giovedì 10 novembre 2011

FS: TRENO FRECCIARGENTO NON FRENA, MANCATA STRAGE NELL'OFFICINA DI ROMA

Dalla rivista http://www.inmarcia.it/


FS: TRENO FRECCIARGENTO NON FRENA, MANCATA STRAGE NELL'OFFICINA DI ROMA


RIVEDERE PROCEDURE DI SICUREZZA E LA 'PERICOLOSA FRENESIA' NEI TEMPI DI LAVORAZIONE
Questa mattina intorno alle 8 e 30 un grave incidente nell'impianto manutenzione alta velocità di Roma, fortunatamente senza vittime.
Il treno ETR 460-22, frecciargento, durante le manovre all'interno dell'officina 'OMAV' di Roma S.Lorenzo, non ha frenato e, seppur a bassa velocità, ha sfondato il paraurti del binario 3 proseguendo la sua corsa all'interno di un padiglione adibito alla lavorazione filtri. Solo per fortuite circostanze casuali non ci sono state conseguenze per le persone ma solo grande spavento per gli operai e tecnici presenti, i quali hanno assistito impotenti alla scena. Dalle prime sommarie informazioni sembrerebbe che le cause sarebbero da ricercare nella sottovalutazione da parte di dirigenti della delicatezza delle manovre interne e - presumibilmente - nella fretta imposta ai tecnici ed agli operai per effetture le riparazioni e nei continui solleciti ricevuti che non hanno consentito di attendere il tempo necessario a ripristinare la piena efficienza dei freni durante gli spostamenti in officina.
La zona dell'incidente - all'ingresso dei capannoni - e la sala filtri sono normalmente frequentate da moltissimi lavoratori. Questo incidente pone nuovamente in luce - e con urgenza - la necessità di rivedere le procedure di qualità e sicurezza ma anche i tempi ed i ritmi delle lavorazioni ai treni frecciargento oggi effettuati con 'pericolosa frenesia', assoggettandole a controlli più stringenti. E' obbligo della dirigenza di Trenitalia di prendere nella massima considerazione
questi 'precursori' per evitare che si verifichino incidenti più gravi. E' dovere degli Organismi di vigilanza imporre misure più severe per la tutela della sicurezza e valutare le eventuali responsabilità in capo al datore di lavoro.
Roma, 10 novembre 2011

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