La sera di sabarto 16 si è riunita la assemblea
aperta della ns.O.S.
a Marghera.
Una insolita richiesta di notizie è arrivata con i
carabinieri, informati
dalla solerte Digos della ns.iniziativa nell'ambito
della campagna
per i lavoratori Ilva e i cittadini di Taranto che
culminerà con la Sfida
del 22 marzo.
In ogni caso l'assemblea è stata ben seguita da
30-40 operai in
gran parte ma non solo immigrati. Purtroppo non si
è potuto fare
di meglio perché in questi mesi la ns.struttura
organizzativa è
fortemente messa a dura prova dalle conseguenze
della crisi
e dalle numerosissime richieste di aiuto in
particolare ma non
solo legale che arrivano, nonché dal fatto che
oltre il 60% dei
ns.iscritti in provincia è in cassa integrazione o
mobilità o disoccupato
e quindi sempre alla ricerca di lavoro e con
difficoltà di incontro.
Nonostante locandine a Venezia e volantinaggi a
Marghera, Mestre
e nelle fabbriche, era presente come pubblico
esterno alla ns.O.S.
solo un ex lavoratore portuale impegnato da decenni
nella lotta
contro l'amianto, che è intervenuto nel dibattito,
condividendo la
ns.denuncia dello "stop" ai grandi processi per i
morti di amianto
che la Procura di Venezia sta mantenendo fermi
verso Enel, Enichem,
ed altre importanti aziende ove ci sono stati
centinaia di morti.
L'assemblea comunque si è protratta per due ore, le
relazioni di
Paolo Dorigo e Gianluca Bego, seguite dalla lettura
e spiegazione
dei processi Thyssen Krupp-Ethernit e sentenza
recente della cassazione
che si è inventata la "clausola
tRombale"
sono state seguite da interventi di lavoratori dell'Aeroporto,
della Fincantieri e di altre aziende,
erano presenti lavoratori di cinque
nazionalità.
Nell'assemblea si sono affrontati oltre ai temi
dell'ILVA di Taranto
e della svolta che una classe politica oramai
totalmente corrotta
cerca di imprimere insieme alla magistratura per
liquidare il
diritto del lavoro (ed alle conseguenze politiche
di questa strategia),
anche le condizioni di lavoro e di sicurezza in
cantieri navali,
fabbriche metalmeccaniche, porto ed aeroporto,
lavanderie industriali,
fabbriche siderurgiche, centrali elettriche,
attraverso le parole di vari
lavoratori immigrati infortunati.
Rispetto al 22 si è deciso di cercare di essere
presenti con una delegazione,
i problemi e gli ostacoli economici di superarli.
Speriamo di farcela.
Saluti proletari
coordinamento provinciale di Venezia
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