I delegati della sicurezza devono essere tutelati nel loro operato. Non si può sempre ricorrere al giudice per affermare questo diritto attaccato da padroni o capetti.
L'ennesimo caso di repressione padronale riguarda un delegato fiom di un'azienda di Bergamo, la Bodengo, condannata per attività sindacale dal giudice del lavoro.
Prima la contestazione disciplinare e poi il licenziamento perchè questo delegato aveva chiesto al capireparto, al direttore e al padrone le ragioni per cui avevano mandato al lavoro di carico e scarico merci un operaio cardiopatico di 58 anni, addetto all'imballaggio e spostato al magazzino di carico l'8 di luglio, il giorno in cui è morto sul lavoro proprio per i ritmi e i carichi eccessivi. Lo hanno mandato a morire e hanno licenziato il delegato accusandolo di comportamento violento, di allarmismo in azienda!
L'Rls è di Bergamo stato reintegrato al lavoro dalla sentenza di un giudice ma la battaglia a difesa della vita degli operai e dell'operato degli Rls non si può vincere nei Tribunali, come è dimostrato da tutti i processi per le morti sul lavoro.
E' necessaria una campagna per aumentare il numero degli Rls nelle aziende, per l'elezione diretta dei lavoratori, indipendente dalla nomina all'interno delle Rsu da parte delle segreterie sindacali, e per aumentare i poteri agli rls che devono essere tutelati dalla repressione dei padroni
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