mercoledì 30 novembre 2011
Bologna, schiacciato da lastre di marmo gravissimo un operaio
Arrestato anche il titolare della Locatelli
Dalle ultime notizie apprendiamo che è stato arrestato anche il titolare della Locatelli, azienda che noi per primi e da tempo abbiamo indicato come pericolosamente infiltrabile dalla malavita organizzata. Ricordiamo che la Locatelli ha sede a Bergamo e aveva rilevato il 100% delle quote associative della Cavenord, intestataria della domanda di autorizzazione della discarica di amianto di Cappella Cantone. Pare che il titolare della Locatelli pagasse tangenti persino ai proprietari dei terreni limitrofi all’ex cava Retorto perché riducessero l’irrigazione dei campi, in modo da tenere bassa la falda acquifera. (vedi il nostro comunicato dettagliato in http://cittadinicontroamianto.blogspot.com/2010/08/la-discarica-non-sha-da-fare-cappella.html)Cittadini contro l'amianto della provincia di Cremona *********************************************************** richiedi il nostro dossier sullo smaltimento dell'amianto scrivi a nodiscaricadiamianto@yahoo.it telefona a: 3389875898 *********************************************************** visita il nostro blog: http://cittadinicontroamianto.blogspot.com iscriviti alla nostra mailing list manda una mail a cittadinicontroamianto-subscribe@yahoogroups.com |
La discarica di amianto di Cappella Cantone non si farà più!
Ilva-exnuovasiet grande vittoria dello slai cobas s.c in cassazione
martedì 29 novembre 2011
Invito conferenza stampa 1 dicembre 2011 ore 17.30 a Cremona presso CISVOL sui prossimi passaggi della nostra lotta contro la discarica di amianto
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Cittadini contro l’amianto: campagna di sostegno, adesione e finanziamento 2012
Cittadini contro l'amianto
Cittadini contro l'amianto della provincia di Cremona
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In carcere il padrone della Eureco di Paderno
Paderno, arrestato il titolare nella fabbrica della tragedia
In carcere il proprietario della Eureco, lo stabilimento in cui per l'incendio del novembre 2010 morirono quattro operai. E' accusato di omicidio colposo e traffico illecito di rifiuti
E' stato arrestato questa mattina dai carabinieri il titolare della Eureco, la società di smaltimento rifiuti di Paderno Dugnano (Milano) dove per l'incendio divampato il 5 novembre 2010 morirono quattro operai e tre rimasero gravemente ustionati. I militari del Nuc
I parenti dei quattro morti: "Siamo le vittime dimenticate" Le quattro vittime Il reportage dei vigili del fuoco I soccorsi dopo l'esplosione
Secondo le risultanze investigative del Noe, il titolare dell'azienda sarebbe stato pienamente consapevole delle gravi carenze di sicurezza nel suo impianto, aggravate da un'opera di smaltimento illecito di rifiuti a fini di lucro. In sostanza, l'inchiesta delle procure di Milano e Monza ha portato alla luce uno scenario in cui l'uomo ritirava rifiuti da aziende che gli pagavano regolarmente lo smaltimento, e spesso quello più costoso, per i cosiddetti rifiuti speciali e pericolosi.
Lui dopo il ritiro non conferiva quelli pericolosi nelle discariche autorizzate, ma faceva aprire i contenitori sigillati e trattare i rifiuti pericolosi dai suoi operai, pur non avendo alcuna autorizzazione in merito, allo scopo di mischiarli ad altri e quindi trasformarli in rifiuti comuni, che poi venivano portati in discariche normali, pagando meno e aumentando di conseguenza i ricavi. Tutto questo senza le più elementari norme di sicurezza. Una frode fiscale che riguardava altre società collegate all'attività dell'Eureco ha già portato nell'agosto scorso a tre arresti da parte della guardia di finanza.
L'inchiesta ha portato anche a individuare le cause tecniche dell'incendio che provocò il grave bilancio di morti e feriti. Si tratta dell'operazione di miscelazione dei rifiuti pericolosi, detta 'setaccio molecolare', che sprigiona gas pericolosi e infiammabili. "Rifiuti - si legge in una nota del Noe - che venivano manipolati dagli operai in violazione della normativa in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro".
