lunedì 14 maggio 2012

''Da vertici Eternit dolo intenso: nonostante tutto non si sono fermati''



14 maggio

Torino - (Adnkronos/Ign) - In oltre 700 pagine le motivazioni della sentenza di primo grado che ha condannato a 16 anni gli ex manager della multinazionale dell'amianto per disastro ambientale doloso e omissione dolosa di cautele antinfortunistiche: ''Hanno cercato di nascondere effetti nocivi dell'amianto: non hanno alcuna attenuante''. Due anni e 66 udienze per un processo che farà storia
                 
Torino, 14 mag. - (Adnkronos/Ign) - Da parte dei vertici dell'Eternit c'è stato un ''dolo intenso, nonostante tutto non si sono fermati, hanno anche cercato di nascondere gli effetti nocivi dell'amianto. Non hanno alcuna attenuante''. E' quanto scrivono i giudici nelle oltre 700 pagine delle motivazioni della sentenza del processo Eternit, depositate poco dopo le 12 al Tribunale di Torino, che il 13 febbraio scorso ha condannato in primo grado due ex manager della multinazionale dell'amianto, Stephan Schmidheiny e Louis De Cartier, a 16 anni di carcere per disastro ambientale doloso e omissione dolosa di cautele antinfortunistiche.

"Emerge tutta l'intensità del dolo degli imputati - si legge nel dispositivo - perché nonostante tutto hanno continuato e non si sono fermati né hanno ritenuto di dover modificare radicalmente e strutturalmente la situazione al fine di migliorare l'ambiente di lavoro e di limitare per quanto possibile l'inquinamento ambientale".
Per i giudici ''gli imputati hanno pure cercato di nascondere minimizzare gli effetti nocivi per l'ambiente e per le persone derivanti dalla lavorazione dell'amianto, pur di proseguire nella condotta criminosa intrapresa, facendo così trasparire un dolo di elevatissima intensità''.
Ai dirigenti dell'Eternit, insomma, "non può essere riconosciuta alcuna attenuante mentre risulta evidente che gli imputati hanno agito in esecuzione del medesimo disegno criminoso".


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