mercoledì 13 ottobre 2010

GHEDINI FA RINVIARE IL PROCESSO DI PAOLA SULLA STRAGE DI PRAIA A MARE




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PAOLA_12 ottobre 2010.
Rinviato il processo per la STRAGE di PRAIA per gli impegni parlamentari dell'avv. GHEDINI, difensore dei dirigenti della MARLANE MARZOTTO: dal martedì al venerdì non si può fare il processo perchè lui è impegnato a Montecitorio.

Assordante silenzio e assenza di media, partiti e sindacati di stato.

Pietro MARZOTTO e gli altri 13 imputati sono difesi anche da Piero Giarda (Confindustria), dal senatore Pietro Calvi (responsabile giustizia del PD e ora eletto alla Corte Costituzionale dal parlamento) e da Giuliano Pisapia, candidato sindaco della "sinistra" a Milano.

SLAI COBAS




MARLANE MARZOTTO DI PRAIA A MARE: STRAGE E DISASTRO AMBIENTALE
Comunicato stampa del Sindacato dei Lavoratori Autorganizzati Intercategoriale S.L.A.I. cobas


DOMANI AL TRIBUNALE DI PAOLA SI CHIUDONO LE INDAGINI PRELIMINARI PER IL RINVIO A GIUDIZIO DEI 14 RESPONSABILI INDAGATI – TRA GLI IMPUTATI IL “GOTHA” DEL GRUPPO MARZOTTO DI VALDAGNO E DELLE AZIENDE VENETE, E RESPONSABILI DI SPICCO DELLA CONFINDUSTRIA

STASERA A PAOLA (CS) - HOTEL “IL CASTELLO”, ORE 17, VIA LUNGOMARE - ASSEMBLEA PUBBLICA INDETTA DALLO SLAI COBAS, SINDACATO CHE SI E’ COSTITUITO PARTE CIVILE E HA GIA’ PRESENTATO AGLI ATTI UNA PERIZIA-TECNICA CHE INCHIODA L’AZIENDA

“Nel trentennale silenzio, ancora incombente, delle istituzioni preposte al controllo della salute in fabbrica e del territorio, sindacati confederali e partiti di centrodestra, centrosinistra, e media collegati), oggi la Marlane Marzotto è sotto processo - dichiara Mara Malavenda, del coordinamento nazionale dello Slai cobas che nel pomeriggio terrà la relazione introduttiva all’assemblea pubblica di Paola: PER ROMPERE IL SILENZIO ED ILLUSTRARE LE ACCUSE E LE RAGIONI DEI LAVORATORI …”e le gravi colpe aziendali e le inquietanti relazioni di complicità di chi, preposto alla tutela dei lavoratori, ha invece ‘tutelato’ l’illecito comportamento aziendale e consentito la strage - mentre è ancora in atto lo stillicidio dei morti e dei malati di cancro ad anni dalla chiusura degli impianti - e l’ irreparabile disastro ambientale. Bisogna impedire il tentativo strisciante di ammorbidire il processo a favore della Marzotto ed a discapito dei lavoratori”…” E’ inquietante che, - invece di costituirsi come d’obbligo parte civile - ed in evidente ossequio alle personalità coinvolte e rappresentative dei forti poteri economici e finanziari il Ministero dell’Ambiente, la Regione Calabria, la Provincia di Cosenza, e lo stesso Comune di Praia a Mare (col sindaco indagato), continuano a sottrarsi alla difesa dei lavoratori, dei cittadini e dell’ambiente!”…” Ma come aspettarci qualcosa di diverso quando tra gli avvocati di parte aziendale che hanno puntato alla prescrizione dei reati troviamo Giuliano Pisapia, di Rifondazione comunista e candidato sindaco a Milano nelle prossime amministrative?! Forse perché a lor vedere la nomenclatura dei nomi ‘eccellenti’ tra i 14 indagati a vario titolo (cavaliere del lavoro Pietro Marzotto ‘re’ del tessile, già conte di Valdagno, già presidente dell’Associazione Industriali di Vicenza e dell’Industria Laniera Italiana, presidente della Fondazione Marzotto; Antonio Favrin vicepresidente vicario della Confindustria Veneta, già consigliere Safilo, azionista della Valentino,con partecipazioni nella catene Jolly Hotels; Silvano Storer già direttore generale della Stefanel, interessi in Nordica (scarponi da sci) e Bebetton Sportsystem; Jean de Jaeger consigliere dell’Euretex (Associazione Europea delle Industrie Tessili) già consigliere economico della Casa reale Belga, presidente della Marzotto USAdal ’95 al ’98; Lorenzo Bosetti consigliere delegato e vicepresidente della Lanerossi; oltre a Carlo Lomonaco( sindaco di Praia a Mare e responsabile della Tintoria, il ‘reparto della morte”), è più importante delle centinaia di lavoratori morti ammazzati o ammalati di cancro?!” …

…”Ma come lavoratori sappiamo di avere le spalle larghe e di dover contare solo ed innanzitutto sulle nostre forze: come lavoratori e Slai cobas abbiamo trascinato la Marzotto in Tribunale e sappiamo che, per avere ‘giustizia’, dobbiamo continuare così”.

SLAI COBAS - COORDINAMENTO NAZIONALE - 11/10/2910
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