(la Repubblica 29 novembre 2011)
lunedì 28 novembre 2011
Il registro dei lavoratori esposti ad agenti cancerogeni
Dopo 23 anni gli operai portano in tribunale Ferrovie dello Stato
Isochimica, tra amianto e silenzi

Cittadini contro l'amianto della provincia di Cremona
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Operaio muore in una cartiera ad Avezzano
sabato 26 novembre 2011
E' ora di chiudere le agenzie interinali!
Lallio, esplode cartiera: un morto e danni ingenti
Alle 4.20 un boato ha squarciato il cielo sopra il paese dell'hinterland. Nell'incidente causato dall'esplosione della caldaia alla cartiera Ca.Ma, ha perso la vita un operaio di 50 anni, Rosario Spampinato, sposato e padre di due figli.
Un boato violento. Tanto da far pensare ad un terremoto o allo schianto a terra di un aeroplano. Sono state queste le prime sensazioni degli abitanti di Lallio, alle porte di Bergamo, poco prima delle 4.30 di venerdì 25 novembre.
Il boato proveniva dall'esplosione della caldaia della cariera Ca.Ma di via Pascoletto, proprio al confine con la città. Detriti, pezzi di lamiera, calcinacci, sono volati almeno fino a 500 metri di distanza dall'azienda, investendo case, auto, strade. Ma all'interno dei locali caldaia dell'azienda c'è stata anche una vittima: è Rosario Spampinato, operaio di 50 anni di origini siciliane, residente da tempo a Treviolo, dipendente da almeno 19 anni della Ca.ma, dove era anche delegato della Cisl. Spampinato, lascia la moglie e due figli.Al momento dell'esplosione insieme alla vittima lavoravano altre 7 persone, che si trovavano però in altri reparti della cartiera. Incredibilmente nessuno di loro è rimasto ferito. Il corpo di Rosario Spampinato, invece, è rimasto semi carbonizzato dall'esplosione ed è stato ritrovato sotto le macerie della cartiera. Sul posto sono intervenuti in forze i vigili del fuoco di Bergamo e Dalmine, i carabinieri della compagnia di Bergamo e della stazione di Curno, la polizia, con più dirigenti della questura presenti, l'Asl e l'Arpa, per i primi rilievi dell'accaduto. La causa dell'esplosione della caldaia non è stata ancora accertata. Gli operai che avevano lavorato al secondo turno di giovedì, fino alle 22, non avevano notato nessuna stranezza. Durante gli interventi dei vigili del fuoco e dei carabinieri, mentre la zona veniva presidiata dalla polizia locale e dalla protezione civile, la moglie di Rosario Spampinato è stata chiamata all'azienda: ha dovuto riconoscere il corpo del marito. E' uscita in lacrime.
Lallio si è svegliata improvvisamente: fin dalle 4,20 del mattino centinaia di persone si sono affacciate ai propri balconi, alle proprie finestre spesso divelte dall'onda d'urto. Tapparelle, infissi, saracinesche dei garage, risultano inutilizzabili. Il sindaco Massimo Mastromattei ha parlato di almeno 15 palazzine investite dall'onda d'urto e dai calcinacci. Scene da terremoto a Lallio, dove è iniziata la conta dei danni.I carabinieri hanno chiesto all'Asl e all'Arpa di avviare anche accertamenti sulla staticità della fornace dell'azienda, che potrebbe essere pericolante. Alcuni appartamenti contigui all'azienda sono stati evacuati.
Denunciati per omicidio colposo il titolare e il direttore della cartiera Ca-Ma. In corso gli accertamenti dell'Asl: "Servirà tempo, forse in sovrapressione un generatore di vapore".
