L'udienza odierna inizia alle ore 9:45 con la produzione di alcuni documenti da parte degli avvocati Di Noia e Lanzavecchia.
Il difensore degli avvelenatori deposita scritti che riguardano: il licenziamento del dipendente - testimone della scorsa udienza - Mancini, la fornitura di acqua potabile alle abitazioni limitrofe allo stabilimento (truffaldino, perché concernente soltanto una parte delle utenze di cui si era parlato in precedenza), e le misurazioni effettuate sui pozzi numero due, due bis, otto, che a suo dire dimostrerebbero che la presenza di elementi tossico-nocivi nelle acque oggetto del procedimento sono sempre rimaste sotto il limite di potabilità; dal canto suo, il legale di molte parti civili produce copia del contratto stipulato da Montecatini il 20 marzo 1946.
A seguire prende la parola l'avvocato Bolognesi, della difesa degli imputati, che chiede che il testimone che dovrebbe essere esaminato nel corso della giornata - la dottoressa Chiara Cataruzza - venga ascoltato come previsto dall'articolo 210 del cpp, ossia con l'assistenza di un avvocato: questo perché la sua posizione sarebbe similare e quindi collegabile a quella degli imputati, a causa della propria firma apposta a documenti cruciali per il dibattimento.
Subito appresso si assiste alla replica del pm Riccardo Ghio: questi prende atto con soddisfazione che - sia pure effettuate per escludere la testimonianza della Cataruzza - dalle richieste delle difese venga a galla il fatto che le aziende del polo chimico fossero a conoscenza di quanto accadeva molto tempo prima che si prendessero provvedimenti giudiziari per evitare ulteriori danni alla salute della popolazione; inoltre chiede che venga respinta la richiesta illustrata da colui che lo ha preceduto in quanto la Cataruzza non è mai stata ai vertici decisionali: ha sempre avuto qualcuno sopra di sé che prendeva decisioni alle quali era obbligata a sottostare.
Dopo una lunghissima pausa, di quasi due ore, la Corte rientra in aula per leggere l'ordinanza in base alla quale accoglie la richiesta del Bolognesi, disponendo l'audizione della dottoressa Cataruzza - assistita dal suo avvocato di fiducia, il legale Weiss di Milano - per il giorno lunedì ventisette maggio; nel caso si avvalesse della facoltà di non rispondere, verranno ascoltati i testimoni: Susanni e Alemanni.
Il difensore degli avvelenatori deposita scritti che riguardano: il licenziamento del dipendente - testimone della scorsa udienza - Mancini, la fornitura di acqua potabile alle abitazioni limitrofe allo stabilimento (truffaldino, perché concernente soltanto una parte delle utenze di cui si era parlato in precedenza), e le misurazioni effettuate sui pozzi numero due, due bis, otto, che a suo dire dimostrerebbero che la presenza di elementi tossico-nocivi nelle acque oggetto del procedimento sono sempre rimaste sotto il limite di potabilità; dal canto suo, il legale di molte parti civili produce copia del contratto stipulato da Montecatini il 20 marzo 1946.
A seguire prende la parola l'avvocato Bolognesi, della difesa degli imputati, che chiede che il testimone che dovrebbe essere esaminato nel corso della giornata - la dottoressa Chiara Cataruzza - venga ascoltato come previsto dall'articolo 210 del cpp, ossia con l'assistenza di un avvocato: questo perché la sua posizione sarebbe similare e quindi collegabile a quella degli imputati, a causa della propria firma apposta a documenti cruciali per il dibattimento.
Subito appresso si assiste alla replica del pm Riccardo Ghio: questi prende atto con soddisfazione che - sia pure effettuate per escludere la testimonianza della Cataruzza - dalle richieste delle difese venga a galla il fatto che le aziende del polo chimico fossero a conoscenza di quanto accadeva molto tempo prima che si prendessero provvedimenti giudiziari per evitare ulteriori danni alla salute della popolazione; inoltre chiede che venga respinta la richiesta illustrata da colui che lo ha preceduto in quanto la Cataruzza non è mai stata ai vertici decisionali: ha sempre avuto qualcuno sopra di sé che prendeva decisioni alle quali era obbligata a sottostare.
Dopo una lunghissima pausa, di quasi due ore, la Corte rientra in aula per leggere l'ordinanza in base alla quale accoglie la richiesta del Bolognesi, disponendo l'audizione della dottoressa Cataruzza - assistita dal suo avvocato di fiducia, il legale Weiss di Milano - per il giorno lunedì ventisette maggio; nel caso si avvalesse della facoltà di non rispondere, verranno ascoltati i testimoni: Susanni e Alemanni.
Alessandria, 22 maggio 2013
Stefano Ghio - Rete sicurezza Al/Ge
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