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Morti sul lavoro: L'Ue mette l'Italia sotto accusa dopo la denuncia di
un cittadino
pubblicata da INFORMAZIONE LIBERA il giorno domenica 16
ottobre 2011 alle ore 21.28
Marco Bazzoni, metalmeccanico, ha scritto
dieci pagine per raccontare le inadempienze italiane
La Repubblica
italiana dovrà tenere aggiornato l'operaio fiorentino
MILANO - La
denuncia l’ha fatta un cittadino qualunque. E la Commissione europea l’
ha accolta, mettendo sotto accusa l’Italia per non aver rispettato le
disposizioni in materia di sicurezza. Il cittadino “qualunque” è un
metalmeccanico, Marco Bazzoni, 36 anni di Firenze, che da anni si batte
contro le “morti bianche”. Una lotta che, a partire dalla definizione
(«Coscienze sporche, non c’è nulla di bianco in queste tragedie»),
conduce con una martellante campagna di mail, lettere telefonate alle
redazioni dei giornali in cui segnala e comunica i casi di infortuni
sul lavoro. Quelli che finiscono in prima pagina e quelli che restano
dimenticati. Bazzoni, operaio in una fabbrica fiorentina che produce
frantoi e presse per il settore enologico, è Responsabile dei
lavoratori per la sicurezza (Rls) dal 2003. Si è così formato una
precisa competenza in materia di salute, leggi, doveri e responsabilità
dei datori di lavoro rispetto a protezioni e prevenzione nei luoghi di
lavoro. È quella sua competenza che lo tiene all’erta e informato. E
testardamente impegnato a informare (tiene una rubrica su Artcolo 21)
perché l’attenzione non si fermi ai titoli a effetto.
LE INADEMPIENZE -
La denuncia, dieci pagine di documenti, era partita nel 2009 e lo
scorso 30 settembre la Commissione ha inviato la lettera di
costituzione in mora alla Repubblica Italiana che in pratica obbliga il
nostro Paese a mettersi in regola. Bazzoni dimostrava incongruenze e
inadempienze della legge 106/9 (il Testo unico sulla salute e sicurezza
nei luoghi di lavoro) rispetto alle normative europee (la Direttiva
89/391). La Repubblica italiana dovrà anche tenere puntualmente
informato il promotore della denuncia, cioè l'operaio fiorentino. Le
voci d'accusa sono diverse, e sono scritte nella lettera con cui la
Commissione ha comunicato a Marco Bazzoni di aver accolto la sua
denuncia. Non rispettano le norme europee le regole italiane per la
valutazione dei rischi per le aziende che occupano meno di 10
dipendenti, così come le norme che si riferiscono alla responsabilità
dei datori di lavoro che operano in delega. Irregolari sono le proroghe
a cooperative e organizzazioni di volontariato e della protezione
civile. Fuori regola le disposizioni per la prevenzione degli incendi
dei piccoli alberghi e inadempiente la lentezza con cui si sta
arrivando alle valutazioni dei rischi dovuti a stress.
L'UTOPIA DEL
SINGOLO - Tutti punti su cui sindacati e associazioni di lavoratori
dovranno far leva per pretendere che l’Italia faccia presto a mettersi
in regola. Fin qui, fino all’obbligo perché si accelerino le leggi
sulla sicurezza, Bazzoni c’è arrivato da solo. «Far aprire una
procedura d’infrazione contro uno stato è difficilissimo, in genere
sono associazioni che fanno questo genere di denunce, per un singolo
cittadino è un’utopia», dice l’operaio fiorentino. «Nonostante abbia
chiesto aiuto a partiti e sindacati, non c’è stato nessuno che mi abbia
aiutato a redigerla. Potevano supportarla. Ma non hanno fatto neppure
quello».
http://www.corriere.it/cronache/11_ottobre_16/bazzoni-operaio-
denuncia-morti-su-lavoro-ue-mette-sotto-accusa-italia_7f6aa636-f822-
11e0-8d07-8d98f96385a3.shtml
Marco Bazzoni, 36 anni, metalmeccanico
fiorentino
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