Il titolare della Cartiera Ca.Ma di Lallio e il direttore dello stabilimento sono stati iscritti nel registro degli indagati con l’accusa di omicidio colposo, in seguito allo scoppio della caldaia e alla morte di un operaio d’esperienza, che lavorava in azienda da 19 anni: Rosario Spampinato, padre di due figli.Un atto dovuto quello della procura della Repubblica, dopo i rilievi dei carabinieri e gli accertamenti dei vigili del fuoco, fin dalla notte tra il 24 e il 25 novembre. Oltre a quei rilievi hanno avviato analisi e accertamenti approfonditi anche l’Asl e l’Arpa di Bergamo.Un lavoro non certo facile, come spiega anche il responsabile del Dipartimento di prevenzione dell’Asl, Bruno Pesenti: “Devono ancora essere fatti tutti gli accertamenti ma lo scoppio della caldaia dell’azienda è stato probabilmente provocato dal mancato sfogo di un generatore di vapore, forse in sovrapressione. Resta quindi da capire se le valvole di sicurezza, o meglio di sfogo del generatore, funzionassero a dovere o meno. E’ plausibile che ci fosse qualche problema, ma in questo momento non posso assolutamente sbilanciarmi. Saranno solo tecnici specializzati a potersi esprimere - conclude Pesenti . Capire perché una valvola di sicurezza non ha funzionato e se non ha funzionato non è una cosa facile”.Il responsabile dell’Asl parla della necessità, sicuramente, di una perizia. Ma scatteranno sicuramente perizie di parte e valutazioni di diverso tipo. Seguiranno altre valutazioni, inoltre, sulla staticità della fornace della cartiera, un vecchio manufatto che in via Pascoletto, a Lallio, esiste da anni. I primi test sono stati effettuati dai vigili del fuoco e da periti chiamati con urgenza sul posto nella mattinata del 25 novembre
venerdì 25 novembre 2011
Operaio rumeno muore in cantiere a Roma
Lavoro notturno, nel 2010 +7,2% di infortuni
mercoledì 23 novembre 2011
Perizia sulle polveri Ilva. Comunicato di Legambiente Taranto
FS: A CATANZARO CROLLA PONTE E DERAGLIA TRENO. A ROMA NUOVA STAZIONE ALTA VELOCITA'

MA DOVE SONO I PARLAMENTARI ELETTI AL SUD ?
MENTRE A ROMA SONO IN CORSO I PREPARATIVI PER INAUGURARE LA NUOVA STAZIONE
(O CENTRO COMMERCIALE) TIBURTINA, PER LE FORTI PIOGGE, IN SICILIA E' INTERROTTA LA MESSINA
PALERMO, IN CALABRIA CROLLA UN PONTE FERROVIARIO E DERAGLIA UN TRENO REGIONALE
LA TRAGEDIA SI E' SFIORATA NEI PRESSI DI
CATANZARO TRA FEROLETO E MARCELLINARA
IL TRENO REGIONALE 3793, LAMEZIA TERME-CATANZARO LIDO E' DERAGLIATO
INTORNO ALLE 18,00 A SEGUITO I UNA FRANA CHE AVREBBE INVASO I BINARI
ADDIRITTURA SEMBRA SIA CROLLATO IL
PONTE SU CUI ERA APPENA TRANSITATO IL TRENO
AL MOMENTO IL FORTE MALTEMPO OSTACOLA I SOCCORSI
DEI VIGILI DEL FUOCO; I VIAGGIATORI ALCUNI DEI QUALI
SONO RIMASTI CONTUSI SONO RIFUGIATI IN UNA GALLERIA
NON E' GIUSTO CHE LA GRAN PARTE DELLE RISORSE E
DELLE ATTENZIONI SIANO DEDICATE ALL'ALTA VELOCITA'
MENTRE IL RESTO DELLA RETE FS FRANI SOTTO LA PIOGGIA
NON E' SOLO UNA QUESTIONE DI EQUITA' NELLA DISTRIBUZIONE DEI
SERVIZI TRA NORD E SUD, TRA VIAGGIATORI DI SERIE 'A' E DI
SERIE 'B' MA E' DIVENTATA ANCHE UNA QUESTIONE DI SICUREZZA
DOVE SONO I PARLAMENTARI ELETTI AL SUD ?
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Muore operaio, ma in azienda si continua a lavorare
La dura lettera aperta del segretario della Flai Cgil di Foggia all'azienda Sfirlog di Cesena dove un lavoratore ha perso la vita il 21 novembre 2011. Nonostante la tragedia, la direzione ha deciso di non sospendere l'attività
"Con rammarico apprendo delle vostre disposizioni di continuare l'attività lavorativa, in una bruttissima giornata come questa che ha visto la morte di un povero innocente ed onesto e ligio lavoratore nello stabilimento del vostro Gruppo di Foggia, atroce evento che ha scosso ed emotivamente e distrutto una famiglia, tutte le maestranze, il sindacato e tutta l'opinione pubblica di questo territorio". Lo scrive Daniele Calamita, segretario generale territoriale dei lavoratori dell'agroindustria dell Cgil di Foggia in una lettera aperta al presidente della Sfirlog di Cesena, a proposito dell'incidente sul lavoro verificatosi ieri nello zuccherificio del capoluogo dauno.
