martedì 26 marzo 2013

Amianto nelle scuole a Milano scatta l'inchiesta della Procura



La città è ancora piena di questa sostanza, secondo gli uffici giudiziari. Che puntano il dito sulla lentezza delle bonifiche. Palazzo Marino ha già impegnato 12 milioni di euro: "Stiamo rispettando la tabella di marcia"
di DAVIDE CARLUCCI
La Procura  indaga sull’amianto nelle scuole materne e nei nidi di Milano. Due pm — Alessandra Cecchelli e Maria Ripamonti, coordinate dal procuratore aggiunto Nicola Cerrato — hanno affidato alla Asl una delega di indagine per capire quanto sia diffusa la presenza della sostanza killer negli asili della città e se esista un pericolo per i bambini. E lo hanno fatto dopo che l’Ona, l’Osservatorio nazionale sull’amianto, ha presentato un esposto raccogliendo le preoccupazioni dei genitori. La denuncia si basa sia su notizie di stampa sia su mozioni e interpellanze, come quelle presentate da Marco Cormio (Pd) e da Matteo Salvini (Lega). E sulle risposte del Comune, come la nota tecnica di ottobre sull’appalto per la bonifica del nido di viale Suzzani, che per l’associazione sarebbe «confessorio delle responsabilità» di Palazzo Marino: in sostanza, per gli avvocati Ezio Bonanni e Simonetta Macor, la rimozione dell’asbesto procederebbe a rilento.

«Questo è grave — dice Bonanni — perché i più piccoli sono molto più esposti degli adulti ai rischi per la salute». L’Ona parla di 22 casi e cita anche una relazione tecnica e varie testimonianze su un condominio confinante in una scuola materna, in via Dionigi Bussola, dove la pericolosa fibra è stata usata in modo massiccio per le coperture. Sul tavolo dei pm sta per arrivare la relazione firmata da Susanna Cantoni, dirigente dell'Asl. Dati alla mano, l’allarme potrebbe in
parte rientrare. Il Comune è pronto a dimostrare alla Procura che sta facendo quanto gli compete. Un primo monitoraggio, risalente a primavera del 2011 — fino ad allora non ce ne sono mai stati — ha portato a individuare su un totale di 275 materne e nidi 47 strutture con amianto. Ma in molti casi la presenza è minima, circoscritta in zone non frequentate né dai bambini né dagli educatori.

In altri casi, inoltre, l’amianto è «catturato» nei pavimenti di linoleum e non dovrebbe disperdersi. Ci sono però dieci edifici per i quali è programmata una bonifica: nelle vie Borsa 6, Padova 25, Oglio 21/23, Ojetti 15, Cretese 15, Imbriani 21, Venini 80, Quinto Romano 26, Thomas Mann 9, Narcisi 2. Sono stati già bonificate, invece, altre sette strutture: oltre al nido di viale Suzzani, gli asili di via Benedetto Marcello, Palermo 17, San Bernardo da Chiaravalle 19, Beroldo 8, Cilea 52, Monte Rotondo 10. Per gli interventi già previsti, la giunta di Giuliano Pisapia ha stanziato 6 milioni di euro. E altri 6,2 sono per appalti da aggiudicare. «Stiamo rispettando la tabella di marcia — fanno sapere dall’assessorato ai Lavori pubblici — e l’obiettivo è intervenire su tutti i casi, progressivamente».

È in dirittura d’arrivo il monitoraggio sulle elementari e medie, 230 istituti frequentati da 30mila studenti. Spunteranno come funghi, si prevede, tracce, sia pure minime, di eternit. Perché «Milano è ancora piena di amianto», assicurano in Procura. Ma fino a quando il problema era dimenticato, la polvere restava sotto il tappeto. Ora i genitori chiedono soluzioni rapide. «È un’emergenza non solo sociale e sanitaria — scrive l’Ona — ma anche giudiziaria». 
(26 marzo 2013) 

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