giovedì 21 giugno 2012
ALL' EURECO COME ALLA THYSSEN: SI BRUCIANO LE VITE OPERAIE IN NOME DEL PROFITTO E DELL' ILLEGALITA' DEI PADRONI, COPERTE DALLE CONNIVENZE POLITICHE!
Con queste parole d'ordine, a un mese dallo scoppio alla Eureco- il 4 dicembre 2010-, la rete nazionale per la sicurezza sui luoghi di lavoro ha dato vita a una mobilitazione nazionale e a un presidio a Paderno Dugnano, per affermare la VERITÀ: non di incidenti, non di morti bianche bisogna parlare, ma di morti annunciate, di omicidi commessi in nome del profitto e del malaffare.
Intorno alla Eureco abbiamo assistito alla solita serie di affermazioni, ma anche di fatti, che tendono a sminuire, a definire fatalità, fatti non prevedibili, errore umano.
Finalmente, a quasi due anni dallo scoppio e dalla morte di quattro operai: SERGIO SCAPOLAN, HARUN ZEQIRI, SALVATORE CATALANO, LEONARD SHEHU, e il ferimento di tre operai, il 9 luglio si terrà l'udienza preliminare, presso il Tribunale di Milano, a carico di Giovanni Merlino, il titolare della Eureco, società di smaltimento rifiuti.
Merlino è accusato di omicidio colposo, lesioni colpose gravissime, incendio colposo e stoccaggio, traffico e smaltimento illecito di rifiuti pericolosi.
Facciamo appello a sostenere i familiari, gli operai rimasti feriti nello scoppio partecipando ai presidi che la Rete organizzerà davanti al tribunale, ma anche alle iniziative di informazione sui fatti della Eureco, aderendo alla Rete stessa. Perchè per la Eureco sia come per la Thyssen, con le condanne esemplari che in quel processo si sono avute.
La Rete è stata l'unica alternativa praticata al sindacalismo confederale in generale complice e inefficace contro le politiche di padroni e governo su questo terreno, tranne qualche rara eccezione, la Rete è stata ed è alternativa unitaria al vuoto lasciato dall'attività ristretta e puramente episodica dei sindacati di base su questi temi e una linea e una pratica e metodo contro il settarismo autoreferenziale con partiti, gruppi e organizzazioni che agitano questa battaglia solo come autopropaganda non come battaglia generale per farla avanzare nell'interesse dei lavoratori.
Ma le forze sono ancora insufficienti, per questo c'è bisogno che le altre energie che si vogliono veramente impegnare nella lotta contro le morti sul lavoro si uniscano nella Rete per sviluppare quel movimento operaio, popolare, sociale, politico e culturale necessario per incidere in questa battaglia, nel quadro della lotta per una rivoluzione politica e sociale che affermi la vita degli operai sul profitto dei padroni e del sistema del capitale.
Per aderire, organizzare, proporre iniziative: retesicurezzamilano@gmail.com
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