"Non so se questi eventi sono la norma per il vostro Gruppo - aggiunge - ma ritengo doveroso avere rispetto per le persone e per i lavoratori che da anni prestano la loro opera per voi, ritengo che in questa società, cosiddetta civile, serva rispetto per la vita umana ed altrettanto vada dimostrato per il dolore, sentimento quest'ultimo che tutte le maestranze insieme al sindacato tutto, stiamo vivendo".
"Cassinese Marcello, aveva 42 anni e lascia una moglie, straziata dal dolore - prosegue la nota del sindacato - lo dice uno dei tanti che questa mattina alle
'Ritengo che questa vostra disposizione - conclude Calamita - sia un'offesa per tutti lavoratori d'Italia e per l'intero territorio di Capitanata, e ritengo a questi lavoratori e a questo Territorio voi dobbiate rispetto, ma prima di tutto a Cassinese Marcello ed alle sua famiglia'.
martedì 22 novembre 2011
Padroni assassini: quattro morti in un giorno
PROCESSO ETERNIT: UDIENZA DEL 21 NOVEMBRE
La seduta odierna - che è anche l'ultima in attesa della pronuncia della sentenza - si apre alle ore 9:30, davanti ad un pubblico formato in maggioranza dagli oltre duecento ragazzi delle sei scolaresche di Casale Monferrato che avrebbero dovuto partecipare all'udienza del sette novembre scorso, ma è stato loro impedito dalle avverse condizioni climatiche.
Per oggi sono previste le repliche dei responsabili civili (gli avvocati Fornari, Mangia, e Di Amato junior, in rappresentanza delle società: Etex, Amintus e Becon), seguite da quelle dei difensori degli imputati genocidi (gli avvocati Di Amato senior, Alleva e Zaccone, in rappresentanza dello svizzero Stephan Schmidheiny e del belga Jean Louis Marie Ghislain de cartier de Marchienne).
Tutti, nessuno escluso, ribadiscono la tesi secondo la quale i due spacciatori di morte da amianto non sarebbero responsabili di alcunché - e pertanto dovrebbero essere assolti per non aver commesso il fatto - perché i gestori dell'Eternit Italia S.p.A. sarebbero stati i dirigenti italiani.
E' vero esattamente il contrario: i dirigenti italiani, come ampiamente dimostrato dal pm Raffaele Guariniello, erano soltanto dei meri esecutori degli ordini che arrivavano dai due imputati: erano soltanto loro i veri datori di lavoro, essendo gli unici che prendevano le decisioni ed avevano potere di spesa, anche per quanto concerneva gli stabilimenti italiani.
La prossima udienza, che è stata fissata per lunedì tredici febbraio, si concluderà la replica dell'avvocato Zaccone, e successivamente - parole del presidente Giuseppe Casalbore - "seguirà una rapida Camera di consiglio e la lettura del dispositivo della sentenza".
Torino, 21 novembre 2011
Stefano Ghio - Rete sicurezza Torino
c/o Slai Cobas per il sindacato di classe To/Mi/Bg/Ge
lunedì 21 novembre 2011
LICENZIAMENTO ANTONINI: GIUSTIZIA PER RICCARDO, GIUSTIZIA PER VIAREGGIO, ASSEMBLEA PUBBLICA. FIRENZE 26-11-2011
IN MARCIA !
