Mentre ancora abbiamo negli occhi e nel cuore la rabbia e la tristezza per l’orribile-vigliacco attentato di Brindisi, durante le prime ore di questa notte sino alle prime luci dell’alba, un terremoto (secondo i primi dati più forte di quello dell’Aquila) ha colpito l’Emilia con epicentro tra Bologna e Modena. E questa volta la cosa che più ci colpisce che oltre alla paura, i danni che hanno subito le popolazioni, il triste e, purtroppo, provvisorio bilancio delle vittime dice che sono morti 5 operai dentro le fabbriche in cui stavano lavorando. I primi 3 sono: Nicola Cavicchi e Leonardo Ansaloni della Sant’Agostino Ceramiche; il terzo è un operaio marocchino che lavorava all’URSA, azienda di polistirolo espanso. Gli altri due operai morti, di cui non si conoscono nomi e nazionalità, in un primo momento erano stati dati per dispersi e i cui corpi sono stati ritrovati successivamente.
Segnaliamo anche la morte di una donna colta da malore, probabile infarto. Ma riteniamo che questi morti non siano ne casuali ne inevitabili, questo Paese detiene il primato degli incidenti sul lavoro frutto della logica del profitto e della devastazione ambientale frutto di questo sistema corrotto e criminale, e per quanto ci riguarda questi morti non li addossiamo ai cataclismi ma li imputiamo a questo sistema.
Quanto sia vero ciò lo mostra il provvedimento che il governo Monti sta per mettere in atto che nei casi di terremoti prevede che quelli che perderanno la casa se la dovranno pagare di tasca propria. Mandiamo il nostro cordoglio e vicinanza ai famigliari delle vittime ed alla popolazione, così duramente colpita.
Rete nazionale sicurezza sul lavoro Nodo Milano/Bergamo
retesicurezzamilano@gmail.com
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