martedì 26 marzo 2013

Comunicato: come è andata l’udienza Eureco.



In una uggiosa mattinata milanese si è tenuta l’udienza, sempre a porte chiuse, del processo Eureco. Nonostante il tempo un po inclemente la Rete e il Comitato di sostegno agli operai e familiari vittime Eureco hanno animato il presidio davanti il Tribunale di Milano riempiendo di striscioni e cartelli l’esterno e distribuendo volantino. Nonostante la presenza di giornalisti e fotoreporter, presenti sempre in massa vista la concomitanza delle udienze per il processo Ruby, nessuno di questi si è sentito in dovere di venire al presidio e intervistare familiari-operai-rappresentanti della Rete e del Comitato. Cosa non nuova ma che denunciamo per l’ennesima volta, che mostra da che parte sta la cosiddetta “libera informazione”. Allo stesso tempo però sottolineamo la latitanza di organismi, realtà del sindacalismo di base, associazioni, organizzazioni politiche, realtà di movimento, tutte quante “unite” nel disertare la solidarietà e l’impegno in questo campo. Come è prassi sia della Rete che del Comitato la battaglia contro gli omicidi sul e da lavoro e contro la devastazione ambientale, è una lotta disinteressata e con l’obiettivo di unire lavoratori e popolazione e tutte le energie disponibili, per vincere questa Sfida: tra la Civiltà del lavoro e la barbarie del Profitto padronale-della connivenza dello Stato, delle Istituzioni, del governo, dei sindacati confederali. E tutto questo 365 giorni l’anno,, dalla Thyssen all’Ilva, da Viareggio all’Eureco, da Casale a Marghera.
Nonostante questo penoso scenario il presidio/volantinaggio ha suscitato interesse tra coloro che passavano, sia che dovessero entrare in Tribunale o di passaggio, con alcuni che fotografano gli striscioni e che ci dicevano che avrebbero messo in rete le foto o chi sosteneva l’iniziativa e augurandoci di ottenere dei risultati. Ma anche la concomitanza di udienza al Tribunale del Lavoro del ricorso contro l’ingiusto licenziamento degli operai ex Alfa di Arese, che ha permesso di discutere di altri casi, come quello della Marlane di Praia a Mare, e della connivenza della cosiddetta sinistra istituzionale, come Pisapia, che proprio in questo processo mette a disposizione dei padroni assassini i servigi del proprio studio legale al fianco dello studio di Ghedini. Anche in questa occasione ha fatto capolino il M5S, con la neo eletta alla Regione S. Carcano. Con quale obiettivo? Come abbiamo detto alla precedente udienza Eureco, che cadeva in piena campagna elettorale, ribadiamo a questi signori e signore: i lavoratori-i familiari non hanno amici tra questi politici che dicono di rappresentare il nuovo, ma poi non sono al loro fianco tutti i santi giorni. Anche la Rete sicurezza utilizza internet, ma questa battaglia la conduce mettendoci la faccia davanti i Tribunali – davanti le fabbriche (come all’Ilva anziché l’Eureco) – con presidi - manifestazioni e quant’altro. Perché i morti sul lavoro e da inquinamento sono cose materiali e non virtuali, e la battaglia per ottenere Giustizia è un’azione materiale e non relegata nell’universo del web.
Chiaramente saremo presenti alla prossima udienza (protrebbe essere quella del verdetto) dell’8 aprile e rilanciamo da subito l’appello a tutti ad esserci. Questo è prima di tutto un dovere verso gli operai morti e i loro familiari.
Gaglio Giuseppe
Rete nazionale salute e sicurezza sul lavoro e territorio Nodo/Milano
26-3-2013

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