GIORNALE DI CULTURA, TECNICA E INFORMAZIONE POLITICO SINDACALE, DAL 1908
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LICENZIAMENTO ANTONINI: GIUSTIZIA PER RICCARDO, GIUSTIZIA PER VIAREGGIO, ASSEMBLEA PUBBLICA. FIRENZE 26-11-2011
RICEVIAMO E VOLENTIERI INOLTRIAMO IL MESSAGGIO DELLA 'CASSA' CON
L'INVITO AI FERROVIERI, AI LAVORATORI, AI COMITATI ED A TUTTI I CITTADINI
A PARTECIPARE ALL'ASSEMBLEA PUBBLICA
ANCORA IN MARCIA ADERISCE E SARA' PRESENTE CON UNA PROPRIA DELEGAZIONE
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Giustizia per Riccardo, Giustizia per Viareggio
FERROVIERI, ASSEMBLEA NAZIONALE APERTA A TUTTI
CONTRO IL LICENZIAMENTO DI RICCARDO ANTONINI
Firenze, 26 novembre 2011 ore 10,30
“Circolo dei Lavoratori di Porta al Prato”
Firenze, Via della Porte Nuove 33
La Cassa di Solidarietà tra ferrovieri esprime la propria vicinanza a Riccardo Antonini e la
condivisione del suo operato, denuncia il conflitto di interessi dei dirigenti FS e fa appello ai colleghi, ed
a quanti vogliano sostenerlo assieme a noi, a partecipare all'assemblea pubblica per individuare le
iniziative economiche, politiche, sindacali e di informazione più adeguate per la riassunzione di Riccardo.
Riccardo Antonini è ferroviere, dipendente di RFI che vive e lavora a Viareggio.
La notte della strage del 29 giugno 2011, dopo pochi minuti era sul posto (.... leggi tutto)
Vai al sito della 'cassa di solidarieta' E SCARICA LA LOCANDINA
VIAREGGIO: OCCUPAZIONE LAMPO STAZIONE CONTRO LICENZIAMENTO RICCARDO ANTONINI
IN MARCIA !
GIORNALE DI CULTURA, TECNICA E INFORMAZIONE POLITICO SINDACALE, DAL 1908
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VIAREGGIO: OCCUPAZIONE LAMPO STAZIONE CONTRO LICENZIAMENTO RICCARDO ANTONINI
STRAGE DI VIAREGGIO: SI E' APERTA IERI LA VERTENZA NAZIONALE CONTRO IL LICENZIAMENTO
DI RICCARDO ANTONINI, FERROVIERE LICENZIATO DALLE FS, PER IL CONTRIBUTO CHE STA
GENEROSAMENTE OFFRENDO AI FAMILIARI DELLE VITTIME ED ALLA RICERCA DELLA VERITA'
IERI POMERIGGIO A VIAREGGIO MANIFESTAZIONE E CORTEO PER LA RIASSUNZIONE DI RICCARDO
OLTRE 500 PERSONE HANNO SFILATO PER LA CITTÀ FINO ALLA STAZIONE FERROVIARIA
DOVE SI È SVOLTA UN'ASSEMBLEA PUBBLICA ED È STATO SIMBOLICAMENTE
FERMATO, PER POCHI MINUTI, L'INTERCITY, GROSSETO MILANO
Per saperne di più: www.inmarcia.it
Foggia, operaio muore schiacciato. Foggia: operaio muore schiacciato. "Nello zuccherificio si lavora senza alcuna misura di sicurezza"
tragedia nello stabilimento di Foggia
Il nastro trasportatore si è inceppato facendo cadere il carico sull'operaio Marcello Cassinese, 43 anni. La Cgil: "Nello zuccherificio si lavora senza alcuna misura di sicurezza"
di PIERO RUSSO
Lo stabilimento teatro della tragedia
FOGGIA - Un operaio di 43 anni, Marcello Cassinese, di Lucera (Foggia), è morto schiacciato da una pedana carica di zucchero all'interno dello zuccherificio SfirLog (gruppo Sfir). La vittima, a quanto si è appreso, si trovava su un nastro trasportatore che si sarebbe inceppato causando la caduta del bancale carico di confezioni di zucchero che lo ha travolto. Sul posto sono intervenuti la polizia, che ha avviato indagini, e sanitari del 118 che ne hanno diagnosticato la morte.
