Visto che la politica dei padroni ha
portato ad una strage di operai per la mancanza di sicurezza è più corretto
affermare che si tratta dell’ennesimo crimine nei confronti degli operai mandati
a morire in fabbriche insicure. E’ ora che in questo paese i padroni vengano
processati per omicidio volontario.
In aggiunta a questo contestiamo la
nomina di Errani a commissario straordinario per il terremoto: è espressione di
un partito, il Pd, che governa in tutta la regione e, pertanto, responsabile
delle autorizzazioni e dei controlli.
Gazzetta di Modena / Cronaca /
Crolli mortali, s’indaga per omicidio colposo
Crolli mortali, s’indaga per
omicidio colposo
Caso per caso, il pool di tre
magistrati farà verifiche sugli impianti crollati Per ora nessun indagato, ma si
profilano numerosi reati fino al disastro
di Carlo
Gregori
L’inchiesta appena aperta dalla
Procura dopo i crolli che l’altra mattina hanno provocato 13 incidenti sul
lavoro mortali riguarda ipotesi di reati gravi come omicidio colpo aggravato,
lesioni aggravate e soprattutto disastro aggravato per i crolli di capannoni ed
edifici con la conseguente morte di persone. Si aggiungono anche accertamenti
per eventuali reati connessi alle leggi urbanistiche e territoriali, oltre che a
quelli sui criteri e l’esecuzione dei lavori per questi edifici devastati dalle
due grandi scosse di martedì, alle 9.01 e alle 12.56. Lo ha spiegato ieri
mattina il procuratore capo Vito Zincani dopo essersi consultato col pool di
magistrati istituito apposta per questi disastri causati dal terremoto: la prima
tranche delle indagini, quella conoscitiva sulle cause dei crolli del 20 maggio,
che non hanno comportato morti, resta affidata al procuratore aggiunto Lucia
Musti; quella nuova, che prevede accertamenti per reato colposi, ai sostituti
procuratori Guerzoni e Maria Angela Sighicelli. Si dovranno accertare le
circostanze, i motivi e le cause della presenza degli operai e del personale
morto sotto le macerie della Haemotronic, Bbg e Meta oltre che alle altre
persone decedute. I corpi dei sedici morti (solo don Ivan, il parroco di
Rovereto, resta alla cam era ardente
del Ramazzini di Carpi) sono tutti in Medicina legale, pronti per le autopsie. È
solo il primo passo degli accertamenti, ha spiegato Zincani, perché nel
frattempo si avvieranno i controlli sui singoli casi. Tutti. Uno alla volta E
ogni volta si verificherà se serviranno approfondimenti con consulenze tecniche
sia sulla progettazione, che sulla esecuzione, il collaudo e la manutenzione
oltre che sull’uso dei materiali per la costruzioni dei capannoni crollati
tenendo conto delle norme regionali antisismiche in vigore dal 2003. Questa
catena di indagini, complessa e dettagliata, sarà raccordata con le altre in
corso a Ferrara e forse a Bologna. Zincani ha infatti spiegato che è stato preso
un accordo con il procuratore generale Emilio Ledonne che da Bologna coordinerà
personalmente i risultati delle indagini per arrivare a creare un quadro
omogeneo di cosa è accaduto. «Anche se restano sempre punti inspiegabili in
questo tipo di eventi, non dimentichiamo che le scosse erano di magnitudo 4.
Quindi, gravi ma non disastrose. Dobbiamo capire se le strutture crollate erano
idonee a questo tipo di scossa. Non è la prima volta che accadono tragedie con
edifici recenti o nuovi, come insegnano i casi della scuola elementare in Molise
o il convitto per studenti all’Aquila. E angosciante vedere che questi edifici
orribili non solo rovinano il paesaggio, non solo sono poco funzionali al lavoro
ma addirittura possono essere costruiti in modo inappropriato. So che non
piacerà sentirlo, ma sono il frutto di scelte di politica industriale. Scelte
suicide che creano un danno di gran lunga superiore ai presunti benefici. Nostro
compito è capire e valutare se il danno è stato causato dal solo evento naturale
oppure anche dall’uomo».
31 maggio
2012
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