Nella notte tra l'8 e il 9 aprile, Una pensilina in ferro e cemento lunga una trentina di metri e larga una decina presso una palazzina di laboratori di vetreria e falegnameria, è crollata all’interno dello stabilimento Ilva di Taranto per ancora da accertare.
In quell'ora notturna la struttura era vuota, ma abitualmente vi lavorano oltre 350 operai del turno di mattina.
I lavoratori avevano segnalato lo stato precario di quella pensilina già dopo il tornado del 28 novembre scorso che ha devastato parte dello stabilimento, uccidendo un lavoratore delle gru del porto.
Oggi gli operai che lavorano nella palazzina, che dista qualche centinaio di metri dalla direzione generale, sono stati rimandati a casa dall’azienda
Già la settimana scorsa, dopo altri due incidenti, di cui uno con un ferito piuttosto grave, avevamo denunciato come la situazione in Ilva sta diventando insostenibile.
Oggi ancora di più è evidente che solo la massima vigilanza e mobilitazione immediata dei lavoratori si possono evitare nuovi morti.
Ripetiamo:
Bisogna denunciare e fermarsi ad ogni inadempienza e pericolo.
Bisogna organizzare il sindacato, i delegati, degli rls veri e non le persone inutili attuali.
Gli accordi inadeguati e pericolosi firmati dai confederarli devono essere disdetti.
Dobbiamo imporre una postazione ispettiva interna, che come slai cobas chiediamo da 10 anni.
SlaiCOBAS Ilva
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