In un comunicato la Flai-Cgil lancia pesanti accuse: "Da quel che ci dicono i compagni di Marcello erano al lavoro senza alcuna misura di sicurezza e garanzia. Se questa è la riconversione del sito industriale, se il prezzo da pagare è la vita stessa degli operai, allora la Sfir può anche andar via. Non è questo lavoro che serve al Mezzogiorno e alla Capitanata". (21 novembre 2011)
venerdì 18 novembre 2011
Roma-Invito a partecipare all'Assemblea del 25 novembre 2011
presso l' Associazione "Esquilino Domani" via Galileo Galilei, 53 - Roma ASSEMBLEA PUBBLICA
*
*"INSICUREZZA NELLE FERROVIE TRENITALIA IMPEDISCE L'APPLICAZIONE DELLE NORME SULLA SICUREZZA IL CASO SANDRO GIULIANI, CAPOTRENO INGIUSTAMENTE
LICENZIATO"*
L'obiettivo sarà quello di parlare della in/sicurezza nelle ferrovie attraverso il caso ultimo del licenziamento del capotreno Sandro Giuliani senza dimenticare quella che definiamo ormai una persecuzione nei confronti del macchinista Dante De Angelis, entrambi vittime di gravissimi provvedimenti disciplinari per avere svolto il proprio dovere, ai quali va innanzitutto la nostra solidarietà. Purtroppo dobbiamo già aggiungere la notizia di pochi giorni fa del licenziamento del ferroviere Riccardo Antonini (v. ns. comunicato allegato), appena licenziato da RFI perchè consulente di parte nel processo sulla strage di Viareggio di due anni fa, e secondo l'azienda avrebbe pregiudicato il rapporto fiduciario...Gli interventi previsti ci aiuteranno a mettere in relazione la sicurezza dei ferrovieri con quella degli utenti/pendolari, passando per una riflessione sulle disposizioni legislative vigenti e sui diritti dei lavoratori e delle lavoratrici compreso il ruolo degli RLS, non senza immaginare concretamente di disegnare una società con meno traffico privato e più mezzi pubblici, sicuri ed efficienti.
Interverranno:
Sandro Giuliani, capotreno
Dante De Angelis, macchinista
Ezio Gallori, macchinista in pensione
Roberto Cortese, Esecutivo Nazionale USB Roberto Giordano, Segreteria Regionale CGIL Roma e Lazio Pietro Serbassi, Segr. Naz. FAST Ferrovie Flavio De Battista, Giuristi Democratici Rosalba Rizzuto, Comitato Pendolari FR8 Mauro Puliani, Associazione No Auto
Coordina il dibattito Daniela Cortese per il Comitato 5 Aprile, nodo romano della Rete Nazionale della Sicurezza sul Lavoro
LICENZIAMENTO DE ANGELIS: AZIENDA RICCORRE IN APPELLO. UDIENZA A ROMA IL 21 NOVEMBRE 2011
LICENZIAMENTO DE ANGELIS: AZIENDA RICCORRE
IN APPELLO. UDIENZA A ROMA IL 21 NOVEMBRE 2011
Il Prof. Piergiovanni Alleva: <
21 della Costituzione non si attenua per i lavoratori
dipendenti>>
TRENITALIA
INSISTE PER ESPELLERE DANTE DE ANGELIS DAL SUO LAVORO
CONFIDIAMO NELLA GIUSTIZIA E NELL'ARTICOLO 18
TORNA DAVANTI AL TRIBUNALE DI ROMA IL
LICENZIAMENTO DI DANTE DE ANGELIS, IL MACCHINISTA
DELEGATO ALLA SICUREZZA, ALLONTANATO
BRUTALMENTECON LA POLIZIA DA TRENITALIA IL GIORNO DI
FERRAGOSTO 2008
ACCUSATO PER LE SUE
DICHIARAZIONI IN MERITO AD ALCUNI INCIDENTI AVVENUTI AI
TRENI EUROSTAR NELLE
SETTIMANE PRECEDENTI: SPEZZAMENTO ETR 500 E PERDITA DI
PARTI MECCANICHE DEGLI ETR SERIE 400.
