mercoledì 6 ottobre 2010

PROCESSO ETERNIT: UDIENZA DEL 4 OTTOBRE



L'udienza odierna inizia alle ore 9:25 con la lettura, da parte del presidente della Corte - Renato Casalbore, dell'ordinanza con cui accoglie l'eccezione di nullità presentata la seduta scorsa dal legale del responsabile civile Edex Group - uno dei due, l'altro è Eternit Schweiz - per il mancato rispetto dei tempi di consegna delle citazioni.
Successivamente viene ascoltata la consulenza del dottore commercialista romano dottor Bitti, consulente per la difesa di Stephan Schmidheiny.
Lo schifoso servo del padrone, nell'iniziare la sua ricostruzione della vita di Eternit Italia S.p.A., è costretto - da una domanda diretta del giudice - ad ammettere che le percentuali di partecipazione azionaria degli svizzeri e dei belgi nell'azienda, snocciolati dal dottor Rivella nella scorsa seduta, sono coincidenti con i suoi; questo la dice lunga sull'effettivo valore del suo intervento nel procedimento, visto che da solo risponde al quesito principale, ossia se fosse lo Schmidheiny il vero padrone della società.
D'altronde, che questo ignobile personaggio si trovi in difficoltà nel sostenere il ruolo senza sentirsi un omuncolo senza coscienza, si evince dal fatto che per buona parte della sua esposizione di circa due ore egli parli quasi sotto voce, a tratti quasi bofonchiando parole poco comprensibili da chi non riesce - dalla posizione in cui si trova - a leggere le diapositive che vengono proiettate a sostegno dello sproloquio.
In sostanza, tutto il lavoro del consulente è volto a dimostrare che Schmidheiny ha perduto una considerevole quantità di denaro continuando a finanziare le operazioni di ricapitalizzazione societaria, ma questo - come ha giustamente puntualizzato il Rivella la volta scorsa - era controbilanciato dal fatto che questa operazione gli permetteva di avere per le mani una azienda il cui valore aumentava continuamente.
Se si mettono a confronto le consulenze della Procura con quella odierna, si può notare una differenza abissale nella convinzione, da parte di chi le espone, nella credibilità delle tesi esposte: i consulenti del pm, con voce stentorea e fare estremamente sicuro, hanno sciorinato dati inoppugnabili; quello odierno - che si nasconde dietro il fatto che è la prima volta che fa una consulenza da portare in un Tribunale - bofonchia, appare insicuro e nervoso.
Insomma: la sola utilità che si può rintracciare nella sua comparsata è solo per la difesa, perché le permette di far perdere tempo alla Corte.
Nella prossima udienza, lunedì 11 ottobre, si recupererà la perizia che non abbiamo potuto ascoltare oggi - che dovrebbe durare, a detta dell'avvocato Di Amato, circa venti minuti - ed, a seguire, sfileranno altri consulenti tecnici del pm.

Torino, 04 ottobre 2010



Stefano Ghio - Rete sicurezza Torino

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