Alle 4.20 un boato ha squarciato il cielo sopra il paese dell'hinterland. Nell'incidente causato dall'esplosione della caldaia alla cartiera Ca.Ma, ha perso la vita un operaio di 50 anni, Rosario Spampinato, sposato e padre di due figli.
Un boato violento. Tanto da far pensare ad un terremoto o allo schianto a terra di un aeroplano. Sono state queste le prime sensazioni degli abitanti di Lallio, alle porte di Bergamo, poco prima delle 4.30 di venerdì 25 novembre.
Il boato proveniva dall'esplosione della caldaia della cariera Ca.Ma di via Pascoletto, proprio al confine con la città. Detriti, pezzi di lamiera, calcinacci, sono volati almeno fino a 500 metri di distanza dall'azienda, investendo case, auto, strade. Ma all'interno dei locali caldaia dell'azienda c'è stata anche una vittima: è Rosario Spampinato, operaio di 50 anni di origini siciliane, residente da tempo a Treviolo, dipendente da almeno 19 anni della Ca.ma, dove era anche delegato della Cisl. Spampinato, lascia la moglie e due figli.Al momento dell'esplosione insieme alla vittima lavoravano altre 7 persone, che si trovavano però in altri reparti della cartiera. Incredibilmente nessuno di loro è rimasto ferito. Il corpo di Rosario Spampinato, invece, è rimasto semi carbonizzato dall'esplosione ed è stato ritrovato sotto le macerie della cartiera. Sul posto sono intervenuti in forze i vigili del fuoco di Bergamo e Dalmine, i carabinieri della compagnia di Bergamo e della stazione di Curno, la polizia, con più dirigenti della questura presenti, l'Asl e l'Arpa, per i primi rilievi dell'accaduto. La causa dell'esplosione della caldaia non è stata ancora accertata. Gli operai che avevano lavorato al secondo turno di giovedì, fino alle 22, non avevano notato nessuna stranezza. Durante gli interventi dei vigili del fuoco e dei carabinieri, mentre la zona veniva presidiata dalla polizia locale e dalla protezione civile, la moglie di Rosario Spampinato è stata chiamata all'azienda: ha dovuto riconoscere il corpo del marito. E' uscita in lacrime.
Lallio si è svegliata improvvisamente: fin dalle 4,20 del mattino centinaia di persone si sono affacciate ai propri balconi, alle proprie finestre spesso divelte dall'onda d'urto. Tapparelle, infissi, saracinesche dei garage, risultano inutilizzabili. Il sindaco Massimo Mastromattei ha parlato di almeno 15 palazzine investite dall'onda d'urto e dai calcinacci. Scene da terremoto a Lallio, dove è iniziata la conta dei danni.I carabinieri hanno chiesto all'Asl e all'Arpa di avviare anche accertamenti sulla staticità della fornace dell'azienda, che potrebbe essere pericolante. Alcuni appartamenti contigui all'azienda sono stati evacuati.
Denunciati per omicidio colposo il titolare e il direttore della cartiera Ca-Ma. In corso gli accertamenti dell'Asl: "Servirà tempo, forse in sovrapressione un generatore di vapore".
Il titolare della Cartiera Ca.Ma di Lallio e il direttore dello stabilimento sono stati iscritti nel registro degli indagati con l’accusa di omicidio colposo, in seguito allo scoppio della caldaia e alla morte di un operaio d’esperienza, che lavorava in azienda da 19 anni: Rosario Spampinato, padre di due figli.Un atto dovuto quello della procura della Repubblica, dopo i rilievi dei carabinieri e gli accertamenti dei vigili del fuoco, fin dalla notte tra il 24 e il 25 novembre. Oltre a quei rilievi hanno avviato analisi e accertamenti approfonditi anche l’Asl e l’Arpa di Bergamo.Un lavoro non certo facile, come spiega anche il responsabile del Dipartimento di prevenzione dell’Asl, Bruno Pesenti: “Devono ancora essere fatti tutti gli accertamenti ma lo scoppio della caldaia dell’azienda è stato probabilmente provocato dal mancato sfogo di un generatore di vapore, forse in sovrapressione. Resta quindi da capire se le valvole di sicurezza, o meglio di sfogo del generatore, funzionassero a dovere o meno. E’ plausibile che ci fosse qualche problema, ma in questo momento non posso assolutamente sbilanciarmi. Saranno solo tecnici specializzati a potersi esprimere - conclude Pesenti . Capire perché una valvola di sicurezza non ha funzionato e se non ha funzionato non è una cosa facile”.Il responsabile dell’Asl parla della necessità, sicuramente, di una perizia. Ma scatteranno sicuramente perizie di parte e valutazioni di diverso tipo. Seguiranno altre valutazioni, inoltre, sulla staticità della fornace della cartiera, un vecchio manufatto che in via Pascoletto, a Lallio, esiste da anni. I primi test sono stati effettuati dai vigili del fuoco e da periti chiamati con urgenza sul posto nella mattinata del 25 novembre
Nessun commento:
Posta un commento