IL GRUPPO FS HA INFATTI
IMPUGNATO IN APPELLO LA SENTENZA DI REINTEGRA
DELL'OTTOBRE DEL 2009
L'UDIENZA, PRESSO LA QUARTA
SEZIONE DELLA CORTE D'APPELLO DI ROMA, È FISSATA PER
LUNEDÌ 21 NOVEMBRE 2011, RELATRICE LA DOTT.SSA DONATELLA
CASABLANCA
IL GIUDICE
DI PRIMO GRADO NEL 2009 AVEVA ANNULLATO IL LICENZIAMENTO
RICONOSCENDO LA LEGITTIMITÀ DELLE SUE DICHIARAZIONI (...leggi
tutto)
APPUNTAMENTO PER CHI VOLESSE TESTIMONIARE
VICINANZA E
SOLIDARIETA PER LA DIFESA DELLE LIBERTA' DI PAROLA E
DELL'ART 18:
Lunedì 21 novembre
2011 - ore 9,30
L'udienza si terrà presso la Corte d'Appello di
Roma, Sez. IV, Via R. Romei angolo Via V. Varisco.
Per raggiungere la Corte d'Appello: dalla Stazione Termini, metro
A fino Ottaviano, poi autobus per Piazzale Clodio,
linea 32 o 271 per 3 fermate fino V.le ANGELICO/DARDANELLI, poi
a piedi per 300 metri fino Piazzale Clodio, Palazzo di
Giustizia. Entrare dal controllo metal detector obbligatorio,
attraversare l'area del Tribunale penale; la Corte d'Appello si
trova alle sue spalle in un palazzo a pianta tonda.
Resoconto assemblea Paderno Dugnano
Assemblea Salute e sicurezza nei luoghi di lavoro e nei territori promossa dal comitato a sostegno dei familiari delle vittime e dei lavoratori dell'
Eureco.
Il medico del lavoro ha messo in evidenza come questa figura sia stata frutto delle lotte operaie che hanno conquistato il diritto alla salute e sicurezza e dell' involuzione che l'istituzione del medico del lavoro ha
subito: da struttura di "parte"-dalla parte del lavoratore - a struttura burocratica oberata da incarichi da parte della Regione e fortemente limitata dalle riduzioni d'organico. Ha ribadito come spesso si parli di "fattore umano" in occasione di incidenti sul lavoro e ci si dimentica che lavorare in sicurezza è un diritto e deve essere assicurato dai padroni.
Importanza per i medici del lavoro ascoltare i lavoratori in merito all'organizzazione del lavoro.
Comitato per la difesa della salute nei luoghi di lavoro e nel teritorio: ha messo in evidenza che il diritto al lavoro e alla salute sono subordinati al profitto. Necessità della battaglia per il rischio zero sia nelle aziende che nel territorio. L' Inail negli anni ha stornato soldi da indezzi per destinarlo ad altro.
Riferimento alla sentenza Thyssen e, in particolare, alla condanna per omicidio con dolo di Espenhan.
Medicina Democratica: cosa fare? Occorre organizzarsi con un occhio alla situazione generale. L'indagine sull' Eureco sta per chiudersi. Rinvio a giudizio per Merlino. Citata la sentenza Thyssen in relazione alle dichiarazioni di Guariniello sull'importanza della partecipazione popolare.
Proposta: Mappa del territorio, interlocuzioni con le istituzioni.
All' Eureco situazione peggiore, la Thyssen aveva dato aiuti alle famiglie.
In precedenza c'era stato un altro morto in un'altra azienda dell' Eureco.
Trasformazione del capo di imputazione in omicidio con dolo.
Aiea di Paderno: situazione economica dei familiari e degli operai disastrosa per questo abbiamo promosso il comitato in sostegno.
Il nuovo governo parla non di diritti ma di privilegi. Dove ci sono precari non c'è più unità.
Riferimento a smaltimento amianto e ruolo delle amministrazioni per la mappatura; infine, denunce inascoltate quando si vedono operai che rimuovono l'amianto senza le protezioni.
Rete sicurezza: ripreso il comunicato nazionale sulla sentenza Thyssen e denunciata la lentezza delle indagini. Necessità di continuità delle iniziative sui molteplici fronti.
Cub: possibile costituzione di parte civile. Esempio di "combinazione" di lotta ambientale e lotta per la salute e sicurezza dei lavoratori.
Intervento di due lavoratori dell' Anmil, in riferimento agli incidenti da essi subiti
Possibile iniziativa presso il tribunale di Monza, far valere il comitato da far riconoscere al processo, richiesta della documentazione sulla vicenda.
a cura di
rete nazionale per la sicurezza sul posto di lavoro - nodo di milano