lunedì 11 ottobre 2010

PROCESSO ETERNIT: UDIENZA DEL 11 OTTOBRE



La seduta odierna, che ha inizio alle ore 9:25, prevede l'ascolto del secondo consulente della difesa che avrebbe dovuto essere sentito la scorsa udienza, ed a seguire un ulteriore consulente del pm in relazione allo 'sviluppo delle conoscenze della comunità scientifica sulla pericolosità dell'amianto'.
La difesa, poiché il consulente è nuovamente impossibilitato ad intervenire, rinuncia a sentirlo, riservandosi di produrre la traduzione dei documenti riguardanti l'assetto societario e l'aspetto contabile.
Prima di passare la parola al pm, la Corte ascolta la richiesta della difesa del responsabile civile Eternit Schweiz che chiede l'esclusione dal processo poiché a suo giudizio la stessa società, come avrebbe già rilevato puntualmente il dottor Rivella nella parte finale della sua consulenza per la Procura, non avrebbe alcun collegamento diretto con l'imputato Stephan schmidheiny e quindi con il procedimento; il giudice Casalbore si riserva di decidere per la prossima volta, prospettando anche la possibilità di escludere d'ufficio anche l'altro responsabile civile, la Edex, per lo stesso motivo.
A seguire viene ascoltato il dottor Carnevale, medico del lavoro, consulente del pm.
Dalla lunghissima esposizione, durata oltre quattro ore e un quarto ed effettuata con l'ausilio di diapositive, emerge in maniera inequivocabile che le aziende del settore conoscevano da lungo tempo la cancerogenicità dell'amianto - in particolare almeno dagli anni sessanta sapevano che provocava il mesotelioma, e dal 1978, grazie ad uno studio epidemiologico del dottor Selikov, sapevano che questo si poteva manifestare anche con un'esposizione limitata a bassissime concentrazioni di fibre - attraverso lo scambio di informazioni riservate e confidenziali, ma hanno continuato per anni a minimizzarne in maniera criminale gli effetti sulla salute, per poter continuare il genocidio programmato di intere popolazioni.
A questo proposito giova ricordare che, soltanto a Casale Monferrato, sono oltre 1.500 le vittime dell'infame comportamento dell'Eternit: ancora adesso, nel centro alessandrino, si ha una media di cinquanta morti all'anno per patologie legate a questo minerale - nonostante l'attività dell'azienda si sia conclusa nel 1986 con il fallimento - e questi numeri non sono destinati a decrescere se non dopo il 2030.
Nella prossima seduta, lunedì 18 ottobre, verranno ascoltati due consulenti tecnici della Procura.

Torino, 11 ottobre 2010


Stefano Ghio - Rete sicurezza Torino

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