domenica 14 aprile 2013
Risate sulla bonifica di Bagnoli
Repubblica Napoli
Risate sulla bonifica di Bagnoli:
"E' un classico come il presepe napoletano"
Intercettazioni shock nell'inchiesta che ha portato al sequestro dell'intera area per gli interventi mancati. Il dialogo tra l'ex dirigente del ministero dell'Ambiente, Mascazzini e il subcommissario regionale alle bonifiche, Cesarano
di DARIO DEL PORTO
Le aree ex Italsider ed ex Eternit, ritenute contaminate o non bonificate, dovevano essere "sottratte urgentemente" alla disponibilità di Bagnolifutura anche per tutelare possibili acquirenti dei suoli, che avrebbero potuto in buona fede avviare opere edilizie nella zona. Con questo obiettivo, il 12 dicembre scorso, la Procura ha trasmesso la richiesta di sequestro preventivo accolta giovedì dall'ufficio gip in composizione collegiale. Un passo ritenuto non più rinviabile dagli inquirenti a seguito della recente decisione di attribuire a Bagnolifutura il compito di redigere un nuovo progetto di bonifica, il sesto dal 2003.
Molte pagine dell'inchiesta vengono dedicate a quello che gli investigatori definiscono come un "corto circuito istituzionale, derivante dalla sovrapposizione tra controllori e controllati". Agli occhi del pm Stefania Buda, che con i pm Francesco Greco e Nunzio Fragliasso ha firmato la richiesta di sequestro, appare "sintomatica" di questo contesto una telefonata del 7 agosto 2007 tra l'allora alto dirigente del ministero dell'Ambiente Gianfranco Mascazzini e il subcommissario alle bonifiche della Regione Campania Arcangelo Cesarano (estraneo all'inchiesta). I due parlano di alcuni aspetti della bonifica. "Bagnolifutura avrebbe richiesto di essere incaricata di completare l'intervento sulle spiagge", dice Cesarano. E Mascazzini chiede: "Ma poi, ce le ha le iscrizioni?". E il suo interlocutore replica: "Noi che iscrizioni, Gianfranco... quali iscrizioni".
Poco dopo, tra le risate, Mascazzini commenta: "È un classico napoletano, un classico come il presepe. Però il presepe è più bello".
Il pm Buda, che ha coordinato il lavoro dei carabinieri del comando provinciale e del Noe, configura presunti "accordi preventivi sotto banco" oppure presunti "anomali contatti" tra l'ex vice sindaco Mario Santangelo, presidente di Bagnolifutura fino al 2006, i dirigenti di Bagnolifutura Mario Hubler (oggi presidente di America's Cup Napoli) e Gianfranco Caligiuri, la dirigente della Provincia Maria Teresa Celano e il dirigente del Comune Giuseppe Pulli che sarebbero stati finalizzati "a velocizzare e procedere alla fase autorizzativa".
In questo quadro gli investigatori citano alcune telefonate. Come quella del 10 gennaio 2008 in cui la dottoressa Celano, "organo pubblico di controllo", rileva il pm, informa Caligiuri, che come direttore tecnico di Bagnolifutura sarebbe il soggetto "controllato", di problemi emersi dalle analisi. "Mi sembrava di doverla informare di questo in cui si mettevano in evidenza le discordanze riscontrate... va bene, poi magari ne possiamo parlare", dice la dirigente della Provincia, indagata di disastro ambientale colposo. In una conversazione dell'8 gennaio 2008, invece Hubler comunica a Santangelo: "Caligiuri ha concordato con Mascazzini che facciamo la bonifica con la categoria B... quella un po' più leggera... e Mascazzini ha detto voi chiedetelo insieme al Comune come avete già fatto e io vi autorizzo immediatamente". Mascazzini è indagato di concorso in truffa e disastro ambientale come Hubler, Caligiuri e Santangelo. Pulli deve rispondere di favoreggiamento reale. Tutti gli indagati, complessivamente 21, respingono le accuse e si preparano a replicare alle contestazioni. Sui ruoli e le responsabilità dei singoli dovranno pronunciarsi i giudici all'esito dei diversi gradi di giudizio. Gli avvocati (Claudio Botti, Giuseppe Fusco, Riccardo Polidoro, Angelo e Giovambattista Vignola, Giovanni Siniscalchi) valutano la possibilità di impugnare al Riesame il sequestro.
(13 aprile 2013)
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