mercoledì 27 ottobre 2010

PROCESSO THYSSENKRUPP: UDIENZA DI MERCOLEDI' 13 OTTOBRE 2010



da Mirko Pusceddu del gruppo di Facebook "Legami di Acciaio"

13 ottobre alle ore 20.29

Nell' udienza di stamani, la seconda della requisitoria tenuta dalla Procura della Repubblica, in cui viene ricostruito il drammatico quadro di abbandono e mancanze che ha portato alla tragedia (annunciata e prevedibile) del 6 dicembre 2007, ha visto un buon numero di presenti e l' apprezzabile testimonianza di solidarietà da parte dell' Associazione "Terradelfuoco", che ha annunciato la propria presenza con dei presidi, in occasione di tutte le udienze da qui a fine processo.

Supportato da diapositive e foto scattate dagli ispettori dell' ASL, il Sostituto Procuratore Laura Longo si è soffermata sugli aspetti che riguardano soprattutto le condizioni dello stabilimento:
mancanza del C.P.I. (Certificato di Prevenzione Incendi), sempre ritardato e demandato infine a dicembre 2007 (casualmente anche la data del trasferimento dell' impianto a Terni, condizione che rendeva inutili i costosi interventi di modifiche); mancanza di un aggiornato piano gestionale, a fronte delle numerose figure professionali (soprattutto manutentive e ispettive) venute a mancare in massa e improvvisamente, dopo l' annuncio della chiusura, avvenuto nel giugno 2007; inadeguata o in certi casi nulla (in)formazione per quanto concerne la materia della sicurezza (attraverso corsi, affiancamenti, ecc.), spesso carente anche in posti e ruoli chiave ad elevata presenza di rischio e con personale investito all' ultimo di cariche legate alla sicurezza non sufficientemente preparate; mancanza di un dispositivo di rilevamento e spegnimento automatico lungo la linea 5 (presente in tutti gli impianti omonimi della Thyssen Krupp a Terni e in Germania...), previsto per la linea, ma demandato al successivo trasferimento dell' impianto a Terni; scarsa rimozione della carta di avvolgimento (spesso intrisa di olio di
laminazione) e dell' olio (da trafilamento dei flessibili oleodinamici), prima eseguito da una ditta apposita (Edileco) e dal 1 ottobre 2007 demandata agli operai stessi; mancanza di un piano di emergenza adeguato alla nuova situazione aziendale (esso dovrebbe mutare al mutare delle condizioni dei nuovi volumi di produzione e di turn-over del personale nei diversi reparti all' interno dello stabilimento, altrimenti è lettera morta: allo spostamento di un lavoratore presso un nuovo posto di lavoro deve necessariamente seguire una formazione e una preparazione alle conseguenze e ai rischi derivanti dalle nuove mansioni); rilevamento di quadri di comando lungo la linea con le obbligatorie targhette completamente cancellate (ovviamente conosciute a memoria dal personale abituale, ma del tutto ignorate dal personale); assoluta astrattezza del termine "palese gravità" per definire la pericolosità di un incendio, anche questa "formalità" lasciata alla totale discrezionalità degli operai, esponendoli quindi al rischio di infortuni anche gravi; consumi di olio (perso dal trafilamento di tubi e flessibili che doveva essere a tenuta ermetica) e materiale estinguente (nelle ripetute ricariche degli estintori) in quantità impressionanti; modifiche apportate sugli impianti nel corso del 2007 effettuate al solo scopo di diminuire la franchigia assicurativa; in numerose foto (oltre 850 scattate in tutto lo stabilimento) si vedono numerose situazioni di pericolo (cavi elettrici in tensione strappati, quadri di comando allentati, fotocellule, ecc. rattoppati con del semplice scotch da imballo); mancanza di un efficace sistema di centratura (ed eventuale correzione) del nastro in lavorazione, presente sulla linea 5, ma inefficace al fine di evitare appunto lo sbandamento laterale del nastro e il conseguente sfregamento dello stesso sulla carpenteria metallica della linea, pericoloso poiché può originare scintille che costituiscono inneschi ad incendi; mancata stesura del piano di valutazione dei rischi di incidente rilevante, obbligo del datore di lavoro (H. Espenhahn) e controfirmato invece da R.
Salerno (direttore di stabilimento);
Alcuni dei testi della difesa erano palesemente in contraddizione con le dichiarazioni fornite di fronte agli agenti della P.S. nell' immediatezza degli eventi (la Thyssen Krupp ha pensato bene di chiamare a testimoniare lacchè e aziendalisti, di cui alcuni già dipendenti di altre aziende da anni; peccato che uno di questi però, contattato dall' azienda per ricevere "istruzioni" su cosa avrebbe dovuto dire in aula, ha denunciato il fatto alla Procura, che ha effettuato così numerose intercettazioni ambientali e telefoniche scoprendo la malefatta, che ha portato a nuovi capi di imputazione (per il Responsabile della sicurezza dello stabilimento C.
Cafueri, già indagato per omicidio colposo con colpa cosciente, omissione di cautele antinfortunistiche e incendio doloso, si aggiungono anche istigazione alla falsa testimonianza e falsa testimonianza).
In totale dovrebbero essere 10 le persone finora indagate per il reato di falsa testimonianza (di cui alcune hanno ritrattato, 3 o 4).

Emblematiche le parole di apertura del P.M. R.Guariniello all' inizio della requisitoria nella scorsa udienza:
"Nell' immediatezza dei fatti mai avremmo pensato di aprire un fascicolo di inchiesta per omicidio volontario, ma colposo, come avviene sempre nei casi di morti sul lavoro. Sono state le indagini, le perquisizioni e i sequestri di supporti informatici e materiale cartaceo a suggerirci l' ipotesi dell'
omicidio volontario e del dolo eventuale con colpa cosciente."

Nelle prossime udienze la Procura tratterà nello specifico le precarie condizioni dello stabilimento, la dinamica dell' incendio, le franchigie assicurative e infine la parte giuridica legata all' evento.

Tenendo presente altre 2 udienze minimo della Procura, altre 2 o 3 per Regione, Provincia e Comune e altre 2 per le parti civili e poi altre 2 o 3 per la difesa, difficilmente si arriverà a sentenza per la fine del 2010.

Ecco il calendario delle prossime udienze (salvo rinvii):
2, 9, 12, 17, 19, 23, 26, 30 novembre;
1, 10, 14, 17, 22 dicembre;
che si terranno presso Palagiustizia di Torino, maxi Aula 1, piano seminterrato (per tutte le udienze inizio previsto per le ore 9:30).



Nessun commento: