, oltre a disporre il sequestro del macchinario (una pressa adibita al taglio di metallo) che in quel momento era utilizzato dal povero operaio, ha anche ordinato il trasferimento della salma all'Istituto di Medicina Legale per potere effettuare gli esami necroscopici, che forse saranno affidati allo stesso medico legale, Marco Canepa, intervenuto per la constatazione del decesso.

Gabriele Traverso, celibe, viveva ancora con i genitori, nella casa di via Antonio Negro 23 interno 4, a Sestri Ponente. Tifoso della Sampdoria, la famiglia racconta del suo attaccamento al lavoro: la ditta Atena, con circa sei dipendenti, coi tempi che corrono e per contrastare la crisi galoppante, sarebbe spesso costretta a rimanere aperta dal lunedì al sabato compreso.
(10 luglio 2012)

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